Ci sarà anche Carlo Cracco al tavolo dei 9 superchef che rappresentano le cucine nazionali in sfida nel nuovo cooking show in onda su Netflix il prossimo autunno. Prima mentore, poi direttamente coinvolto al Final Table, lo chef vigilerà sul rispetto della tradizione gastronomica italiana. Ecco come funziona il nuovo programma dedicato alle cucine del mondo.
The Final Table. Cosa ci ricorda
Mentre gli appassionati del genere si preparano a scoprire i nuovi protagonisti della serie Chef's Table – la quinta stagione sarà disponibile a partire dal 28 settembre – Netflix annuncia altre interessanti novità dedicate al mondo del cibo e della ristorazione per il palinsesto autunnale. E il programma che più sta attirando la curiosità in queste ore, in attesa di scoprire la data ufficiale di messa in onda del format esordiente, coinvolge da vicino anche uno dei più celebri (e mediatici) ambasciatori della cucina italiana nel mondo. The Final Table, come si è affrettato a supporre qualcuno, sembra ricordare le dinamiche del più longevo e sbandierato talent show ambientato tra pentole e casacche da chef mai apparso in tv. Come Masterchef, infatti, si propone di seguire i momenti più concitati della sfida ai fornelli tra squadre di chef rintracciate in tutto il mondo, con la supervisione di mentori d'eccezione, chiamati a interpretare il duplice ruolo di motivatori e giudici dei contendenti. Il primo cooking show della storia di Netflix, dunque, pesca a piene mani da molti format già passati sugli schermi negli ultimi anni di fervore mediatico per l'universo gastronomico e i suoi protagonisti, attingendo per esempio all'esperienza di Top Chef – nel coinvolgere cuochi professionisti – e a quella di The Taste, serie prodotta in passato da ABC, che ha visto tra i suoi protagonisti anche Anthony Bourdain. Ma la sfida tra cucine del mondo è stata salutata pure come un novello Giochi senza frontiere in salsa gastronomica.
Il cooking show di Netflix. Come funziona
La nuova competizione culinaria è stata creata e prodotta da Robin Ashbrook e Yasmin Schackleton (già dietro alla produzione di Masterchef e Masterchef Junior) e vedrà alla conduzione delle sfide Andrew Knowlton, editore di Bon Appetit e noto critico gastronomico. Lo show si articolerà in una prima fase di nove episodi, ognuno dedicato a una cucina nazionale, sulla quale tutte le squadre di chef (12 coppie di cuochi) saranno chiamate a confrontarsi per avere la meglio sugli altri, e conquistare il passaggio alla seconda fase. A giudicarli critici gastronomici, personalità del mondo dello spettacolo e i mentori-ambasciatori di ciascuna cultura gastronomica in gara (Messico, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, Spagna, Brasile, Francia, India e Italia), custodi delle tradizioni del proprio Paese. Mentre ancora non si conoscono i nomi dei contendenti, i superchef che svolgeranno un ruolo di controllo nella prima fase, per poi diventare protagonisti nell'episodio conclusivo del Final Table, sono già noti. E a rappresentare l'Italia sarà Carlo Cracco, già avvezzo al ruolo di giudice inflessibile, che dopo l'addio alla televisione per dedicarsi a tempo pieno al suo ristorante in Galleria sceglie di rientrare sul set (seppur con un impegno limitato nel tempo) in compagnia di celebri colleghi internazionali. Con lui, già confermati Grant Achatz, Enrique Olvera, Anne-Sophie Pic, Andoni Aduriz, Clare Smyth, Helena Rizzo, Vineet Bathia, Yoshihiro Narisawa. Per conoscere i dettagli del format sarà necessario aspettare la messa in onda della serie, ma sembra molto probabile che ognuno di loro sarà impegnato a promuovere tradizioni e prodotti del proprio Paese, e questo garantirà una vetrina importante a tutti i partecipanti, Italia compresa. Per i concorrenti, invece, l'obiettivo sarà centrare la puntata finale, quando solo chi avrà convinto i giudici nelle sfide precedenti potrà sedere al Final Table con i superchef, e sfidarli per ottenere la vittoria. Quale cucina uscirà vittoriosa dal confronto? Lo sapremo entro l'autunno.
a cura di Livia Montagnoli