Dopo Parma, anche la cittadina piemontese entra nel network mondiale, che ora conta 19 centri d'eccellenza. L'impegno delle "Creative cities" è condividere buone pratiche, progetti comuni e sviluppare partnership. Intanto si lavora a un distretto gastronomico comune proprio col capoluogo emiliano.
Alba come Parma. Il riconoscimento Unesco
C'è una nuova città italiana nel Creative cities network Unesco. Dopo Parma, anche la piemontese Alba è stata proclamata "città creativa" per la gastronomia. La sua candidatura si è basata sulla consapevolezza dell'importanza strategica che il reparto enogastronomico locale, e del territorio circostante di Langhe e Roero, riveste in campo economico e in quello culturale. Una nomina che consentirà alla cittadina del Cuneese, in primo luogo, di incrementare la visibilità e la reputazione a livello internazionale; in secondo luogo, di ampliare le potenzialità del patrimonio culturale enogastronomico e, infine, di pianificare azioni di potenziamento delle azioni di cooperazione con altri territori di affine identità culturale.
Il percorso del dossier
Le carte per la candidatura di Alba erano state consegnate a Parigi, nel giugno scorso, dal comitato misto che ha visto impegnati Comune, Ente Fiera internazionale del tartufo, Ente turismo Alba Bra Langhe Roero, Associazione commercianti albesi, Università di Scienze gastronomiche, Fondazione Ferrero, Ferrero spa e Centro nazionale studi tartufo. Nella rete sono stati coinvolti dal basso consorzi, associazioni, scuole, aziende, personalità di spicco come lo chef Enrico Crippa, testimonial tra i più importanti. Sono seguiti vari incontri con città già inserite nel network tra cui Parma (nominata nel 2015), Tsuruoka (Giappone), Dénia (Spagna), Östersund (Svezia), Tucson (Usa), Gaziantep (Turchia), Chengdu (Cina), Belém (Brasile). E, alla fine, il risultato è stato portato a casa. E in questa tornata sono diventate "creative" 64 città appartenenti a 44 Paesi. Quattro quelle italiane: Alba per la gastronomia, Milano per la letteratura, Pesaro per la musica e Carrara per l'artigianato.
Foto Spadoni
I progetti in campo
Entrare nel network internazionale, che per la parte gastronomica può contare ora su un totale di 19 città, equivale a far parte di una rete di eccellenze, città e soggetti pubblici e privati che favoriscono le occasioni di scambio, sviluppo e internazionalizzazione con impatti diretti su turismo, imprese, formazione ed educazione. Alba si inserisce a pieno titolo in questo panorama, grazie a manifestazioni blasonate ma anche a nuove iniziative: dalla Fiera internazionale del Tartufo bianco d'Alba (giunta all'87sima edizione) a Vinum, la fiera dei vini di Langhe, Roero e Monferrato che ha spento le 42 candeline, fino al recente progetto "Alba&imprese sociali Ferrero per l'Africa". Sono diverse le iniziative sul versante food, anche in materia di formazione all'alta cucina, come la creazione dell'Accademia Bocuse d'Or Italia, guidata dallo chef Enrico Crippa. Nell'ottica dello scambio tra le Città creative, si sta lavorando al progetto del "Distretto Gastronomico Alba-Parma", con l'obiettivo di armonizzare e realizzare iniziative, cooperare nella progettazione e nell'offerta, valorizzando le due realtà italiane nel rispetto delle diversità. Infine, da segnalare il progetto "Alba in design!", per favorire le relazioni transettoriali tra gastronomia e design.
La rete e i suoi vantaggi
Il network Unesco delle Creative cities è strutturato in sette aree tematiche: Gastronomia, Letteratura, Design, Media Arts, Musica, Arti e Artigianato, Film. Le città aderiscono scegliendo un ambito, ma impegnandosi anche in attività e progetti transettoriali. Prima dei nuovi ingressi, il circuito comprendeva, nel complesso, 116 città in 54 diversi Paesi del mondo. Con le 64 new entry le città sono ora 180 e i Paesi rappresentati 72. Il Piemonte, e l'Italia, portano a casa un altro tassello dopo la proclamazione a patrimonio dell'umanità del Paesaggio vitivinicolo di Langhe Roero e Monferrato nel 2014. Per Alba, in particolare, si tratta del secondo riconoscimento Unesco nel giro di tre anni. "Questo dimostra quanto l'enogastronomia abbia, in particolare nel nostro territorio, un profondo valore culturale, capace di dare identità ai luoghi", commenta Antonella Parigi, assessore al Turismo della Regione Piemonte. Particolarmente soddisfatti anche il sindaco di Alba, Maurizio Marello, e l'assessore alla Cultura e turismo, Fabio Tripaldi, che ricordano come due anni fa Alba perse la competizione proprio con Parma: "Da lì, tuttavia, sono iniziate una serie di relazioni importanti con la città dell'Emilia Romagna, preziose per questo prestigioso traguardo. L'inserimento di Alba tra le città creative Unesco rafforza ancora l'immagine del territorio". "Un'opportunità unica di promozione di marketing territoriale internazionale", per Luigi Barbero, presidente dell'Ente turismo Alba Bra Langhe Roero, che evidenzia come creatività e innovazione siano state "componenti fondamentali del successo in ambito turistico degli ultimi anni. Una differenziazione e destagionalizzazione dell'offerta, che ha portato Alba e le Langhe e Roero" conclude "tra le mete preferite dei turisti provenienti dall'Italia e soprattutto dall'estero".
A cura di Gianluca Atzeni
Foto di apertura di Davide Dutto