La tradizione gastronomica di Napoli è una delle più ricche e maggiormente rappresentative del made in Italy. Qui, la cioccolateria Gay Odin porta in alto il nome del cioccolato italiano seguendo le ricette di famiglia.
Siamo a Napoli, città dove la pasticceria appartiene ad una storia antica, di tradizioni familiari. Fra pastiere, sfogliatelle e babà, trova il suo posto anche il cioccolato. Fra i marchi che hanno fatto la storia del cioccolato partenopeo c'è Gay Odin, nato da una coppia di piemontesi trasferitisi nel capoluogo campano.
L'azienda
È il piemontese Isidoro Odin a iniziare la tradizione familiare del cioccolato con un piccolo laboratorio alla fine dell'Ottocento. Nel cuore della città, il dolce profumo si inizia a diffondere e ad attirare clienti: “qualsiasi napoletano che si rispetti non può fare a meno di una razione quotidiana di cioccolatini!”, commenta Marisa Del Vecchio-Maglietta, attuale proprietaria dell'azienda. Una volta consolidata la sua condizione economica, Isidoro sposa la conterranea Onorina Gay e fonda il marchio Gay Odin. Dal piccolo laboratorio alla fabbrica il passo è breve e nel 1922 nasce quella che è tuttora la fabbrica che produce creme e cioccolato con le antiche ricette di Isidoro.
I prodotti
Alla base di tutto ci sono il Criollo e il cacao africano, “tostato a legna dolcemente per consentire la conservazione dei nutrienti fondamentali del cacao nei prodotti finiti, secondo i dettami della nutraceutica”. La nutraceutica, neologismo creato per indicare la coniugazione di nutrizione e farmaceutica, è lo studio delle proprietà terapeutiche di alcuni alimenti ed è alla base della ricerca di Gay Odin. Come il cacao, le altre materie prime sono selezionate accuratamente dal team, dalle mandorle pugliesi alle nocciole di Giffoni, dalle noci di Sorrento alle scorzette d'arancia a km0, provenienti direttamente dal giardino che circonda la fabbrica.
Le praline sono parte essenziale della produzione Gay Odin, ma molto popolari sono anche i wafer, le ostriche – cioccolatini a base di pasta di cacao, zucchero, burro di cacao, tuorlo d'uovo, cacao, farina, acqua, latte – i gianduiotti, i sigari; o ancora i medaglioni, i conetti al caffè e, soprattutto, “il cioccolato Foresta che non ha eguali in tutto il mondo”, a base di pasta di cacao, zucchero, burro di cacao, burro di latte, latte in polvere. Immancabile, poi, il Vesuvio, cioccolato con mandorle e gianduia che ricorda nella forma un vulcano, in onore della città che da quasi un secolo ospita l'azienda.
Gli abbinamenti
Ogni prodotto trova poi il suo accompagnamento ideale, si tratti di un distillato, un vino o una bevanda analcolica. Tra i molti possibili, Marisa consiglia di provare un abbinamento per affinità, per esempio quello con il bicerin tipico della tradizione torinese, a base di caffè, cioccolato e crema di latte, oppure cercando un contrasto dolce-amaro con il caffè della torrefazione napoletana Passalacqua. Fra i vini, invece, Marisa ne propone uno del territorio, il Furore Bianco Fiorduva di Marisa Cuomo. Per chi preferisce i liquori, Gay Odin ama abbinare la Ratafia di Nonna Erminia dell'azienda Di Meo, ottenuto dall'invecchiamento dell'Aglianico del Taurasi per sei anni con l'aggiunta di erbe, foglie di ciliegio ed amarena in infusione. Per che volesse dilettarsi con le sperimentazioni in cucina, si consiglia invece il coniglio al cioccolato e gli gnocchi al cacao con burro e noci di Sorrento.
Come cambiano i consumatori
Al contrario degli altri produttori di cioccolato incontrati fino ad ora, Marisa riscontra un calo di attenzione verso la qualità del prodotto, specialmente da parte della fascia più giovane di consumatori. “I giovani si accontentano di prodotti industriali privi dei nutrienti fondamentali. Bisogna invece imparare a mangiare meno ma meglio”, spiega Marisa. Il cioccolato di qualità, a detta di Marisa, si riconosce dalla compattezza della superficie, che non deve essere eccessivamente lucida perché “la lucentezza è determinata dai grassi che nella maggior parte dei prodotti purtroppo non hanno nulla a che fare con il burro di cacao”, che invece è l'unico utilizzato nel cioccolato Gay Odin. Secondo Marisa, gran parte della responsabilità di questo consumo di cioccolato di scarsa qualità è da rintracciare nella pubblicità, che non di rado confonde i consumatori promuovendo prodotti di basso livello.
Progetti e obiettivi futuri
La gamma di prodotti Gay Odin è ampia ma quello che l'azienda si propone di sviluppare per il futuro è la linea fredda, che comprende gelati dai vari gusti come il fondente con fave di cacao o il tradizionale abbinamento di ricotta e pere che ripropone i sapori del territorio. Non mancano tartufi semifreddi e torte gelato che, insieme al cioccolato fondente 100% cacao, rappresentano i futuri prodotti di punta dell'azienda.
Gay Odin | Napoli | via Vetriera, 12 | tel. 081 417843| www.gay-odin.it/index.php/
a cura di Michela Becchi
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