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Gli Orti di San Giorgio a Modica: le novità a un anno dall’apertura

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Simone Sabaini, patron del cioccolato Sabadì, ha investito nella riqualificazione di uno spazio del comune che rischiava di restare abbandonato. Storia di un luogo dall’atmosfera magica dove, da quest’anno, è arrivata anche la pizza.

 

 

Si può coniugare marketing e felicità? Profitto e profonda realizzazione personale? A giudicare dalla storia di Simone Sabaini, veronese che dal mondo della finanza si è trasferito a Modica per fare cioccolato (e molto altro) si direbbe proprio di sì. In effetti, secondo il “guru del management”, Philip Kotler, il marketing è proprio “l’arte e la scienza di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto”. Una scienza dunque, ma anche un’arte. Che implica creatività e conoscenza, e il cui obiettivo è creare valore. Una definizione che ben si adatta al percorso di Simone Sabaini e alla sua storia professionale così fortemente connessa con quella personale; all’obiettivo di creare valore per la sua azienda, Sabadì, ma anche per la comunità modicana che lo ha accolto e, naturalmente, per se stesso. “Sabadì continuerà ad andare bene nella misura in cui io avrò tempo per andare al mare”, spiega serafico Sabaini, e si comprende subito che la sua non è una provocazione, ma la consapevolezza di chi ha capito che il benessere dell’azienda è strettamente legato al proprio. In questa direzione vanno tutte le nuove sfide che l’imprenditore veronese intraprende di volta in volta. E qui, ci sembra, si trova anche la chiave del suo successo. È stato così anche per gli Orti di San Giorgio, uno degli ultimi progetti di Simone Sabaini che, in un contesto come quello italiano, poteva  essere giudicato al limite della follia: investire i propri soldi per recuperare uno spazio del comune. Renderlo un luogo bello, accogliente, aperto a tutti, dove si può venire anche solo per rilassarsi e godersi il panorama. Restituire un angolo di bellezza ai cittadini di Modica, ma anche ai turisti. In una parola, creare valore. A un anno dall’apertura, il progetto di Sabaini si rivela tutt’altro che folle e dimostra come, talvolta, il bene comune e “gli affari” possano coincidere.

Gli Orti di San Giorgio

Gli Orti di San Giorgio si trovano ai piedi della maestosa chiesa madre di Modica e fiancheggiano la bella scalinata che porta al duomo. Da qui si gode della città da una prospettiva privilegiata: alle spalle la chiesa barocca, di fronte la città vecchia, una “città verticale” che riempie lo sguardo di bellezza. Osservare Modica da qui, magari arrivare per un aperitivo e scoprire come si trasforma con il mutare della luce, è davvero un’esperienza appagante. Lo sa bene Simone Sabaini che ha scelto di vivere in questa città proprio per “potersi circondare di bellezza ogni giorno”. La filosofia che anima la riqualificazione degli Orti di San Giorgio segue questo pensiero: l’obiettivo è proprio quello di restituire a cittadini e turisti un luogo meraviglioso che rischiava di essere lasciato all’abbandono. Uno spazio da vivere interamente all’aperto (nei mesi invernali rimane chiuso), dove stare in compagnia, ascoltare musica – due volte a settimana vengono ospitati gruppi che suonano dal vivo – bere o mangiare qualcosa o, semplicemente, accomodarsi su una sdraio e leggere un libro. Gli Orti sono arredati in modo semplice, così da incidere il meno possibile sul paesaggio circostante. Sono stati recuperati gli archi in pietra, e proprio sotto uno di questi si colloca lampio bancone del bar. Il resto segue il diktat dell’estrema semplicità. Nel menù troviamo poche proposte, realizzate con materie prime accuratamente selezionate, e con particolare riguardo al territorio.

La pizza di Minji

Cosa inserire nel menù di un luogo del genere, pensato per una fruizione estremamente “easy”? Dopo un primo periodo in cui la cucina offriva prevalentemente piatti freddi, la scelta è caduta sulla pizza, prodotto pop per eccellenza in cui Sabaini ha visto il miglior compromesso fra le esigenze dei clienti e la filosofia che anima questo luogo. Non una pizza qualunque, naturalmente, ma una versione personale che si contraddistingue innanzitutto per l'uso esclusivo di grani antichi siciliani. E quando si fa notare a Sabaini la difficoltà che implica la lavorazione di queste farine, la sua risposta è semplice e spiazzante: “siamo in Sicilia, non avrebbe avuto senso una scelta diversa da questa”. L’impasto viene dunque realizzato con un blend di farine dei Molini del Ponte di Filippo Drago (Madonita, Maiorca e Tumminia) di grani antichi biologici siciliani macinate a pietra naturale. A queste viene aggiunta acqua, olio extra vergine di oliva e lievito madre. L’impasto viene fatto lievitare per 22 ore, steso a mano e poi cotto in forno elettrico. A occuparsi della pizza, e a gestire tutta la cucina, c’è una giovane ragazza coreana, Minji, che ha riversato tutta la sua passione per la lievitazione nello studio di un impasto che le permettesse di realizzare un prodotto originale. Le prove, ci confessa, sono state molteplici ma il risultato raggiunto la rende soddisfatta del lavoro fatto.

 

L'assaggio

Veniamo dunque all’assaggio: la pizza viene proposta in due varianti, una gourmet e l’altra al padellino. In entrambi i casi l’impasto è tutt’altro che una semplice base: il profumo e il sapore sono ben percepibili, anche con topping abbondanti, ed è senza dubbio questa la principale particolarità della pizza di Minji. La versione gourmet si presenta alta e soffice, pur mantenendo una certa croccantezza soprattutto in superficie. Viene servita in spicchi, ideale per la condivisione. I condimenti sono semplici e puntano soprattutto sulla qualità delle materie prime, come nel caso della Mortadella e burrata, con burrata pugliese, mortadella di Bologna Igp e granella di pistacchi;  o della Crudo e bufala (la più richiesta in assoluto), realizzata con mozzarella di bufala campana, prosciutto di Parma S. Ilario 36 mesi, basilico e olio extra vergine di oliva. Diversa la pizza al padellino, più bassa e croccante, rettangolare, servita in pezzi. Fra quelle proposte, interessante nella sua semplicità, la vegetariana, con crema allo zenzero e verdure di stagione: un concentrato di sapori e odori che ben rappresenta il territorio. Nel menù, accanto alle pizze, troviamo anche alcune semplici proposte dalla cucina e una scelta di dolci originali: da provare la panna densa al lime con crumble di cioccolato di Modica al fior di sale Sabadì e foglie di menta. Non poteva mancare poi una scelta di cioccolato Sabadì selezionato dalla cantina di affinamento. Molto curata la carta dei vini, nella quale viene dato ampio spazio ai vini naturali. Nella sezione beverage spiccano anche gli ottimi cocktail, preparati con maestria da Piero, ragazzo talentuoso cui è affidato il bar.

 

Gli Orti di San Giorgio - Modica (RG) - corso San Giorgio - 393 9106902

a cura di Valentina Ferraro

 

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