Mind the gap è il tema/invito che il simposio ideato nel 2011 dallo chef del Noma rivolge a relatori e platea della sesta edizione di MAD, nella due giorni di dibattiti e conversazioni che si concluderà oggi, 27 agosto. L’auspicio è quello di prefigurare un futuro migliore, dove la diversità è valore, e tutti possono far sentire la propria voce. I protagonisti della prima giornata e come seguire la seconda.
MAD. La sesta edizione
Sotto il tendone rosso di Refshaleen, a Copenhagen, il Simposio di MAD - semplicemente “cibo” in danese - è nel pieno delle sue attività. L’appuntamento ideato qualche anno fa da René Redzepi (era il 2011, presto Mad si è costituita come associazione noprofit) per offrire un terreno di confronto agli chef e ai ristoratori impegnati ad agire positivamente sulla società quest’anno va in scena il 26 e 27 agosto – dopo due anni di stop - concentrandosi sulla necessità di fare spazio alle pari opportunità. Chiedendo cioè, ai relatori coinvolti, di presentare soluzioni concrete al superamento delle barriere di genere e alla valorizzazione delle differenze culturali, per un futuro della ristorazione improntato all’accettazione della diversità. Per questo nei mesi che hanno preceduto l’inizio dei lavori l’invito a partecipare è stato rivolto a tutti coloro in grado di portare sul palco la propria esperienza di addetti ai lavori – cuochi, camerieri, sommelier, produttori, influencer del settore – guidati dalla curiosità e dalla capacità di immaginare una società aperta al contributo di tutti, immigrati e persone in difficoltà compresi. E per la prima volta talk, relazioni e confronti tra i partecipanti al simposio rimbalzano in rete grazie alla diretta streaming disponibile sul sito della manifestazione.
Mind the gap. La sfida
Obiettivo dell’incontro? Mind the gap, come recita il tema di MAD 2018: immaginare come ridurre la distanza tra cosa è oggi il mondo della ristorazione e cosa potrebbe essere in futuro perseguendo la strada della creatività e della condivisione. In passato il simposio ha coinvolto grandi personalità del settore in arrivo da tutto il mondo, da Alex Atala a David Chang, a Massimo Bottura, Jose Andres e Wylie Dufresne, da Michel Bras a Roy Choi; e poi scienziati, filosofi, figure istituzionali in grado di apportare il proprio contributo al cambiamento attraverso l’innovazione tecnologica e le politiche alimentari, come Carlo Petrini, intervenuto nel corso di MAD5.
I protagonisti
Quest’anno, nel corso della prima giornata hanno già portato la propria esperienza sul campo personalità molto diverse tra loro, dalla mitica Jay Fai, star dello street food a Bangkok con la sua celebre omelette al granchio, alla chef Kamilla Seidler, che alla platea di Copenhagen ha presentato il progetto Gustu sviluppato in Bolivia negli ultimi anni, a Tatiana Levha, chef e coproprietaria (con sua sorella) del ristorante Le Servan a Parigi. Prima ancora, l’introduzione agli interventi di MAD6 è invece affidata a René Redzepi (“grazie per essere arrivati qui da 58 diversi Paesi del mondo” esordisce lo chef del Noma aprendo le danze) e Melina Shannon Di Pietro, per sottolineare come la sfida del presente sia quella di rispondere insieme alle sollecitazioni di un cambiamento culturale in atto a livello globale, col coraggio di rivendicare la propria opinione davanti alle agitazioni degli ultimi mesi. Si avvicendano sul palco anche il professore di filosofia Vincent Hendricks e Chad Frischmann, per approfondire l’impegno contro gli effetti nocivi del cambiamento climatico. E nel pomeriggio irrompono sotto il tendone rosso anche gli scandali sessuali che hanno agitato l’ultimo anno della cronaca americana, con la testimonianza di Trish Nelson e il dibattito sul ruolo della stampa di settore nel dar voce alla vicenda. Conclusione di giornata al femminile con Rosio Sanchez e Jytte Vikkelsoe. Chi salirà sul palco oggi?
Per seguire in diretta la seconda giornata http://video.madfeed.co/the-sixth-mad-symposium
a cura di Livia Montagnoli