Quello della plastica negli oceani è un tema sempre più caldo nella cronaca internazionale. Anche in cucina, gli chef scendono in campo per difendere la salute del mare e dell'uomo. L'esempio di Moreno Cedroni.
L'appello del National Geographic
“18 miliardi di libbre (più di 8 milioni, ndr) di plastica finiscono nell'oceano ogni anno. E questa è soltanto la punta dell'iceberg”. Recita così la scritta in basso a sinistra di quella che è già passata alla storia come la “copertina del secolo” del National Geographic, con l'immagine d'impatto pubblicata a giugno in cui si vede una busta di plastica che emerge dalle acque, proprio come un iceberg. Con un solo, piccolo elemento che fuoriesce dalla superficie, e un'enorme parte invisibile che rimane sospesa nelle profondità. L'illustrazione realizzata dall'artista americano Jorge Gamboa, Iceberg Plástico, ha fatto il giro del mondo, accompagnata dal titolo inequivocabile: Planet or Plastic? Una campagna di sensibilizzazione, un'iniziativa per aggregare una serie di articoli sull'argomento, e un appello rivolto a tutti per ridurre al massimo il consumo della plastica.
Moreno Cedroni contro la plastica
L’appello del National Geographic non è solo virtuale: grazie a una partnership con Sky Media, la rivista ha investito 10 milioni di dollari per aiutare a eliminare la plastica dagli oceani. Ma per far fronte a questo problema, ogni cittadino ha il dovere di fare delle scelte consapevoli. A rispondere in prima linea all'appello, lo chef Moreno Cedroni de La Madonnina del Pescatore di Senigallia, che ha deciso – già da tempo – di ridurre al minimo la plastica. Gli unici elementi che utilizza sono fatti di materiale riciclato e sono tutti compostabili. Un cuoco d'eccezione da sempre attento all'ambiente e la salvaguardia del territorio, anche in cucina. E non potrebbe essere altrimenti, considerando che è proprio il mare, quello della sua costa marchigiana, a ispirarlo e rifornirlo fin dall'inizio di idee e prodotti prelibati.
Il chilometro sostenibile
L'obiettivo dello chef è quello di dare vita a una campagna di sensibilizzazione a tutti gli effetti, cercando di coinvolgere altri colleghi ma anche i consumatori e il grande pubblico. Un progetto che, in parte, porta avanti da sempre grazie alla promozione del cosiddetto “chilometro sostenibile”, che caratterizza la selezione dei prodotti che utilizza in cucina. Fair Trade, Rainforest Alliance, Cruelty Free: sono solo alcune delle certificazioni che contraddistinguono i suoi ingredienti, scelti con cura in base alla tracciabilità di filiera, i luoghi di provenienza e i mezzi di trasporto utilizzati, le pratiche di coltivazione e allevamento e le condizioni socio-economiche delle persone impiegate nella produzione. “Soltanto così è possibile riempire di significato il concetto di chilometro sostenibile”, spiega. Ma sostenibilità significa anche vedere al di là del proprio recinto, osservare i problemi al di fuori della propria realtà, difficoltà che, se non arginate in tempo, possono diventare insormontabili. Alla domanda Planet or Plastic? Cedroni ha già scelto cosa rispondere. Cosa aspettiamo a imitarlo?
a cura di Michela Becchi