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Milano città degli orti urbani. Spazi di comunità, laboratori terapeutici, nuove forme di urbanistica sostenibile

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Tra orti nascosti e progetti per il recupero di terreni dismessi in periferia, nuovi arredi urbani e orti terapeutici, Milano si lascia conquistare dal fascino di frutta e ortaggi. Sono moltissime, e in ascesa, le esperienze di agricoltura urbana in città, ognuna racconta una storia diversa. 

Milano è la città degli orti?

Oltre ai 74mila metri quadri destinati all'agricoltura urbana – e già il dato sorprende per pervasività, assegnando alla città lo scettro di città urban farmer friendly – Milano nasconde pure un tesoretto di circa 300 orti nascosti, coltivati nelle scuole cittadine. Frutto, per la maggior parte, di progetti educativi incoraggiati dal Comune per incentivare il rispetto dell'ambiente e una corretta alimentazione sin dai primi anni di vita. Una variabile che rende il dato ancor più interessante, parallelamente alla consapevolezza che i milanesi sono sempre più attratti dalla possibilità di potersi cimentare con la gestione di un orto – anche semplicemente per la possibilità di socializzare - e solo nell'ultimo anno la superficie a disposizione dei contadini amatoriali dentro il perimetro della città è cresciuta di oltre 5mila metri quadrati, trasformando Milano nella prima città della Lombardia per spazio dedicato alla coltivazione. A fotografare la situazione ci ha pensato l'indagine La città degli Orti, diretta da Mario Cucchi e finanziata da fondazione Cariplo, che riunisce il Politecnico, la scuola agraria del Parco di Monza, la Statale e altre associazioni impegnate sul versante dell'ambiente. La ricerca restituisce una panoramica che coinvolge non solo i terreni coltivati nella Città metropolitana, ma anche sette comuni della Brianza. I numeri? 850 ettari complessivi coltivati a ortaggi, in parte allestiti su spazi pubblici affittati a privati o associazioni, in parte di proprietà privata o da regolarizzare dopo essere sorti in maniera spontanea. E qualcuno parla di regimentare il fenomeno come servizio fondamentale per il cittadino, garantendo soprattutto ai giovani l'accesso agli orti urbani dietro pagamento di un canone minimo, con l'assegnazione tramite bando dei terreni.

Orti di comunità. Da Isola Pepe Verde a Cornaredo

Intanto in città si moltiplicano le realtà che a vario titolo beneficiano degli effetti positivi dell'orto urbano. A Porta Nuova, per esempio, ha appena spento cinque candeline uno spazio che ha fatto scuola, proprio accanto al Bosco Verticale. Isola Pepe Verde è riuscita nell'intento di trasformare un deposito dismesso di materiale edile in uno spazio da condividere tra chiacchiere, giardinaggio e pulizia degli orti, con aree comuni adibite a laboratorio, giochi per bambini, e persino una libreria comunitaria. Al suo esempio si sono ispirati molti in città: tra gli ultimi nati, l'orto di Cornaredo, promosso dall'associazione Humana People to People Italia, parte del progetto 3C Coltiviamo il clima e la comunità. L'idea, nata nel Sud del mondo, è quella di sensibilizzare sul consumo responsabile e la riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’esperienza di auto-produzione e l’utilizzo di tecniche di coltivazione biologica. Quindi ogni partecipante, gratuitamente, può ottenere un lotto di terra da coltivare, a patto di impegnarsi a seguire il percorso di formazione sulle tecniche di agricoltura biologica offerto da Humana. E ognuno porta a casa i suoi prodotti.

 

L'orto terapeutico per i bambini

Ben diverso l'obiettivo dell'Orto di Elkette, appena inaugurato nel Reparto Pediatrico dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano. Un orto terapeutico nato grazie all'impegno di Missione Sogni Onlus, per favorire il recupero psico-fisico dei piccoli pazienti attraverso la condivisione di un momento all'aria aperta da condividere con gli altri bambini. Un percorso già sperimentato in altri cinque ospedali della città, con il coinvolgimento di circa 200 bambini ospedalizzati che rispondono con entusiasmo al progetto.

Orti Fioriti a Citylife, agriparco alla Fabbrica del Vapore

Orizzonte ancora diverso per gli Orti Fioriti di CityLife, che resteranno aperti al pubblico tutta l'estate; in questo caso i 2000 metri quadri di orto all'italiana rivisitato sono stati allestiti proprio sotto ai nuovi grattacieli per guidare i visitatori alla scoperta della biodiversità ortofrutticola, accompagnati da agronomi che illustrano le specie e invitano al rispetto della stagionalità, tra ortaggi tradizionali – dai carciofi alle piante aromatiche – e proposte più curiose, come il cardo dei lanaioli e la liquirizia. Stesso intento divulgativo per l'agriparco urbano appena inaugurato alla Fabbrica del Vapore, che ha ripensato i tremila metri quadri del piazzale di via Procaccini all'insegna di orti, giardini e fioriere, grazie al progetto firmato Studio Grassi Design. Siepi d'alloro, alberi ad alto e basso fusto e trecento piante di ortaggi, tra melanzane, pomodori, peperoni, carote e cinque varietà di insalata, oltre a due serre urbane. In collaborazione con il Mercato della terra lo spazio si presterà a ospitare laboratori e iniziative sul tema alimentare durante l'estate; ma chi vorrà potrà anche approfittare del nuovo giardino per concedersi un pic nic a pochi minuti dal centro della città.

 

a cura di Livia Montagnoli


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