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Venezia-Parigi-Londra: viaggio gourmet sull’Orient Express

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Pronta al binario la nuova stagione del treno più fascinoso al mondo, quest’anno con la grande novità della sala da bagno privata in suite, per un viaggio ancora più indimenticabile.

 

È il viaggio da fare, uno di quelli che... “almeno una volta nella vita”, perché trasporta letteralmente altrove, non solo nello spazio ma anche nel tempo, prima ancora di partire e prima ancora di arrivare. È il viaggio del lusso del Grand Tour d’Ottocento, quello del tempo lento, dell’indugio sognante nel dondolìo, tra boiseries intarsiate, cristalli Lalique, velluti, chinoiseries e paesaggi, tanti e diversi, dal finestrino.

Un viaggio che non si dimentica; e istruzioni per l’uso dal sapore sfacciatamente edonistico consigliano di organizzare partenza e arrivo in tono con la bellezza del viaggio, in quanto a glamour, qualità e trasporto emotivo.

 

 

Prepararsi alla partenza

Il VSOE Venice Simplon Orient Express parte da Venezia per Londra alle 11 circa del mattino, val bene dunque immergersi nel giusto mood sin dalla sera precedente, in modo da non sprecare attimi preziosi d’attesa e cominciare a vivere l'esperienza già prima che il viaggio inizi.

L’isola di San Clemente è il posto giusto per cominciare a sognare. La cena all’Acquerello, il ristorante in piazzetta con vista sulla laguna, magari al crepuscolo, può rappresentare il primo passo per entrare nell'atmosfera giusta e predisporsi al viaggio nel tempo e ai suoi piaceri gastronomici. A cominciare dai piatti a firma di Vincenzo Di Tuoro, che con mano partenopea predispone tutto ciò che occorre per festeggiare a tavola la sera della vigilia.

 

 

Al mattino presto la lancia – ovviamente vintage - in radica tirata a lucido e divanetti marinari in pelle bianco e azzurro, è pronta a consegnarci alle successive 36 ore di viaggio alla scoperta di atmosfere e sensazioni che avevamo forse dimenticato: sul treno cambierà tutto, la percezione del tempo diventa una storia a sé per ognuno.

 

L'imbarco

All’imbarco, la crew è schierata in divisa per il benvenuto, a ogni vagone è assegnato uno steward che provvederà a ogni necessità con lo stile del miglior maggiordomo di scuola inglese. All’ingresso in cabina è già pronto il mini buffet di benvenuto con fragole, Champagne, frutta fresca e pasticcini appena sfornati.

 

 

La prenotazione per pranzo e cena avviene già nella prima mezz’ora di viaggio, il maître di sala passa a conoscere i suoi ospiti e consigliare la sala ristorante. Pranzo e cena si prenotano insieme perché è previsto che i pasti avvengano ogni volta in una carrozza ristorante diversa, in modo da stordirsi per bene della bellezza di ognuna e poterle apprezzare tutte, ognuna nel suo stile: la Côte d’Azur, Etoile du Nord e L’Oriental fino alla 3674, la stupenda carrozza dello Champagne Bar.

 

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Il viaggio gourmet

L’esperienza culinaria a bordo è forse, quella che rimane più indelebile, parla del territorio che attraversa e traduce il viaggio in gusto per il palato e i sensi. A ogni ora del giorno, le proposte gastronomiche pensate ad hoc per gli ospiti viaggianti dallo chef Christian Bodiguel, accompagnano il viaggio dal mattino presto fino a tarda notte, quando al rientro dal piano bar, si scopre la cabina trasformata in camera da letto: lenzuola di Fiandra, logo in oro, e un set di cioccolato finissimo sul cuscino, selezionato dai migliori produttori di terra svizzera, in cui in quel momento corre il treno.

 

 

Acrobata dei micro-spazi della cucina su rotaia, Christian Bodiguel ha elevato la qualità di pranzi e cene serviti a bordo, ai livelli dei ristoranti più blasonati sulla terraferma. Il menu è ispirato a piatti della cucina classica francese rivisitati, a partire da ricette della tradizione ottocentesca ritrovate personalmente da Bodiguel in accurate ricerche d’archivio.

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Un tempo i piatti si preparavano nelle cucine del Cipriani a Venezia, ma poi tutto è cambiato per poter costruire menu à la carte, che cambia stagionalmente, con prodotti freschi di qualità e piatti preparati a bordo. In tempi più recenti, negli ultimi 15 anni, la cucina ha assunto un’impronta italo-francese, grazie alla scelta di preparare i piatti con i prodotti locali, quelli del territorio attraversato dal treno, a creare una sorta di supporto gastronomico al racconto del viaggio. Oltre che al momento della partenza, in Italia, l'approvvigionamento avviene infatti anche a Parigi.

 

La gestione della cucina da viaggio

Ciò che affascina della gestione di una simile cucina in viaggio, è il calcolo – necessariamente precisissimo - degli approvvigionamenti delle materie prime, che devono includere fornitura di base, quella di emergenza e il necessario per menu di riserva per qualsiasi esigenza, come quello light per chi tiene alla linea o vegano per chi segue il regime alimentare veg. Un calcolo preciso significa stoccaggio igienico, sicuro anche in spazi microscopici, dove ogni cosa è stivata in piccoli contenitori impilabili come in farmacia. Le tecniche di preparazione sono decise in base a ciò che effettivamente si può cucinare, al momento e in sicurezza, in una cucina lunga quanto un vagone, ma larga abbastanza per il passaggio di una sola persona, con piani di lavoro - sui due lati - profondi 60cm. Occorre una coreografia perfetta. Le prove si fanno direttamente sul treno, perché insieme al piatto vanno misurati i movimenti in sincronia tra chi a quel piatto lavora.

 

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Banditi i fritti a rischio incendio, sì invece a forni per tutto il possibile, dai brasati al pane caldo. Per 265 coperti da smistare in 6h, sotto la guida di Bodiguel in cucina ci sono 6 cuochi: 3 al caldo, 2 capipartita al freddo, e il sous chef. Bodiguel ci racconta che “la sfida più grande è sulla tratta Londra Parigi, avviene di sera e da Calais a Parigi vanno serviti due turni di cene in pochissimo tempo. Il tempo a bordo va calcolato in base a una timeline fittissima di azioni e compiti di ogni operatore, dove il minimo rallentamento di un anello della catena si ripercuote in maniera esponenziale su tutto il processo”. Un sistema complesso che potrebbe mettere in ansia al solo pensiero, ma ben gestito e celato dietro il sorriso e la disponibilità di un servizio impeccabile che al contrario, ispira tranquillità, lentezza e piacere di indugiare a tavola.

 

 

Pranzo, cena e dopocena

In menu il caviale Beluga Imperial Petrossian (510 euro per 50gr) si accompagna a Champagne Krug 2008 (una bottiglia si aggira sui 410 euro). In mezzo piatti dove la fragranza di ogni ingrediente sorprende i palati più scettici. Ci si rende conto della leggerezza dell’intero menu quando, dopo poche ore, ci bussano alla porta per la cena e si è già pronti per una nuova esperienza. Alla domenica brunch, freschissimo da non dire.

Alla carrozza 3674 si va per il dopocena, per un drink e il piano bar, il pezzo forte è uno shot di Rémy Martin Louis XIII; il mixologist ci dice che costa un po’ - 230euro - ma è raro trovarlo e non si può non cedere al piacere di gustarlo in un’atmosfera come questa. Ma non mancano ovviamente anche cocktails come il Guilty Twelve, preparato con 12 ingredienti misteriosi e ispirato al celebre racconto di Agatha Christie, oppure il British Connection e il Train Stabilizer a base di Remy Martin. New entry il Belmond’zest: profumo d’Italia, a base di Champagne, limoni della Costiera Amalfitana e Sangue Morlacco, un liquore di ciliegie proveniente da un piccolo produttore in terra di Sardegna.

 

Pit stop a Parigi

La notte trascorre rapida e lo scenario delle valli francesi all’alba resta indelebile per sempre. Parigi è la sosta importante di mezzogiorno: mai pit-stop tecnico potrà offrire spettacolo più insolito. È allo scalo di Parigi che la cucina si rifornisce dei prodotti più freschi che arrivano espressi dai mercati generali, con le carni dello stesso macellaio dell’Eliseo. In un programma cadenzato al minuto, tra gesti e compiti assegnati come in una coreografia dalle geometrie accuratamente misurate, la crew di bordo e la squadra in banchina si incrociano e si scambiano pacchi e cassette di carni, pesce, verdura e primizie. Tutto avviene in un silenzio d’ordinanza da massima concentrazione. Sul finestrino della cucina viene ribaltato un drappo di cuoio paracolpi: la mercanzia passa di lì. Chef Christian dirige con pochi gesti, sguardi e abili movimenti di supporto, il sous chef a bordo, posizionato al finestrino, si occupa del double check della bolla di consegna. Non c’è un gesto fuori giro, non uno sfiorarsi né un intralciarsi. La fluidità dei movimenti di tutti all’unisono su tutto ha dell’ipnotico. La scena dura circa 15mn, spettacolo in piano sequenza d’autore che si ripete perfetto e uguale da anni. Cosa sale sul treno dal mercato di Parigi? Frutta fresca, verdure, fragole e fiori di zucca, sembrano pacchetti di gioielleria. Ma il pezzo forte è il trasbordo in treno delle aragoste vive. La ripartenza è prevista intorno alle 12.30. Dopo un’ora esatta, seduti al tavolo glamour delle cucine mobili più cool di ogni tempo, ci serviranno una delle migliori aragoste mai gustate.

 

L’arrivo a Londra

Per quanto desiderato, l'arrivo a Londra - meglio esserne avvisati – è un salto nel tempo non solo metaforico: si avverte netto. La melancolia del distacco dal predellino dei sogni può descriverla solo chi l’ha provata, e proprio per questo è importante assicurarsi un atterraggio morbido. Una cena al The Lanesborough è quel che ci vuole per attutire il ritorno alla realtà. L’aperitivo al The Library Bar, tra i più antichi in città, è d’obbligo. La sala da pranzo al Célèste in stile Regency, regala un’esperienza estetica oltre che culinaria: gli oggetti collezionati sui pannelli azzurri con gli stucchi bianchi sembrano scorci della casa di John Soane a Holborn, la cupola in vetro crea una scena che cambia al variare della luce naturale. Ogni cosa intorno e il menu di grande ricercatezza, leggero ma ricco di sapere e perizia a firma Eric Frechon e Florian Favario, diventano gli ingredienti più adatti per accogliere l’approdo di un viaggio unico come la traversata a bordo del VSOE.

 

Il viaggio in Orient Express è un’onda continua tra vita contemporanea e sogni d’altri tempi che per 36 ore diventano realtà. La notte del rientro alla realtà va onorata al Cafè Royal, sintesi perfetta tra il bel mondo di fine Ottocento e il bel mondo di oggi. Gli interni progettati da Chipperfield immergono in spazi contemporanei tra i più eleganti al mondo. Un afternoon tea al tavolo preferito da Oscar Wilde, nell’antica Grill Room dell’1865, tutta ori e specchi, sarà il suggello al più bel viaggio di sempre.

 

Venice Simplon-Orient-Express https://www.belmond.com/it/venice-simplon-orient-express/

San Clemente Kempinski - Acquerello - Isola San Clemente (VE) - 0414750111- https://www.kempinski.com/en/venice/san-clemente-palace-kempinski/- https://it.lhw.com/hotel/San-Clemente-Palace-Kempinski-Venice-Italy?rooms=1&numadult1=2&numchild1=0

The Lanesborough Hotel - Gran Bretagna - Londra - Hyde Park Corner - +44 (0)20 7259 5599- https://www.oetkercollection.com/destinations/the-lanesborough/- https://it.lhw.com/hotel/The-Lanesborough-London-England?rooms=1&numadult1=2&numchild1=0

Café Royal- - Gran Bretagna - Londra - 68 Regent St, Soho - +44 (20)20 7406 3333- https://www.hotelcaferoyal.com/- https://it.lhw.com/hotel/Cafe-Royal-Hotel-London-England?rooms=1&numadult1=2&numchild1=0

 

a cura di Emilia Antonia De Vivo


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