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ViniSud 2018 report. I 10 migliori assaggi da Montpellier

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Sud della Francia, Spagna, Portogallo, Sud Italia, Grecia, Croazia, Algeria e Libano: sono alcune delle regioni enologiche presenti ViniSud, la grande rassegna Mondiale dei Vini del Mediterraneo di Montpellier.

Si è appena chiusa con successo la 14esima edizione di ViniSud, l’annuale rassegna Mondiale dei Vini del Mediterraneo. Dal 18 al 20 febbraio, Montpellier ha ospitato produttori, buyer e giornalisti di tutto il mondo, curiosi di scoprire le novità dei Paesi che da millenni sono protagonisti della storia del vino.

 

Il Mediterraneo, culla della vite

ViniSud ci offre ogni anno la preziosa opportunità di riscoprire il sentimento di appartenenza alla millenaria cultura della vite, che unisce le terre del Mediterraneo. Non tutti i Paesi che hanno partecipato alla rassegna si affacciano direttamente sulle coste del Mare Nostrum: non il Portogallo e neppure alcune regioni della Spagna o della Francia. Tuttavia, giusto per rendere omaggio al paese ospitante, basta abbandonarsi al violento respiro del Mistral, che scende impetuoso dalla Valle del Rodano e si apre a ventaglio da Capo Corso alle Baleari, fino alle lontane coste del Nord Africa, per capire che apparteniamo a un unico universo, i cui confini vanno ben oltre i semplici tracciati degli Atlanti. Il Mediterraneo cessa così di essere solo un luogo geografico, per divenire un ambito culturale, unito dalla storia di una comune esperienza umana. Un mare attraversato fin dall’antichità dalle rotte delle navi dei Fenici e dei Greci che, per primi, hanno diffuso la coltivazione della vite lungo le coste, poi portata nell’entroterra dall’espansione Romana. È proprio quest’originaria unità storica che ViniSud vuole affermare, per mettere in luce la comune appartenenza di popoli diversi a un’unica cultura, basata sulla coltivazione della vite, oltre che dell’ulivo e del grano. Il vino diviene così il simbolo che unifica, icona di una comunione dionisiaca, capace di superare barriere e confini, che oggi sembrano offuscare e far smarrire le nostre radici comuni e la nostra identità. Un’occasione unica per riassaporare quest’atmosfera, che ci riporta indietro nel tempo e ci raccoglie attorno all’esperienza conviviale, sacra e profana, di versare un calice di vino e di degustarlo insieme.

Un’edizione da record

La manifestazione è in costante crescita, quest’anno hanno partecipato a ViniSud 1.420 espositori di 16 diversi Paesi. Oltre 25.000 i professionisti del settore del vino che hanno visitato il Salone, con la presenza di un 28% di buyer internazionali di 76 nazioni e molti esponenti della stampa provenienti da tutto il mondo. ViniSud è stata l’occasione per degustare le nuove annate e avere un panorama esaustivo dei vini del Mediterraneo. Ovviamente predominante la partecipazione dei produttori del Sud della Francia, ma molto numerose anche le cantine spagnole, portoghesi, del Sud Italia, cosi come interessante la presenza di Grecia, Croazia, Algeria e Libano. Ricco il programma delle attività collaterali, con numerose master class, conferenze e degustazioni guidate su vitigni minori o piccole denominazioni. Un complesso d’iniziative, che ha avuto il merito di portare al centro dell’attenzione l’incredibile varietà del patrimonio ampelografico del bacino del Mediterraneo. ViniSud ha confermato anche quest’anno il suo ruolo centrale nel valorizzare l’identità dei vini e dei territori dei Paesi del Sud Europa. I vini dei Paesi del Mediterraneo rappresentano il 28,7% della produzione mondiale, oltre che un punto di riferimento qualitativo imprescindibile per tutti gli operatori del settore.

 

I 10 migliori assaggi

Anche se ViniSud non ha le dimensioni disorientanti del Vinitaly, è comunque una fiera molto grande e in un paio di giorni è assolutamente impossibile visitare tutti i padiglioni e degustare i vini di tutte le Regioni presenti. Ci siamo lasciati guidare un po’ dalla curiosità e un po’ dall’istinto per cercare qualche etichetta particolare e interessante. Ecco una selezione dei nostri 10 migliori assaggi.

 

1. Vinho Verde DOC Alvarinho 2015 Solar das Bouças

Arriva dal nord del Portogallo un interessante Vinho Verde prodotto con alvarinho in purezza. Al naso esprime eleganti e intense note agrumate, di frutta bianca e cenni di pietra focaia. Il sorso è rinfrescante, con un attacco di lime e pompelmo, che si allunga su ricchi aromi tropicali. Finale sapido e persistente.

 

2. Epanomi IGP Malagousia Single Vineyard 2017 Ktima Gerovassiliuo

È prodotto nella zona di Salonicco questo bianco aromaticamente ricco e piacevolmente fresco, che esalta le caratteristiche del vitigno malagousia. Un vino caratterizzato da intense note di frutta esotica, scorza d’agrumi e vivace freschezza.

 

3. Douro DOC Verdelho 2015 Colinas do Douro

La Cantina Colinas do Douro coltiva le vigne di verdelho a oltre 600 metri di altitudine, a Porto. Il clima fresco e le notevoli escursioni termiche, regalano bianchi nervosi e vibranti. Il bouquet è sottile e delicato, con profumi floreali e agrumati. Il sorso è teso, citrino, con aromi di frutta bianca e un finale su note sapide e minerali.

 

4. Condrieu AOC Lieu-dit Jeanraude 2016 Les Vins de Vienne

Sui terreni granitici di una piccola parcella coltivata sul Lieu-dit Jeanraude, la cantina Les Vins de Viennes produce un viogner in purezza di grande intensità, con eleganti note di fiori bianchi e frutta matura. La bocca è ricca e succosa con aromi persistenti di albicocca, pesca e scorza d’agrume.

 

5. Hermitage AOC La Petite Chapelle 2012 Domaine Paul Jaboulet Aîné

La Petite Chapelle è un syrah in purezza ottenuto da una vecchia vigna coltivata sulla celebre collina d’Hermitage, nella valle del Rodano. Il bouquet regala eleganti note di more, ribes, morbide spezie e sfumature tostate. Il sorso è armonioso ed equilibrato, con fine trama tannica, frutto denso e finale persistente sulle note di pepe nero.

 

6. Hermitage AOC Gambert de Loche 2013 La Cave de Tain

L’etichetta Gambert de Loche nasce da una selezione delle uve syrah delle migliori parcelle coltivate sulla collina d’Hermitage. Il bouquet esprime aromi di piccoli frutti a bacca scura, note di sottobosco, cardamomo e spezie orientali. La bocca è matura e complessa, con tannini evoluti e chiusura fresca.

 

7. Côte Rôtie la Comtesse en Côte Blonde 2015 Domaine Christophe Pichon

Un Côte Rôtie che ben esprime la celebre finezza dei vini della Côte Blonde, con profumi di violetta, mora, ribes e cannella, su un delicato sottofondo fumé. Al palato è armonioso e fresco, con frutto maturo e chiusura su aromi di spezie orientali.

 

8. Minervois AOC La Chapelle 2012 Chateau Saint Jacques d’Albas

Nasce da vecchie vigne, coltivate sulle colline attorno alla città medioevale di Carcassonne, questo rosso intenso, solare e mediterraneo a base di syrah e grenache. Il bouquet esprime profumi di spezie, erbe officinali e frutti di bosco. Il sorso sprigiona tutta la sua matura complessità e profondità aromatica, con tannini delicati e finale di pepe nero.

 

9. Fitou AOC Noblesse du Temps 2016 Domaine de la Rochelière

Una cuvée classica del sud della Francia con mourvèdre, carignan e grenache per un vino intenso e seducente, giocato sulle note mature di piccoli frutti a bacca rossa, sentori tostati e delicata speziatura. Il sorso è intenso, ricco e persistente, con tannini ben integrati al corpo del vino e buona freschezza.

 

10. Gigondas AOC Le Pas de l'Aigle 2013 Pierre Amadieu

Chiudiamo una delle Appellation più interessanti del Sud del Rodano: Gigondas. Le vigne sono coltivate su terrazze a oltre 400 metri d’altitudine, sotto la catena montuosa della Dentelle de Montmirail. In queste particolari condizioni, grenache e syrah producono un vino dagli aromi concentrati, ma di vibrante freschezza, con eleganti note fruttate, sentori di radice di liquirizia, erbe aromatiche e spezie.

 

ViniSud 2019

Novità in vista per la prossima edizione. Nel 2019 ViniSud si terrà a Parigi in contemporanea con VinoVision (Salone dei vini delle Regioni Settentrionali). Dal 10 al 12 febbraio 2019 il Parc des Expositions de la Porte de Versailles ospiterà i due Saloni. Le due manifestazioni conserveranno la loro distinta identità, ma offriranno un panorama completo sulla produzione francese e non solo. Un appuntamento da non perdere!

 

a cura di Alessio Turazza

Foto: ViniSud

 

 

 

 

 

 

 


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