Profumi esotici, frutti dolci e succosi ma anche sapori più netti e decisi, come quello del formaggio a latte crudo. La giornata in Brasile comincia con una tavola colorata e gustosa: ecco le specialità tipiche della prima colazione.
La colazione in Brasile
Mai come nel caso del Brasile, la gastronomia locale rappresenta il risultato di una serie di contaminazioni diverse che sono andate a sovrapporsi fra loro nel corso dei secoli. La cucina tradizionale, infatti, è il frutto di tre culture: quella dei colonizzatori portoghesi (ancora predominante nella pasticceria), quella delle genti africane deportate per secoli (la più amata a livello popolare) e quella autotocna degli indios, recentemente recuperata e rivisitata in chiave contemporanea. Un Paese vasto che, come sempre in questi casi, mantiene ben definite le sue tante identità regionali. Quella del Nord-Est, per esempio, presenta una cucina basata su crostacei (granchi e gamberetti), pesce e carne secca, mentre quella bahiana, tutta latte di cocco e olio di palma, contempla una tavola più ricca e golosa, c'è poi la zona del Minas Gerais con i suoi piatti di pollo e maiale, ma la gastronomia più suggestiva resta quella amazzonica, ricca degli incredibili prodotti locali, fatta di sapori autentici e dal gusto antico. Ma cosa si mangia al mattino? Frutta esotica, dalla papaya al cocco, dalla maracuja all'açai, ma anche torte di mais, panini al formaggio, salumi e sorbetti di frutta.
Açai: il superfood brasiliano
Fra i tanti frutti, è l'açai quello che meglio rappresenta l'unicità agroalimentare brasiliana e la biodiversità del Paese. Si tratta di una bacca di colore blu-nero simile al mirtillo, diffusa nella regione dell’estuario del Rio delle Amazzoni. Ricco di proprietà nutraceutiche, l'açai è considerato un superfood per il suo elevato contenuto di antiossidanti, acidi grassi monoinsaturi (in particolare di acido oleico e palmitoleico), acidi grassi non sintetizzabili dall’organismo e precursori della vitamina A. Secondo alcuni studi scientifici condotti presso l'Università Federale di Rio de Janeiro, l'estratto ricavato dalle bacche di açai è efficace percombattere i germi che minacciano il nostro organismo, e anche per ridurre gli effetti negativi di una dieta scorretta. Ricco di fibre vegetali, il frutto presenta anche proprietà anti-infiammatorie che contribuiscono a supportare il sistema immunitario e a prevenire le reazioni allergiche.
Açai bowl: il sorbetto per una colazione ricca e nutriente
Le bacche vengono consumate spesso fresche, accompagnate da yogurt, cereali, o come finale di una colazione salata a base di pane, salumi e formaggi. Il modo più popolare e creativo di mangiarle, però, è l'açai bowl (açaí na tigela in brasiliano), ovvero una sorta di sorbetto a base di frutta arricchito con cereali e banane. Per realizzarlo, occorre frullare la polpa di açai congelata insieme a banane, mirtilli o altri frutti locali, e qualche cucchiaio di latte di mandorla, cocco oppure yogurt, e miele a piacere per dolcificare. Il risultato è una sorta di sorbetto, simile alla granita siciliana, denso e corposo, di colore viola scuro e dal gusto intenso, fortemente aromatico e fresco, da arricchire con fettine di banane, bacche di açai fresche e granola, un agglomerato di frutta disidratata, frutta secca e cereali tostati.
La storia: il piatto degli atleti
Questo piatto è divenuto in breve tempo conosciuto e apprezzato anche negli Stati Uniti, grazie alla popolarità conferitagli dagli hawaini che, scoperta la ricetta, decisero di adottare questa specialità come dolce nazionale, rendendolo noto ai tanti turisti in visita dagli States. La storia della ciotola di frutta colorata, però, è indissolubilmente legata alla cultura amazzonica. Secondo la vulgata popolare, nasce per opera di una famiglia di professionisti delle arti marziali – popolarissime in Sud America – che introdusse la purea di açai nella propria dieta. Da allora, l'açai iniziò a fare capolino fra i menu degli atleti di Rio, dove veniva proposto come piccola concessione dolce alla fine dei pasti, accompagnato da gelato, sorbetto, granola e frutta, per un apporto energetico adeguato a chi pratica sport a livello agonistico.
Bolo de fubà, la torta delle festas juninas
Esiste una grande varietà di dolci in Brasile e spesso sono arricchiti di frutta, soprattutto cocco fresco o disidratato, solitamente usato in abbinamento al cioccolato o al cacao, un'altra grande eccellenza di questa terra rigogliosa. Fra le varie prelibatezze, però, la più consumata durante la prima colazione è un dolce molto semplice, il bolo de fubà, una torta di farina di mais soffice e profumata, da gustare in purezza oppure accompagnata con frutta o confetture. In origine veniva preparata in occasione delle festas juninas, le tipiche celebrazioni di metà estate per festeggiare la raccolta di mais, e onorare Sant'Antonio e San Giovanni. Giornate scandite da musica, spettacoli e naturalmente tanto cibo, quando la festa riempie le strade brasiliane, dove inizia a spargersi l'aroma fragrante della farina di mais, burro, latte e vaniglia che compongono il bolo de fubà.
Pao de quijo: la manioca e il formaggio di Minas Gerais
Non mancano, poi, proposte salate. Pane, affettati e formaggi vanno per la maggiore, ma durante il fine settimana e nelle occasioni di festa, quando il tempo per dedicarsi alla cucina è maggiore, è il pao de queijo a farla da padrone, un piccolo panino croccante all'esterno e soffice all'interno, con un cuore di formaggio morbido e filante. Alla base dell'impasto, farina di tapioca, amido del tubero della manioca - pianta tipica dell'America Latina - uova, sale e latte. La farcia è a base di queijo de minas (o queijo minas), un formaggio fresco prodotto con latte bovino crudo, originario del Portogallo e diffuso attorno alla metà del Settecento nella regione di Minas Gerais, a cui deve il nome. Consumato anche in purezza per la prima colazione, il formaggio è spesso utilizzato nella preparazione di torte e soufflé, grazie alla sua consistenza cremosa che lo rende adatto anche per le ricette dolci.
Il pane degli schiavi
L'origine di questo si fa risalire al Settecento, durante la colonizzazione della regione centrale del Paese, quando i colonizzatori, date le difficoltà di importazione di prodotti dall'estero - farina di granoturco in primis - hanno iniziato a sperimentare con ingredienti locali, fra cui la manioca. Come la mandorla amara, però, questo tubero contiene una parte di cianuro, e il processo per renderlo commestibile è lungo e laborioso. Una volta sbucciata, grattugiata, immersa nell'acqua e fatta asciugare, la manioca rilascia una sorta di polvere edibile. È proprio questa farina di scarto che gli schiavi affamati del XVIII secolo iniziano a raschiare dalle ciotole per cercare una nuova forma di sostentamento in grado di rifocillarli dopo il duro lavoro. Nascono allora le prime palline di farina di tapioca e acqua cotte su fuoco, panetti a cui successivamente, dopo la fine della schiavitù nel 1888, venne aggiunto il queijo de minas, come simbolo di abbondanza e libertà.
Frutta tropicale: la ricca biodiversità del Brasile
Che sia dolce o salata, sulla tavola della colazione in Brasile non può mancare la frutta, uno dei prodotti più apprezzati ed esportati in tutto il mondo, molto spesso sotto forma di polpa congelata. Citare tutte le specialità ortofrutticole locali è impossibile, ma non si possono non menzionare prelibatezze uniche come il mango, nativo dell’India orientale e della Birmania e diffuso nei secoli scorsi nelle zone tropicali di altri continenti, principalmente grazie ai portoghesi che lo hanno introdotto dapprima nell’Africa occidentale e poi in Brasile, o la papaya, ricca di vitamine C, E, A, e della papaina, enzima dalla potente azione coadiuvante della digestione. O ancora la maracuja, detta anche “frutto della passione”, disponibile nella versione gialla oppure color porpora, (quest'ultima originaria del Sud del Brasile), spessissimo utilizzata nei cocktail. E poi ananas, cocco, açai, lime, goiaba, frutto del Messico meridionale molto coltivato anche in Brasile, e l'acerola, dal colore rosso acceso e il gusto acidulo, tipico della parte nord orientale del Paese. La lista continua, fra sapori e profumi ricchi e persistenti, colori vivaci e sensazioni aromatiche dal carattere deciso. Un modo per consumarli? Freschi, tagliati a fettine, come accompagnamento di yogurt, pane o torte dal gusto delicato, oppure frullate, in sorbetti (come l'açai bowl), granite, gelati, smoothie e bevande gustose e ricche di proprietà benefiche. Per una colazione sana che non rinuncia al gusto.
La ricetta: Bolo de fubà di Lorenza Barletta e Ludovica Frigieri
Ingredienti
3 uova
100 g. di burro
200 g. di farina 00
250 g. di farina di mais
300 ml. di latte intero
2 cucchiaini di lievito
100 g. di zucchero
zucchero a velo q. b.
Montare gli albumi a neve e mettere da parte. Sbattere i tuorli con il burro a temperatura ambiente e lo zucchero, fino a ottenere una crema. Aggiungere le due farine e il lievito, alternandole al latte, continuando a mescolare. Infine aggiungere gli albumi, facendo attenzione a non smontare l'impasto. Imburrare e infarinare una teglia da ciambella, scaldare il forno a 200°C e cuocere per 40 minuti. Quando il bolo sarà pronto e tiepido, spolverizzare con dello zucchero a velo e guarnire a piacere.
a cura di Michela Becchi
Colazioni del mondo. Francia: croissant, madeleine, crêpes
Colazioni del mondo. India: naan, upma, puttu, masala chai
Colazioni del mondo. Regno Unito: English breakfast, porridge, muffin inglesi
Colazioni del mondo. Stati Uniti: cereali, pancakes, doughnuts, bagel, French Toast