Quando 4 anni fa aprivano il loro street bar a Lecce, Diego Melorio e Andrea Carlucci sapevano di lanciarsi in un sfida. La miscelazione in Salento, all’epoca, era concetto quasi esoterico. E Lecce poco disposta a comprendere un cocktail bar senza cucina. E invece di strada Quanto Basta ne ha fatta eccome. E da poco ha raddoppiato a Maglie.
Quanto Basta. Una sfida, nel centro di Lecce
Via Paladini, 17. Lecce. Meno di 300 metri a piedi dalla celebre Cattedrale dell'Assunta, tra le attrazioni più visitate del capoluogo salentino. In numeri e date, questa storia, potrebbe riassumersi così: 37 metri quadri, come lo spazio calpestabile ridottissimo di Quanto Basta, street bar ideato, “su misura”, da Diego Melorio e Andrea Carlucci; 4 anni, come le candeline che il prossimo 29 agosto sanciranno l'ennesimo traguardo della sfida intrapresa alla fine dell'estate 2013. E diversi anni in più di totale disinteresse a carico del piccolo spazio commerciale lasciato abbandonato a se stesso fin quando Diego e Andrea non hanno intravisto le sue potenzialità: “Quando l'abbiamo scelto, il locale era sfitto da 13 anni, sebbene in zona centralissima, nel quartiere della movida”. Il motivo è semplice: cosa farsene di uno spazio così che non permetteva di aprire una cucina, né tanto meno la realizzazione di un bel bancone con mostra? “Negli ultimi anni la scena gastronomica di Lecce è molto cambiata, per non parlare di quella della miscelazione. Quando abbiamo aperto noi era impensabile servire solo da bere, anche solo concepire un cocktail bar dove a giocare da protagonista fosse la drink list. Niente frigoriferi per vino o birra, nessun bancone per snack e proposte veloci. Neppure una cucina di supporto per preparare un rustico, o un piatto del giorno. Impensabile in città, figurarsi in pieno centro”. Diego e Andrea c'hanno creduto che qualcosa di nuovo potesse servire a smuovere le acque: un'attitudine diversa, uno spazio che di quel barocco leccese celebrato nel mondo non condividesse gli eccessi e lo sfarzo ampolloso, ma solo il calore di un'accoglienza che punta prima di tutto al piacere dell'ospite. Quanto basta, e nulla più.
Quanto Basta. La poesia del bar
Due anni dopo, nel 2015, Bargiornale li celebrava come miglior bar d'Italia a insindacabile giudizio del web, chiamato a esprimersi per assegnare i BarAwards. Una consacrazione sulla scena nazionale della miscelazione frutto di un lavoro fatto a testa bassa, che ancor prima di puntare alla definizione di ricette e creazioni per stupire, guardava a costruire un mood unico, e per questo tanto apprezzato da clienti abituali e avventori di passaggio, pur in uno spazio che tutto sembrava fuorché confortevole. E invece doveva diventarlo. A distanza di due anni ancora, la scommessa può dirsi vinta con punteggio pieno: se la scena della movida cittadina è gradualmente cambiata, un po’ è anche merito loro, come è vero sul versante della ristorazione per i Bros. Andrea questa cosa ci tiene a sottolinearla, senza presunzione, felice che oggi, in città e nel Salento ci si possa confrontare con attori diversi: “Quattro anni fa non si trovava un solo Bloody Mary o un Old Fashioned in città. Il jigger era un oggetto sconosciuto, oggi anche nel piccolo bar di provincia c’è un barman che lo usa”. Non è cosa di poco conto, perché si tratta di importare una nuova cultura del bere, più consapevole, e piacevole allo stesso tempo. “Noi dal canto nostro siamo in crescita esponenziale, e questo ci lusinga e ci continua a sorprendere. La gente non viene solo per i drink, ma per l’atmosfera. Da noi sta bene, non si sente giudicata se ordina semplicemente un gin tonic. Non basta fermarsi alla drink list, la poesia del bar risiede in un insieme di elementi ben più complessi”. E infatti, oggi che da Quanto Basta si alternano in 6, Diego e Andrea, che comunque restano il fulcro dell’attività (persino le postazioni dietro al piccolo bancone sono disegnate su misura per loro, le hanno progettate personalmente), non sono indispensabili: “L’idea era quella di creare un gruppo affiatato. Il cliente non deve accorgersi che non ci siamo. Entra da noi e vuole stare bene, chiunque trovi a servirlo”.
I cocktail
La formula Quanto Basta, nello specifico, prevede una serie di cocktail veloci da riprodurre, “perché non si deve creare fila al bancone”, ben eseguiti, molti ingredienti in bottiglia, i classici della miscelazione proposti a regola d’arte. E poi il taglio sartoriale, per i clienti più curiosi: “Il bar sta diventando un laboratorio, ma è necessario tenere di vista l’equilibrio. Largo ai twist, e alle sperimentazioni, ma solo per chi ha voglia di ascoltare e scoprire qualcosa di particolare. Se vuoi un gin tonic, devo darti il miglior gin tonic. Il mix perfetto è quello che unisce accoglienza, tranquillità e divertimento: bandita la noia”. Sui twist su richiesta, per dir la verità, Diego e Andrea, che in fondo un po’ alchimisti lo sono, non lesinano. Il Castello, per esempio, è tra i signature che hanno riscontrato maggior successo: si parte dal Tommy’s Margarita, nel bicchiere finiscono mezcal, sciroppo d’agave, lime, due tipi di tabasco e menta. L’altra qualità che non sembra far difetto a questi ragazzi è la voglia di sperimentare sempre cose nuove, condividere una progettualità che abbraccia diverse sfaccettature dell’ospitalità e della miscelazione.
Cubi a Maglie
Così, alla metà di maggio, è nato Cubi, locale gemello di Quanto Basta, a Maglie. Perché aprire un cocktail bar in una cittadina di 15mila abitanti, quando già Lecce è stata una sfida? “Maglie è 30 chilometri più a Sud di Lecce, nel centro del Salento, facilmente raggiungibile da molte località della regione. E commercialmente è molto attiva, anche se la sera si spegne. È difficile trovare un buon bar per bere qualcosa. Tutte queste cose insieme ci hanno spinto a provare”. I soci coinvolti nel progetto sono tre (Francesco Coluccia, Stefano Leo, Mirco Rizzolomini), Diego e Andrea hanno passato loro il know how, curato la supervisione, voluto il gemellaggio: “Ci siamo trovati un’estate per un progetto insieme, ci siamo piaciuti, abbiamo deciso di avviare la start up. Chiaro che Cubi dovrà crescere per la sua strada, la filosofia però è condivisa col Quanto Basta”. Lo spazio è più grande, una settantina di metri, di cui 10 impiegati per il laboratorio: tra qualche tempo questo permetterà di far uscire qualche accompagnamento per i drink, “nulla di troppo elaborato però, il cibo non deve prendere il sopravvento”. Essere nella zona pedonale garantisce anche qualche tavolo all’aperto. All’interno, dietro al banco, due postazioni. L’atmosfera è sempre quella rilassata del QB, i clienti stanno già premiando il coraggio: “Ora per provare i nostri drink non è più necessario arrivare fino a Lecce”. Altri progetti per il futuro potrebbero concretizzarsi presto, “purché sia qualcosa di ancora nuovo, diverso, perché ci piace pensare oltre”.
Per il momento ci si concentra sul parterre degli ospiti che arriveranno a festeggiare il quarto compleanno di Quanto Basta; gli anni passati hanno visto avvicendarsi tante glorie della miscelazione romana – “ci sentiamo molto in sintonia con Roma e con i suoi bartender” - e chissà che anche stavolta non si guardi in quella direzione. Per chi volesse scoprirlo di persona l’appuntamento è per il 29 agosto. Nel centro di Lecce.
Quanto Basta | Lecce | via Paladini, 17 | dalle 20 alle 2
Cubi | Maglie (LE) | via San Giuseppe, 12 | dalle 19 alle 2
a cura di Livia Montagnoli