Garage Nardini nasce negli spazi di Nardini Alto, uno degli storici locali di distillazione della famiglia veneta che da sette generazioni produce grappa, esportandola nel mondo. Cucina di territorio e miscelazione è la formula scelta per il ristorante, che affianca l'attività della celebre Grapperia sul Ponte Vecchio.
La storia della distilleria Nardini
Nel 1779, all'ingresso del suggestivo Ponte Vecchio di Bassano del Grappa cominciava la storia di quella che oggi è considerata la più antica distilleria italiana. E sfatiamo subito un falso mito: il nome del più celebre distillato italiano, ottenuto dalle vinacce fermentate e peculiare proprio della regione in cui sorge la bella cittadina del vicentino, nulla ha a che spartire con il vicino monte Grappa. L'etimo, piuttosto, si fa risalire a una corruzione del termine graspa, da graspo, che in dialetto veneto significa tralcio d'uva. Tuttavia, la grappa Nardini è nata proprio a Bassano, dall'idea imprenditoriale di Bortolo Nardini, e da oltre due secoli mantiene quella conduzione familiare (oggi siamo alla settima generazione) che ne fa un caso raro nel mondo dell'imprenditoria italiana. All'epoca, Bortolo era un distillatore esperto, in arrivo dalla Val di Cembra: a Bassano decise di fondare la prima distilleria con grapperia annessa, per diffondere la cultura dell'acquavite di vinaccia. Ma solo diversi decenni più tardi, nel 1860, alla tradizionale distillazione a fuoco diretto si sostituisce un sistema di produzione a vapore, in alambicchi a ciclo discontinuo. E l'attività continua pure durante la Grande Guerra, quando il grappino di conforto diventa un rito da condividere per scacciare ansie e brutti pensieri di uno dei periodi più bui della storia del Novecento. La richiesta cresce, negli anni Venti la distilleria si trasferisce fuori dalle mura della città, mentre il toponimo di Bassano si trasforma, da Bassano Veneto a Bassano del Grappa. E la fama della grappa Nardini si rinsalda sempre di più, facendo del suo legame con il territorio e la cultura locale un valore aggiunto: nel 1948, Alcide de Gasperi stappa una bottiglia Nardini per inaugurare il restauro del Ponte Vecchio, danneggiato dai bombardamenti della guerra.
Grappa da sette generazioni
Seguono ancora le grappe invecchiate, la richiesta crescente dei mercati esteri, il nuovo stabilimento inaugurato negli anni Sessanta, quello in attività ancora oggi. Si prosegue sul versante della ricerca e della sperimentazione tecnologica. E del mecenatismo: dal rapporto con il mondo dell'arte, nel 2004 nasce lo spazio Bolle, progettato da Fuksas in occasione dei 225 anni dell'azienda. Ma è la Grapperia Nardini, sul ponte di Bassano, a preservare la memoria storica del brand; il locale affacciato sul Brenta mantiene gli arredi dell'epoca ed è segnalato tra i locali storici d'Italia. A turisti e appassionati in visita offre la possibilità di prendere un aperitivo in uno spazio fermo nel tempo, circondati dalle bottiglie della maison: “Aperitivo Nardini o Mezzo e Mezzo (mezzo di Rosso, mezzo di Rabarbaro, ndr)?” è la domanda più tipica che barman e camerieri rivolgono agli avventori. Ma se è vero che per sopravvivere al tempo la capacità di leggere alla storia alla luce del presente è fondamentale, l'ultimo passo di Nardini guarda proprio in questa direzione. Dove fino a qualche mese fa c'era il Nardini Alto, sede della seconda distilleria e poi bar aperto al pubblico, in piazzale Generale Giardino, da qualche giorno ha inaugurato il primo ristorante nella storia della famiglia Nardini.
Garage Nardini. Cucina e miscelazione
Garage Nardini, come recita l'insegna, è frutto di una ristrutturazione del locale storico, che si era resa necessaria. Da qui l'idea di ripensare lo spazio in forma nuova: cucina gourmet e miscelazione, come suggeriscono le ultime tendenze di mercato. Nel caso specifico, sull'universo della mixology Nardini ha scelto di spingere già da qualche tempo, mentre per l'offerta gastronomica si tratta di un debutto assoluto. Garage Nardini proporrà una cucina territoriale, dell'entroterra veneto con prodotti locali, e qualche incursione lagunare; a concertarla il giovane Simone Brizzolari, chef di formazione italiana e internazionale, che ha militato pure in diverse sedi della catena di Nobu, da Milano a Londra. Carta agile, spunciotti veneti per l'aperitivo e poi quattro proposte per categoria; e cantina altrettanto snella, con una selezione di produttori locali, vini piemontesi e toscani. Poi ci sono i cocktail, tradizionali e creativi, a base di grappa e liquori della casa (il bar è aperto con orario continuato, da mattina a notte inoltrata, 9.30-1; mentre il ristorante lavora a pranzo e cena). E l'intramontabile grappino di fine pasto. Piacerà la novità agli affezionati della distilleria? In casa Nardini già si pianifica di aprire anche una locanda.
Garage Nardini | Bassano del Grappa (VI) | piazzale Generale Giardino, 6 | tel. 0424 521073 | www.nardini.it
a cura di Livia Montagnoli