Bello e soleggiato, il capoluogo campano è il luogo ideale dove mangiare all'aperto, per via della luce meravigliosa e la vista sul mare. Quest'anno, poi, ci sono diversi nuovi indirizzi in città. Ecco le novità dell'estate 2017 da provare a Napoli.
Sono le novità dell'estate 2017, i locali che abbiamo selezionato in base a due caratteristiche ben precise: la presenza di dehors, terrazze o cortili e la ventata di novità. Quindi, tolti i nomi già notissimi (pensiamo a Lievito Madre al Mare di Gino Sorbillo, a George's del Grand Hotel Parker's o alla Stanza del Gusto), stiliamo una carrellata di indirizzi di Napoli in cui mangiare all'aperto, si tratti di una colazione al sole o una cena sotto le stelle.
50 Panino di Ciro Salvo
È l'ultima arrivata in casa Salvo, l'hamburgeria a due passi dal mare in cui ogni ingrediente è scelto da Ciro Salvo, pizzaiolo patron di 50 Kalò. Da 50 Panino andate sul sicuro: la carne è selezionata insieme al macellaio Roberto D’Andrea, mentre l'impasto del pane è frutto di mesi di sperimentazioni sulle farine svolti da uno dei più grandi pizzaioli della città, proveniente da una famiglia storica del mondo pizza. Oltre all'hamburger di chianina, potete optare per quello di maiale nero casertano, dove nell'impasto Ciro unisce lonza, prosciutto, pancia e spalla, seguendo una preparazione minuziosa. Oppure per l'hamburger di pollo allevato in libertà dall'azienda agricola San Bartolomeo. In ogni caso, la filosofia rimane sempre la stessa: sperimentazione, prodotti certificati, eccellenze del territorio, valorizzazione del buono. Da bere birre artigianali (ci sono 50 etichette) e vini alla mescita. Il tutto da gustare nel dehors che dà su viale Gramsci.
50 Panino | Napoli | viale Antonio Gramsci, 15c | tel. 081 7618144 | www.50panino.it
Palazzo Petrucci
Dal centro storico al litorale: Palazzo Petrucci da poco più di un anno si trova a Posillipo, in un palazzo seicentesco affacciato sul mare. Con una vista, inutile dirlo, spettacolare. E la cucina di Lino Scarallo non è da meno, con una carta studiata in funzione del luogo, tutta dedicata al mare, che se prendete posto nel terrazzino dolcemente adagiato sulla sabbia, è a pochissimi metri. La proposta è mediterranea: pensiamo alla lasagnetta di mozzarella di bufala e crudo di gamberi su salsa di fiori di zucca o alla triglia alla puttanesca con pomodoro giallo, stracciata di bufala e sedano croccante. Non mancano però accostamenti arditi, ma riusciti: dal calamaro con crema di patate, limone, camomilla e polvere di pollo alle linguine con anguilla affumicata, salsa di finocchi, liquirizia e arancia salata, passando per il risotto con latte cotto affumicato, genovese al nero di seppia e passion fruit o ancora l'agnello con albicocche passite, pecorino e menta. Sul fronte dolce, si va più sul classico e la scelta ricade, per esempio, su una stratificazione di pastiera napoletana o su un brownies al cioccolato accompagnato da un sorbetto alla pera, clementine candite, croccante al sesamo e vellutata all’anice. La cantina climatizzata, a vista, è ampiamente assortita e ben seguita da Sergio, il sommelier.
Palazzo Petrucci | Napoli | via Posillipo, 16 | tel. 081 5757538 | www.palazzopetrucci.it
Pizza Gourmet Lungomare
Quando si parla di Napoli è d'obbligo parlare di pizza napoletana, quella dal diametro più ampio di quello del piatto, che si deve piegare in quattro senza spezzarsi. Eppure c'è chi ha sfidato lo stereotipo, recuperando la memoria storica degli impasti. Ci sono voluti quasi tre anni di studi a Giuseppe Vesi, cresciuto nelle pizzerie di famiglia del centro storico, per sviluppare la sua idea di pizza, realizzata con impasti naturali a base di farina tipo 1 e integrale di grano tenero macinato a pietra, e con diciotto ore di pre-fermento e poi lievitazione a temperatura controllata per altre 48. Ne è nato un format che il pizzaiolo ha replicato un anno fa sul lungomare, accanto nomi celebri come Gino Sorbillo, Alfredo Forgione, Giuseppe Vuolo. Parliamo di Pizza Gourmet, la pizzeria fondata sulla ricerca meticolosa delle materie prime, molte locali o da filiera corta, come il fior di latte di Agerola, i pomodorini gialli del Piennolo, le papacelle napoletane o alici di Menaica. Ma non mancano anche prodotti di altre regioni che vanno a comporre pizze dalle proposte più creative come la Jambon de Bosses oppure la Nduja, la Speck Tirolese, la Maremma o la Pesto Genovese. Completano l'offerta i fritti napoletani, i taglieri di salumi e formaggi e i panini gourmet. Il caffè è la chicca: un Haiti Komet.
Pizza Gourmet Lungomare | Napoli | via Partenope, 12H | dal 31 marzo | www.pizza-gourmet.it
Sancta Sanctorum
Un palazzetto liberty che da neanche un anno è diventato una casa del gusto sotto le cure di Francesco Sposito, lo chef di Taverna Estia che proprio lo scorso anno ha raggiunto le Tre Forchette nella guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso. Il Sancta Sanctorum è un ambizioso complesso extralusso di tre piani, nel cuore più elegante della città, voluto da Stefano Parisio e Anteo Letticinio con l'obiettivo di proporre tre esperienze gastronomiche differenti: il cocktail bar, la champagneria e il bistrot gourmet, con una proposta fusion che scommette sul pescato del Mediterraneo, la tradizione campana e l'influenza dell'Oriente. Si comincia con l'Omaggio a Corelli, ovvero tempura di gamberi viola e ortaggi, purea di carote all’agro e ketchup di soia, per continuare con carpaccio di seppia, chips del suo nero, granita di riccio, piselli e limone confit. Tra i primi, da provare i maltagliati di pasta preparati con farina di pane cafone, patate, vongole veraci, crostacei e lattuga di mare o gli spaghetti cacio uovo e zafferano con tartare di pesce. I secondi lasciano spazio anche alle proposte di carne, come la parmigiana di coniglio o il maialino iberico con purea di carciofi, patate, vinagrette al sesamo nero tostato, soia e aceto balsamico. Per chi vuole godersi un aperitivo in terrazza, su uno dei tetti più belli della Napoli liberty, c'è il Sancta Happy Hour ogni mercoledì di luglio. Il prezzo? Dieci euro per un drink e un finger food.
Sancta Sanctorum | Napoli | via Filangieri, 16c | tel. 081 1957 8000 | www.sanctasanctorum.it
SoulCrumbs
È il neonato progetto di Raffaele Rega e Carlo Di Cristo, basato su pane, specialty coffee, vini naturali e buon cibo, il tutto senza troppi fronzoli. È SoulCrumbs, una panetteria-bistrot che rompe con la tradizione, ma valorizza i prodotti locali e promuove la ricerca su panificazione e fermentazioni, anche grazie all'apporto scientifico di Carlo Di Cristo, biologo e ricercatore di Zoologia all'Università degli studi del Sannio. Si comincia alle 8.30, con formula caffetteria: le miscele sono quelle di Gardelli e gli sfogliati sono in stile francese, quindi croissant, pain au chocolat, brioche di segale. Si continua con il pranzo con la marenna farcita con provolone dei Monti Lattari, pomodorini del Vesuvio e scorza di limone, la selezione di smorrebrod, le insalate, la zuppa fredda o la panzanella multicereali. Per la cena, via libera a proposte un po' più articolate, come la cipolla con arancia arrostita, yogurt di melograno e capperi; la passatina di ceci con torzelle e sashimi di coroniello (lo stoccafisso) o la fava con tonnetto stagionato e pecorino. In abbinamento tutti vini naturali. Da gustare nel grazioso dehors, anch'esso in stile nordico.
SoulCrumbs | Napoli | via del Chiostro, 11 | tel.392 0649045 | www.soulcrumbs.it
Tripparia
Vincenzo Russo un paio d'anni fa ha dato vita a un progetto sulla valorizzazione del baccalà con un ristorantino affacciato sulla piazzetta del Porto di Napoli, Baccalaria. Quest'anno ha inaugurato l'estate con una nuova osteria tutta dedicata al quinto quarto. O quasi. Nel menu trippa in cinque varianti: la classica bianca alla napoletana, quella fritta, alla romana, in umido con le patate e la 'O père e 'o musso (letteralmente piede e muso) con sale, limone, finocchi, lupini, olive e pomodori di Sorrento. Non solo: in carta anche tanti piatti della tradizione di varie regioni d'Italia, come i risi e bisi con le seppie o la pajata romana, gli spaghetti con telline o i bucatini con coniglio all'ischitana. Il locale, ispirato alle osterie degli anni '40 e dominato da un antico bancone di una drogheria calabrese, conta di un dehors con una trentina di posti a sedere circondato dalle ville in stile liberty.
Tripparia | Napoli | via Fracanzano, 9b | tel. 392 453 6212 | www.tripparia.it
Ventimetriquadri Specialty Coffee
A Napoli il caffè è cosa seria, eppure troppo spesso non è trattato con la dovuta attenzione. Fortunatamente il primo bar specialty di Napoli, nel quartiere del Vomero, ha intenzioni serie perché vuole formare e informare i clienti su quel che significa selezione della miscela, attenzione alle tostature, cura nell'estrazione. Insomma, quel che si intende con specialty coffee. I virtuosi (e coraggiosi?) ideatori sono Vincenzo Fioretto, Matteo Strano e Marco Travaglione, che al Ventimetriquadri Specialty Coffee propongono il caffè di Ditta Artigianale, sotto forma di espressi e cappuccini, ma anche di caffè filtro estratto con diversi metodi, dal v60 all'aeropress. Siamo sicuri che questo locale, con pochi ma buoni tavolini all'aperto, rivoluzionerà lo storico scenario della caffetteria partenopea.
Ventimetriquadri Specialty Coffee | Napoli | via Bernini, 64 a | tel. 345 5328421 | www.facebook.com/Ventimetriquadri-Specialty-Coffee
Vitto Pitagorico
Proprio di fronte al Museo Archeologico ha inaugurato un anno fa questo ristorante vegano, la cui proposta accontenta anche i crudisti. Il nome fa riferimento allo stile di vita sano e all'alimentazione vegetariana sostenuta da Pitagora. Nel menu di Vitto Pitagorico, per l'appunto, piatti sani e adatti a ogni tipo di regime alimentare, che sia per scelta o per necessità. Si comincia con la lasagna di zucchine con pesto di basilico e ragù crudista e si continua con gli spaghetti con ricotta di anacardi, preparata in casa, olive di Gaeta e pesto di capperi. Meritano una menzione speciale i dolci, come per esempio quello alla lavanda con crumble di mandorle e cacao oppure il dolce con cacao amaro, avocado, cocco e salsa di arachidi. In carta anche ottime pizze, con farina integrale o di canapa, cotte in un forno tradizionale a legna ma con bruciatori a gas, scelta dettata da motivi ecologici.
Vitto Pitagorico | Napoli| Museo Archeologico Nazionale | piazza Museo, 19 | tel. 333 4726933
Zzambù
Siamo sul lungomare di Napoli, dove a quanto pare pizza, panini e hamburger vanno alla grande. Sarà per questo che Salvatore Di Matteo, noto pizzaiolo napoletano (nonché uno dei maestri dei Pizza Pilgrims), ha deciso di aprire circa un mese fa un locale con una proposta duplice, capace di soddisfare gli appassionati di entrambi i cibi: Zzambù, crasi (non proprio immediata) di pizza e hamburger. Per quanto riguarda la pizza, ovviamente, si cade in piedi dato che il primogenito locale di Di Matteo, in via dei Tribunali, è una garanzia: dal 1936 serve a getto continuo pizza napoletana cotta al forno a legna e servita nella variante a portafoglio. Ma scommettiamo che anche gli hamburger non deluderanno, anche perché se la devono battere con quelli di Ciro Salvo. Pare che i pizzaioli napoletani si siano dati agli hamburger...
Zzambù | Napoli | via Partenope, 9 | tel. 081 7646484
Consigli a latere: Gourmeet e Terrazza del Museo Nitsch
Gourmeet è il concept store partenopeo inaugurato all'inizio del 2015 per promuovere le eccellenze locali; unisce in un unico luogo vendita a scaffale, proposte ristorative gourmet e lo spazio dedicato ai docenti di Gambero Rosso. Lo spazio esterno ospita, per questa estate 2017, delle serate all'insegna del buon bere, un'occasione per coniugare la spesa serale con il momento dell'aperitivo. Alla Terrazza del Museo Nitsch, invece, c'è un ricco calendario di aperitivi e concerti al tramonto per godere, al meglio, delle serate estive.
Gourmeet | Napoli | via Alabardieri, 8-11 | www.gourmeet.it
Museo Nitsch | Napoli | Vico Lungo Pontecorvo, 29/d | tel. 081 5641655 | www.museonitsch.org
a cura di Annalisa Zordan