C’è tempo fino al 23 giugno per partecipare al bando di concessione promosso dal neodirettore delle ville tiburtine Andrea Bruciati, che per i due celebri siti culturali prevede un’offerta gastronomica su ruote, di qualità, che valorizzi le eccellenze del territorio. Come partecipare?
Le ville tiburtine
La prima, a poche decine di minuti di macchina da Roma, lungo la via Tiburtina, è uno dei siti archeologici più visitati e suggestivi d’Italia, già sontuosa residenza imperiale extraurbana dell’imperatore-filosofo Adriano. La seconda, invece, si svela solo qualche tornante più su, una volta arrivati nel centro di Tivoli, dove l’attrazione principale è costituita dal dedalo di giardini curati e giochi d’acqua che circonda il bel Palazzo del casato d’Este. Insieme – e con Villa Gregoriana – sono due delle principali attrazioni turistiche dell’hinterland capitolino, vanto del Comune di Tivoli e straordinario (se non unico per la fascia temporale coperta e la varietà di spunti paesaggistici e artistici conservati) sistema di ville di interesse culturale. E infatti, tra le gite vivamente consigliate a breve distanza da Roma, il museo a cielo aperto della cittadina tiburtina è tappa fissa. E con altre strutture museali d’Italia, i due siti monumentali beneficiano – finalmente – della volontà di dotarsi di servizi al pubblico adeguati al contesto, com’è accaduto recentemente al MAXXI di Roma, e presto si spera anche a Palazzo Massimo, o per citare l’esempio milanese più fortunato, al Mudec di via Tortona con Enrico Bartolini.
Mangiare al museo
Insomma, mangiare (e bene!) al museo sembra diventata una priorità anche nel nostro Paese, che la sua vocazione culturale dovrebbe essere in grado di assecondarla e valorizzarla tanto quanto la tradizione enogastronomica importante che si porta dietro. Nel caso delle due ville tiburtine, però, la manifestazione di interesse avviata qualche settimana fa (con scadenza fissata al 23 giugno 2017), riguarda l’affidamento in concessione dei servizi di ristorazione e caffetteria “mediante veicoli street food”. Una peculiarità che privilegia la fruizione di un percorso prevalentemente all’aperto, tra quel che resta di complessi termali e giardini seicenteschi, e porterà la Soprintendenza a selezionare le idee più meritevoli tra i progetti pervenuti entro il termine concordato.
Street food in villa
Possono partecipare al bando veicoli con motore elettrico o pedalata assistita, esteticamente compatibili con il contesto e destinati alla somministrazione di prodotti alimentari freschi, con particolare attenzione a materie prime Dop, Igp, Stg, Pat, che valorizzino le produzioni del territorio. E già nel pomeriggio del 23 giugno, in assemblea pubblica, si procederà alla selezione di 5 candidati ritenuti idonei, sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa che rispetti al contempo le linee guida indicate. C’è ancora qualche giorno, dunque, per presentare domanda via posta elettronica certificata, purché già in possesso delle certificazioni HACCP e dell’esperienza necessaria “per eseguire il servizio con un adeguato standard di qualità”. Il bando è tra i primi provvedimenti della nuova direzione di Andrea Bruciati, che dall’inizio di maggio riassume le competenze della gestione autonoma del nuovo istituto “Villa Adriana e Villa d’Este”. E chissà che questo non sia solo un primo passo verso una valorizzazione più coraggiosa (per esempio con la previsione di servizi di ristorazione strutturati e di qualità?) delle Ville di Tivoli.
Sul modello, per esempio, di quanto sta facendo Mauro Felicori alla Reggia di Caserta, tornata ad attirare grandi folle di visitatori italiani e stranieri, e recentemente protagonista di una curiosa iniziativa che ha portato alla presentazione di un amaro prodotto con le erbe officinali del Real Giardino Inglese, sotto la supervisione della Distilleria Petrone, per il marchio AmaRè.
Il bando per manifestazione d’interesse
a cura di Livia Montagnoli