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I fratelli Adrià e Josè Andrés per l'Eataly spagnolo di New York. E tutti gli chef di Hudson Yards

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L'inaugurazione è prevista per la fine del 2018, ma la conferma del debutto dei fratelli Adrià nella ristorazione USA ha già infiammato gli animi. Anche loro, insieme a Josè Andrés, David Chang, Thomas Keller e molti altri sono coinvolti nella grande operazione immobiliare che trasformerà il volto del West Side. Ecco cosa si mangerà agli Hudson Yards. 

Hudson Yards. Il progetto

Il cuore di Hudson Yards, mirabolante impresa immobiliare nel cuore di Manhattan, sarà il cosiddetto Vessel di Thomas Heaterwick, che per i giardini del grande complesso che prenderà forma entro il 2018 ha progettato una architettura-scultura interattiva in acciaio e bronzo, fabbricata peraltro dalle maestranze italiane della Cimolai. Ma il progetto di riqualificazione di un ampio spazio urbano nel West Side, è ben più articolato e ambizioso della singola opera, ed entro l'autunno 2018 regalerà ai newyorkesi una lunga sequenza di spazi aperti concatenati tra loro, tra piante sempreverdi, fontane, piazze ed aree commerciali, tra cui un gigantesco mall destinato in buona parte alla ristorazione.

La ristorazione ad Hudson Yards

Il cantiere dell'edificio che ospiterà circa 25 attività tra ristoranti e food hall, sotto la direzione dello studio Elkus Manfredi, è già partito diversi mesi fa, e procede di gran lena. Ma il risultato sarà apprezzabile solo alla fine del 2018, quando gli imprenditori coinvolti saranno tutti schierati dietro al nastro di partenza di quella che si candida a rivendicare un posto tra le piazze gastronomiche più desiderate della città. E infatti, nell'elenco dei nomi già confermati spiccano pure David Chang - con un doppio concept tra la caffetteria in stile Momofuku Ssam Bar e un inedito ristorante gourmet al quinto piano - e Thomas Keller, che nel complesso ribattezzato semplicemente Shops and Restaurants a Hudson Yards gestirà due insegne, importando in città il format consolidato della Bouchon Bakery di Yountville, in California, e proponendo al contempo un nuovo concept fine dining dedicato alla tradizione americana – TAK Room l'insegna che si ipotizza – al sesto piano con terrazza all'aperto. Con loro anche il greco Costas Spiliadis, a capo di un influente gruppo di ristorazione, che proporrà l'Estiatorio Milos in un bello spazio con terrazza affacciata sul parco e lo skyline di Manhattan, i classici della cucina americana di Michael Lomonaco (già alla guida di una celebre steakhouse al Time Warner Center), il punto vendita di D&D London, e poi caffetterie, pasticcerie, un juice bar e un format incentrato su insalate e cibo bio. La quota italiana, che i newyorkesi hanno a più riprese dimostrato di apprezzare molto, sarà rappresentata da Cipriani, che in città conta già numerose insegne, e dal casual dining all'italiana di Gabby Karan De Felice e Gianpaolo De Felice, già proprietari del ristorante Tutto il giorno a TriBeCa e nel Southampton. Ma si preannunciano ulteriori sorprese.

L'Eataly spagnolo di Andrés con i fratelli Adrià

Chi invece parteciperà di sicuro all'impresa è Josè Andrés. Lo chef spagnolo di stanza a Washington D.C. e a capo di un impero da 29 insegne approderebbe così per la prima volta a New York (anche se già tra qualche mese dovrebbe inaugurare il ristorante dell'SLS Hotel progettato da Philippe Starck, che porta in menu la firma di Andres) con un grande progetto che ha già raccolto il sostegno dei fratelli Adrià, partner del progetto al debutto assoluto negli Stati Uniti.

Al numero 10 di Hudson Yards (sotto l'High Line), infatti, vedrà la luce il mercato con food hall dell'orgoglio iberico, al motto di “Eat, drink, laugh, love”: un Eataly in salsa spagnola dotato di spazi all'aperto, pensato per evocare lo spirito della Boqueria di Barcellona, con la partecipazione di artigiani del gusto e produttori vinicoli in rappresentanza dell'eccellenza spagnola, e un'ampia scelta di tapas e wine bar. E si aspettano effetti speciali dalla partecipazione di Ferran e Albert Adrià. Una food hall di tutto rispetto, dunque, a breve distanza dal mercato gastronomico in stile asiatico che Anthony Bourdain progetta di aprire entro il 2019 al molo Pier 57. Chi vincerà la sfida? Tra un anno sapremo di più.

 

a cura di Livia Montagnoli


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