Iniziamo oggi un nuovo percorso, che ci porterà alla scoperta del tratto italiano della via Francigena. Un antico cammino spirituale, oggi diventato un percorso anche per coloro che sono appassionati di turismo slow o che desiderano passare del tempo immersi nella natura insieme ad altri camminatori. Per ogni tappa vi segnaleremo le migliori trattorie, i locali di street food e i bar più adatti per l’adeguato ristoro di viaggiatori che amano la semplicità ma non rinunciano di certo al gusto.
La via Francigena e il tratto italiano
Chiamata anche via Franchigena, Francisca o Romea, la via Francigena non è un itinerario unico, ma un fascio di vie che conducevano viaggiatori e pellegrini dall'Europa occidentale fino a Roma, cuore del cattolicesimo. Il pellegrinaggio verso l’Urbe, in visita alla tomba dell'apostolo Pietro, era nel Medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme a quelle dirette a Santiago di Compostela e in Terra Santa. Coloro che non si fermavano a Roma scendevano lungo la penisola fino al porto di Brindisi e da lì si imbarcavano per Gerusalemme.
Il tratto da Canterbury a Roma si sviluppa su di un percorso di 1.600 km che parte da Canterbury e arriva a Dover, per poi attraversare la Manica. In Francia, invece, parte da Calais, passa per Reims, Besançon e Losanna e giunge fino alle Alpi, da oltrepassare nei pressi del colle del Gran San Bernardo. Da qui inizia il tratto italiano, anche se in epoca antica si poteva arrivare a Vercelli da una via alternativa, che da Chambéry attraversava il Colle del Moncenisio, percorreva tutta la Val di Susa e raggiungeva Torino per poi fare tappa a Vercelli, dove si riuniva con l’itinerario principale.
La tappa 1: dal Gran S. Bernardo a Verrès
Abbiamo suddiviso l’itinerario italiano della via Francigena in 11 grandi tappe, per suggerire al meglio gli scorci più suggestivi, i monumenti più belli e soprattutto le migliori tavole lungo la strada. Ogni tappa è divisa in diversi blocchi, fra i 15 e i 30 km circa, sui cui i camminatori possono cimentarsi a piacimento, secondo il grado di allenamento.
La prima frazione del percorso va dal colle Gran S. Bernardo a Verrès: al suo interno la tratta Gran S. Bernardo - Echevennoz (14,9 km), Echevennoz - Aosta (13,6 km), Aosta - Châtillon (27,7 km) e infine Châtillon - Verrès (19 km).
È un percorso particolarmente consigliato per chi ama la natura, perché accompagna una strada panoramica molto lunga, sulla SS27, che scende fino alle valli aostane, attraversando borghi affascinanti come quelli di Saint Rhemy en Bosses, Saint Leonard, Saint Oyen, Etroubles. In una frazione di Eutrobles, Eternod, è possibile visitare l'ultimo degli antichi forni usati un tempo per la tradizionale cottura del pane nero di tutta la comunità. Superata Echevennoz, altra frazione di Etroubles, degli splendidi frutteti condurranno i camminatori fino ad Aosta.
I rus di Echevennoz e l’archeologia aostana
Proseguendo da Echevennoz verso Aosta si costeggiano in parte i cosiddettirus, degli autentici capolavori di ingegneria idraulica molto antichi: si tratta di piccoli canali costruiti dall’uomo che convogliavano l’acqua nei campi, permettendo lo sviluppo di agricoltura e allevamenti anche in zone impervie. Questa è una parte impegnativa del percorso: i tratti pianeggianti lungo i canali si alternano infatti a discese ripide e a volte scoscese.
Sono tante le cose da vedere ad Aosta, a partire dagli straordinari resti del suo passato romano come l’imponente Arco di Augusto, costruito nel 25 a.C., che porta i viaggiatori direttamente nel cuore del centro storico. Fra le porte romane la più suggestiva è sicuramente Porta Pretoria, costruita sempre nel 25 a. C. e conservata in ottimo stato: è formata da due serie di archi che racchiudono una piazza d'armi. Su entrambi gli archi sono visibili gli antichi camminatoi delle sentinelle. Immancabile una visita alla Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista, edificata nell'XI secolo sui resti di una chiesa più antica per volere di Anselmo I. Infine il suggestivo Anfiteatro romano, le cui rovine sono state inglobate in una costruzione medievale, il monastero delle suore di santa Caterina. Per visitarlo è sufficiente bussare alla porta del convento, in via Anfiteatro 4.
I castelli di Chatillon, Saint German e Verrès
Proseguendo lungo il terzo itinerario si giunge fino a Chatillon, centro di circa 5mila abitanti sulla sinistra della Dora Baltea. Qui si possono ammirare il Castello di Ussel, in cima a un costone roccioso che domina il paese, il Castello Passerin d'Entrèves e diverse torri (Conoz, Néran, Desgranges e Decré d'Emarèse). Lungo il cammino, invece, le attrattive più importanti sono i vigneti e i castelli di Quart, Nus, Cly, Fenis, questi ultimi due visibili solo in lontananza.
Ripartendo da Chatillon verso Verrès si percorre il tratto più impegnativo di tutta la tappa, con diverse salite e dislivelli. Ci si muove lungo un sentiero che arriva fino a Saint Vincent - dove si producono i famosi torcetti- e a Saint Germain, frazione del comune di Montjovet, che ospita l’omonimo castello medievale, una delle strutture più particolari e meglio conservate di tutta la regione. Qui la via Francigena si sovrappone per un tratto all'antica strada delle Gallie, permettendo ai camminatori di raggiungere Verrès lungo un incantevole percorso panoramico, che risale il fianco della montagna per poi scendere verso Issogne.
La nostra prima tappa finisce a Verrès, borgo che conserva anch’esso un castello medievale, che lo domina da un promontorio. Nella parte alta del paese, si trova invece il complesso della Prevostura di Saint-Gilles, realizzato tra il XI e il XIII secolo, che ospita la trifora dell’antica cappella di Ibleto: una splendida finestra in pietra, capolavoro del gotico valdostano.
CONSIGLI DALLA GUIDA RISTORANTI D’ITALIA 2017
Le Bar à Vin - Bottega Antichi Sapori (Aosta)
Un bistrot che punta sulla semplicità e sulla valorizzazione delle materie prime locali, con un’offerta poliedrica che va dallo spuntino pomeridiano alla cena, passando per l’aperitivo. In cucina Paolo Vai propone piatti del territorio rivisitati, padroneggiando una grande tecnica che non mette mai in ombra i sapori. Interessanti le selezioni di salumi e formaggi valdostani, ma anche i dolci della casa. Cantina ben assortita che privilegia la regione, ma offre anche spunti inaspettati. Due Cocotte nell’edizione 2017 della guida Ristoranti d’Italia.
Trattoria degli Artisti (Aosta)
Un ambiente informale e curato accoglie i clienti nel cuore del centro storico di Aosta. Ricco e sostanzioso il menu, tutto dedicato alle specialità regionali, a partire dai taglieri di salumi e formaggi, passando per le numerose zuppe, fino alla polenta grassa e alla fonduta. Grande abilità nel trattare le carni, scelte personalmente dallo chef fra produttori più fidati. Carta dei vini ampia, con etichette locali, nazionali e d’oltralpe. Un Gambero nell’edizione 2017 della guida Ristoranti d’Italia.
CONSIGLI DALLA GUIDA STREET FOOD 2017
Giorgi - Pink Different (Aosta)
Panetteria, pasticceria e caffetteria che propone piatti freddi, panini, tramezzini, insalate e buffet di dolci a qualsiasi ora della giornata. Importante anche la produzione di pane e focacce, realizzate con diverse farine e spesso arricchite da semi e aromi. Specialità del locale i coloratissimi macaron, ma anche i prodotti di pasticceria secca e fresca, i semifreddi e i gelati da passeggio 100% artigianali.
Opificio del gusto (Aosta)
Un locale allegro e colorato, con una decina di tavoli posti fra i vicoletti della città. Qui si possono assaggiare prodotti di alta qualità provenienti da tutta Italia, con un occhio di riguardo per quelli valdostani, cucinati in piatti informali e leggeri. Punto di forza del locale i “panini spaziali” ma anche i taglieri, i tramezzini e gli snack dolci, Da bere bibite di vario tipo, qualche buon vino e molte birre artigianali provenienti da piccole realtà della zona.
CONSIGLI DALLA GUIDA FOODIES 2016
La Valdôtaine (Saint Marcel)
Un prosciutto crudo alle erbe di montagna che nasce nel 1985, riportando in vita un’antica ricetta: una specialità che, da oltre 30 anni, potrete trovare a La Valdôtaine, una distilleria con la passione per i salumi. È un prodotto reso unico dalle caratteristiche di clima e territorio, dalla qualità degli allevamenti, dalla tecnica certosina necessaria per lavorarlo e stagionarlo. L’azienda è anche una “merenderia”, che propone assaggi a partire da questo e altri salumi come il Fiocco di Neve (trattato con bacche di ginepro e stagionato 24 mesi all’aria aperta) abbinandoli ad altri prodotti della zona.
Le Resto La Bonne Étape (Sarre)
Il bistrot della famiglia di Paolo Vai si è trasferito da Saint Marcel a Sarre, in località Arensod, in una nuova location che ospita anche 6 stanze curate e luminose e un’area verde, che d’estate diventa un accogliente dehors con spazio per i bimbi. Il menu è un perfetto equilibrio fra le specialità della tradizione e piatti di ricerca, che riescono a evadere dai sapori locali senza tradire lo spirito di questa regione gastronomica.
Trattoria Champagne (Verrayes)
Una trattoria rustica arredata con gusto che propone cucina classica italiana ma anche specialità valdostane e piemontesi. Il menu offre piatti sostanziosi e curati nei dettagli, con una netta predominanza delle carni, trattate a regola d’arte. Buoni i dolci maison, classici e golosi. Da bere un buon vino della casa e qualche birra artigianale.
CONSIGLI DALLA GUIDA BAR 2017
Caffè Roma (Aosta)
Piccolo locale nel cuore di Aosta, gestito da un professionista della degustazione come Moreno Rossin. Caffè e cappuccini intensi e di qualità, estratti in maniera impeccabile, affiancati da fragranti brioches e lievitati sempre freschi. A pranzo insalatone, panini gourmet, taglieri di prodotti locali, piatti freddi. Interessante anche la merenda, con la selezione di tè e biscotti. Punto forte del locale l’aperitivo, con un’ampia selezione di cocktail e snack. Due Chicchi e una Tazzina nell’edizione 2017 della guida Bar d’Italia.
Deorsola (Aosta)
Locale curato e alla moda, con oggetti di design e stampe fotografiche di artisti più o meno conosciuti. Qui si possono assaggiare caffè corposi, rotondi, con una piacevole nota di cioccolato, e cappuccini ben dosati e vellutati. La proposta per il pranzo spazia da piatti freddi a proposte calde, semplici ma ben eseguite, antipasti di vario tipo e insalate, secondo la rotazione stagionale. Importante il momento dell’aperitivo, con cocktail ben miscelati ma anche vini e bollicine locali. Un Chicco e Due Tazzine nell’edizione 2017 della guida Bar d’Italia.
Mafrica (Aosta)
Situata in una delle arterie principali di Aosta è una pasticceria moderna e dall’arredamento minimal, con un piano superiore interamente a vetro. L’offerta è di qualità, a partire dai caffè aromatici e dai cappuccini equilibrati, passando per le ottime brioche artigianali in diverse versioni, fino alla merenda con torte classiche e creative, tè e infusi. Sfizioso l’aperitivo, con etichette locali e cocktail e tanti golosi snack. Due Chicchi e Due Tazzine nell’edizione 2017 della guida Bar d’Italia.
indirizzi
Caffè Roma | Aosta | via Aubert Edouard, 28 | tel. 0165 262422
Deorsola | Aosta | via Antonio Gramsci, 16 | tel. 0165 44102 | www.caffedeorsola.it
Giorgi - Pink Different | Aosta | corso Ivrea, 37 | tel. 0165 230191 | www.facebook.com/giorgidal1982
Le Bar à Vin - Bottega Antichi Sapori | Aosta | via Porta Pretoria, 63 | tel. 0165 239666 | www.labottegadegliantichisapori.it
Le Resto La Bonne Étape | Sarre (AO) | localita Arensod, 25 | tel. 0165 185 3365 | www.facebook.com/Restò-La-Bonne-Etape-674098816069376
La Valdôtaine | Saint Marcel (AO) | località Surpian | tel. 0165 768919 | www.lavaldotaine.it
Mafrica | Aosta | via de Tillier, 38 | tel. 0165 610424 | www.facebook.com/pg/mafricapasticceria
Opificio del gusto | Aosta | via de Lostan, 27 | tel. 0165 236680 | www.facebook.com/opifciodelgusto1
Trattoria Champagne | Verrayes | frazione Champagnet, 24 | tel. 0166 546288 | www.anticatrattoriachampagne.it
Trattoria degli Artisti | Aosta | via Maillet, 5/7 | tel. 0165 40960 | www.trattoriadegliartisti.it
a cura di Francesca Fiore