Gli esempi celebri non mancano, da Bulgari a Prada, a Fendi e Armani. E pure la maison statunitense fondata da Ralph Lauren ha cominciato a investire nel cibo già nel 1999, con l'esordio di Chicago. Oggi conta due ristoranti e un bar all'ultimo grido a New York. A Londra l'ultima sfida, con il caffè di Mayfair.
Il cibo che piace alla moda
Tra i confini nazionali, l'esempio magistrale è quello di Bulgari. Sulla ristorazione di qualità – esclusiva per prestigio degli spazi e ricercatezza della proposta gastronomica – la maison romana (oggi di proprietà LVMH) ha scommesso in tutto il mondo, in parallelo con l'ingresso nel settore dell'ospitalità (nel 2004 inaugurava il primo albergo della Bulgari Hotels & Resorts, a Milano). Altrettanto lanciate la romana Fendi, che oggi nella sede storica con vista su Trinità dei Monti ospita la prima filiale italiana di Zuma, e Prada, che a Milano ha prima dato prova di cosa possa produrre la sinergia tra food, moda e design (con il Bar Luce di Wes Anderson alla Fondazione Prada) e poi rilanciato la storica Pasticceria Marchesi, oggi presente anche in Galleria. D'altro canto l'accoppiata moda/cibo non manca di ripresentarsi nelle occasione più disparate, protagonista delle serate milanesi durante la Fashion Week o portata in passerella da stilisti che trovano l'ispirazione a tavola. Il motivo dell'interesse per la ristorazione di molti celebri brand della moda, però, è da ricercarsi principalmente nelle potenzialità economiche di un settore che esercita ricadute positive sul bilancio dell'azienda, di pari passo con la disponibilità di architetti, designer, creativi, chef ben felici di apporre la propria firma su format inediti al servizio di prestigiose firme della moda.
Ralph Lauren e la ristorazione. Da Chicago a Londra
Ralph Lauren, per esempio, ha esordito nella ristorazione già nel 1999, proprio accanto allo storico flagship store della maison di Chicago, dove l'RL Restaurant serve cibo americano semplice e schietto – Caesar salad, club sandwich, bistecche e costolette – in uno spazio progettato di tutto punto per simulare l'atmosfera di un club esclusivo (dress code – smart business casual – compreso). Negli ultimi quindici anni, però, la consuetudine con la ristorazione della casa di moda statunitense celebre proprio per la sua linea smart casual ha raggiunto nuovi traguardi, con il Polo Bar di New York prima (nel 2014) e l'eleganza del Ralph's di Parigi poi, per presidiare pure la capitale della moda internazionale. Ora è il momento di Londra, una nuova apertura europea in concomitanza con la settimana della moda nella capitale inglese, che qualche settimana fa ha tenuto a battesimo il Ralph's Coffee and Bar ricavato in un'area del flagship store Polo Ralph Lauren di Regent Street. E di nuovo la formula gastronomica non cambia: caffetteria informale, da colazione all'aperitivo (si chiude alle 20), circondati da boiserie e luci calde, poltroncine in pelle e tavolini da due – il tema è quello del circolo equestre, con tanto di tavolo da biliardo e stampe in stile alle pareti - per consumare una fetta di cheesecake o un club sandwich in velocità all'ora di pranzo, ma pure ostriche e champagne per l'aperitivo o un drink selezionato dalla carta dei cocktail, tra margaritas e old fashioned, da consumare anche al banco del bar. Il modello più immediato è quello del bar newyorkese sulla 55esima, e pure il menu non fa nulla per discostarsi dall'american style che è bandiera della maison, anche a tavola. Tra le novità che segnano l'esordio londinese, però, c'è la produzione di una miscela di caffè marchiata Ralph's.
Fendi Caffè a Roma. Un'occasione persa?
Insomma, il sodalizio tra il mondo dell'alta moda e l'universo gastronomico sembra procedere spedito nelle più grandi capitali internazionali. Peccato allora che a Roma l'ultimo progetto di Fendi, all'interno del Palazzo della Civiltà Italiana dell'Eur, sia riservato a dipendenti, clienti e ospiti della maison. E chiuso al pubblico. Alla fine del 2016, infatti, il Fendi Caffè ha inaugurato su progetto concertato di Controprogetto (per il bancone, lo Zinc Bar, e i tavoli in legno, resina e cemento), Azuma Makoto – per le cosiddette Flower Bottles colorate che animano lo spazio – e Piet Hein Eek, il designer olandese che ha progettato le luci. Caffè, bistrot e brasserie insieme, Fendi ha scelto di affidare la gestione dell'offerta gastronomica al catering Pedevilla, dimostrando in questo caso una certa prudenza (troppa?) nella messa a fuoco di una proposta accattivante. Un'occasione persa?
Ralph's Bar and Coffee | Londra | Regent Street, 173 | www.ralphlauren.co.uk/category/index.jsp?categoryId=92479331