Sono cinque i protagonisti della nuova stagione disponibile dal 17 febbraio su Netflix; cinque accomunati dal mestiere di chef, ma tutti molto diversi tra loro, dal newyorkese che ha conquistato Tokyo con i suoi ramen e oggi ci prova nella sua città al ragazzo russo che ha riportato la cucina di Mosca nelle classifiche internazionali. E poi Virgilio Martinez, Jeong Kwan, Tim Raue e la chef panificatrice Nancy Silverton.
Chef in cucina e nella vita
Per gli amanti del genere, in pochi anni il docu-film a puntate monografiche Chef’s Table è diventato un cult, complice la diffusione della piattaforma di streaming online Netflix, che anche in Italia, in poco più di un anno, ha saputo conquistare un pubblico trasversale. E buona parte del merito spetta proprio alla qualità delle produzioni originali che il sito ha scelto di offrire ai propri abbonati, offrendogli un palinsesto di esclusive che accontentano un po’ tutti, dagli appassionati della serialità ai nostalgici del revival, a tutti coloro che, per un’ora davanti allo schermo, cercano di ritrovare i propri interessi. Meglio ancora se dietro al progetto c’è la visione creativa di un direttore della regia come David Gelb, che il suo nome l’ha legato prima alla produzione del docu-film dedicato al maestro giapponese Jiro Ono, poi – e ormai da qualche anno a questa parte – alla realizzazione della serie (che a questo punto sono 3, più una tematica, in omaggio alla cucina francese) che ritrae i più grandi chef del mondo, quelli più stimolanti da raccontare, non solo per meriti di cucina, ma soprattutto per personalità ed esperienze di vita. Una puntata ciascuno, circa tre quarti d’ora a testa, per condensare la vita di uno chef, le sue aspettative, le ambizioni e le battute d’arresto, la visione gastronomica di ognuno che è necessariamente influenzata dal proprio approccio alla vita. E poi i piatti, protagonisti (sin dai titoli d’apertura) di un’estetica della fotografia curata nel minimo dettaglio, perché in fondo stiamo parlando di chef, e in tavola devono arrivare i risultati.
Per l’Italia uno solo: Massimo Bottura
Per l’Italia, finora, l’unico chiamato in causa – e il primo della prima stagione di Chef’s Table - è stato Massimo Bottura, ripreso tra i banchi del mercato di Modena e la Francescana, in un bel ritratto che ha contribuito a rinsaldarne il mito poco prima della consacrazione definitiva di un anno fa, quand’è stato eletto primo chef del mondo per la 50 Best (ma il riconoscimento più emozionante da un punto di vista simbolico è arrivato probabilmente solo qualche giorno fa, nell’Aula Magna gremita dell’Università Alma Mater di Bologna, con la consegna della laurea ad horomen). E l’assenza di nuovi protagonisti della cucina nazionale si farà sentire anche nell’edizione alle porte, Chef’s Table 3, disponibile su Netflix – dopo la premiere del festival del cinema di Berlino – dal prossimo 17 febbraio.
Chef’s Table 3. I protagonisti, il trailer
Cinque nuove puntate per fare il giro del mondo, spingendosi sin nei contesti più inaspettati, come a casa della monaca buddhista Jeong Kwan, che nel suo tempio di Baekyangsa, in Corea, è una cuoca riconosciuta e apprezzata. Certamente una figura fuori dagli schemi rispetto a quello che abbiamo visto finora. Con lei ci sono anche il giovane talento russo Vladimir Muhkin, alla guida del ristorante White Rabbit di Mosca, in costante ascesa nelle classifiche internazionali, che della sua vita da chef porterà sullo schermo il rapporto con la sua terra e i produttori che cercano di risollevare l’immaginario gastronomico del Paese (con tutte le difficoltà del caso legate a vicende controverse come l’ultimo embargo); il tedesco Tim Raue, che a Berlino guida il ristorante omonimo, con tante aperture sulla cucina asiatica; il peruviano Virgilio Martinez, star celebrata della gastronomia mondiale e grande ambasciatore del territorio e della cucina peruviana e amazzonica. Per gli Stati Uniti, invece, due rappresentanti: Ivan Orkin e il suo ramen bar di New York (forte di un grande successo a Tokyo, dal 2015 è tornato nella sua città), e Nancy Silverton, che a Los Angeles guida l’Osteria Mozza, ed è una delle panificatrici più celebri nel mondo. Quando manca ancora qualche giorno d’attesa, ecco il trailer ufficiale di Chef’s Table 3 diffuso da Netflix.
a cura di Livia Montagnoli