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Per le Colline del Prosecco passo decisivo verso l'Unesco. La candidatura per Conegliano e Valdobbiadene

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 L'Italia ha deciso di presentare la candidatura a Patrimonio dell'Umanità della grande area tra Conegliano e Valdobbiadene. Zaia parla di giornata storica e avverte: "Ci manca l'ultimo miglio". La decisione di Parigi entro luglio 2018. 

 Le Colline del Prosecco "paesaggio culturale"

Nel luglio 2018, l'Italia potrebbe aggiungere un nuovo tassello al lungo elenco di siti (ad oggi 51 i beni materiali, 7 quelli immateriali) tutelati dall'Unesco. In quell'estate sapremo, infatti, se le Colline di Conegliano e Valdobbiadene potranno fregiarsi del marchio “World Heritage Unesco”. La Commissione nazionale italiana Unesco ha deciso all'unanimità di approvare e di inviare a Parigi il dossier, che il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ha firmato due giorni fa. Un'occasione storica per i 15 Comuni della provincia di Treviso e per un territorio di circa 20 mila ettari, cinquemila dei quali vitati e coincidenti con l'area produttiva del Prosecco Docg, su cui vivino circa 3 mila agricoltori.

Quattro gli aspetti principali che hanno consentito a questo dossier di posizionarsi tra i primi nella lista italiana: la dimostrazione dell'eccezionale valore universale del sito, emblema di 'paesaggio culturale'; lo studio dettagliato del valore mondiale della coltura della vite e dell’impronta antropica dell’uomo; le condizioni di integrità, autenticità e conservazione del paesaggio e, infine, l’esistenza di validi strumenti di tutela urbanistica, ambientale e culturale.

"Con questa candidatura" sottolinea il ministro Martina "vogliamo affermare il grande valore culturale e ambientale che la nostra agricoltura riveste in special modo in territori eccezionali come le colline di Conegliano e Valdobbiadene. Allo stesso tempo, rafforziamo il posizionamento a livello di mondiale di una delle produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate del nostro Paese".

L'esultanza del Veneto

Di "giornata storica" parla il governatore del Veneto, Luca Zaia, che da ministro dell'Agricoltura, avviò nel 2009 questa candidatura: "Un'altra porzione di Veneto sta dunque per entrare nell’olimpo dei grandi siti dell’umanità. Ora ci manca l'ultimo miglio per raggiungere il risultato. La tutela Unesco rappresenterà l'inizio di una nuova era, che affida una grande responsabilità al Veneto e ai veneti, e motiverà l'intero territorio".

Il processo di valutazione inizierà il 1 febbraio 2017 e l'esito finale arriverà nel 2018, a dieci anni esatti dall’inizio del percorso, quando fu firmata l'intesa tra la provincia di Treviso e i 7 comuni delle ‘terre alte’ della Marca (Cison di Valmarino, Follina, Miane, Revine Lago, Tarzo, Valdobbiadene e Segusino) per la salvaguardia paesaggistica e ambientale dell’area collinare, contestualmente alla prima richiesta di ingresso nella tentative list Unesco da parte dell'allora ministro Zaia. L'ultimo step, indispensabile a questa candidatura delle Colline del Prosecco, è stato il riconoscimento, a metà 2015, nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici presso il Mipaaf.

Sono solo nove in tutto il mondo i paesaggi vitivinicoli iscritti nella Lista Unesco su un totale di 1.052 tutelati. E il logo Unesco, come ha fatto notare il consigliere presso la Commissione nazionale Unesco, Pier Luigi Petrillo, rappresenta "un marchio di eccellenza, di unicità" e soprattutto è il "criterio di scelta dei grandi flussi turistici".

 

a cura di Gianluca Atzeni


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