Non sono bastati la crisi del rublo e l'embargo a far passare la voglia russa di Italia: il Gambero Rosso porta i vini del Belpaese a Mosca e premia i migliori ristoranti italiani in città
Mosca, dove il vino italiano non è mai stato secondo a quello francese
Nonostante il peggioramento del livello di cambio tra rublo ed euro l’Italia mantiene la leadership assoluta tra i Paesi esportatori di vino in Russia. Con oltre 180 milioni di vino in valore mantiene il primato su Francia e Spagna, rispettivamente a quota 112 e 100. Purtroppo il livello corrisponde a quello del 2010 dato che, dopo il 2013, anno del boom in cui l’Italia superò i 260 milioni in valore esportato, si è perso tutto quanto conquistato. La consolazione è che la situazione è condivisa da tutti i Paesi importatori e che l’andamento non ha per nulla a che vedere con la percezione del vino italiano, che rimane quello maggiormente considerato, ma con l’andamento del valore della moneta russa, strettamente connesso con quello delle materie prime, prima e grande fonte economica del Paese. L’Italia mantiene le posizioni soprattutto su vini imbottigliati e spumanti, di cui copre oltre il 60% dell’import russo.
L’evento Tre Bicchieri, alla sua quinta edizione - sono invece già otto gli anni passati dal primo evento Gambero Rosso sul vino a Mosca - ha contato la presenza di 2000 persone, tra trade e appassionati, provenienti dall’intero paese. “È fuori discussione che questo sia l’evento del vino italiano per il mercato russo” dice Dmitry Fedotoff, giornalista e membro del board dell’Unione dei viticoltori e produttori russi che, insieme a Eleonora Guerini, ha condotto le due masterclass: una sui Premi Speciali della Guida Vini d’Italia 2017 e l’altra sui vini del Consorzio Prosecco. “Nessun altro” continua Fedotoff “ha pari valenza e attrattiva, per il numero dei produttori presenti ogni anno e per il valore dei vini in assaggio. L’Italia e il Made in Italy esercitano un fascino straordinario, non è un caso che la cucina italiana e il vino italiano siano considerati i più ambiti e quelli che non temono rivali. Ci sono molti mercati importanti in cui la Francia mantiene storicamente il primo posto tra i Paesi importati ma non qui. L’Italia mantiene saldo il suo primato da tantissimi anni. Questo è un momento complicato per via del cambio sfavorevole ma bisogna continuare a insistere e farsi trovare pronti appena le cose torneranno a marciare spedite”.
Mosca. I ristoranti premiati
La tappa di Mosca è l’occasione per fare il punto sul momento della ristorazione italiana in città. Nonostante l’embargo, negli ultimi anni la cucina italiana ha fatto un notevole balzo in avanti in città. Ecco alcune anticipazioni della nostra guida Top Italian Restaurants in the World, annunciate durante la cerimonia d’apertura. Si parte con un locale unico nel suo genere: Balzi Rossi, il satellite del celebre ristorante a Ventimiglia. Grazie alle qualità dello chef Emanuele Mongilllo, e il suo team di cucina interamente italiano, nello specifico campano, il ristorante strappa le Tre Forchette Tricolore, il massimo punteggio. “Balzi Rossi è un luogo particolare. Qui nessuno parla russo, il servizio di sala è francese, mentre la cucina è tutta italiana”, ci racconta Emanuele. La sua è una cucina mediterranea con qualche influsso internazionale che si porta dietro dalle esperienze in Asia e in Australia. In un ambiente da club, con luci che cambiano colore, jazzisti e acrobate che divertono il pubblico, Emanuele è riuscito a mantenere un’offerta di carattere, identità e integrità dei sapori. Raggiungendo un livello che non ci si aspetterebbe in un tale contesto. Tra i piatti da non perdere, una felicissima rivisitazione del polpo e patate e dei golosissimi ravioli di coniglio.
Cambiamo storia. Il premio per la migliore pizza in città spetta a Valentino Bontempi, bresciano, dal 2005 a Mosca. Dopo aver aperto il suo ristorante e scritto diversi libri, ha deciso di riproporre l’idea della pinsa romana, bassa e fragrante, utilizzando farine biologiche, una lunga lievitazione e ingredienti di qualità a prezzi accessibili. La sua Pinzeria by Bontempi è un locale solido, centratissimo: attorno alla pinsa, gira una valida selezione di primi, zuppe, secondi e nuove proposte quotidiane.
Infine, il premio per la migliore carta dei vini ci riconduce sul percorso di un altro grande cuoco italiano: Nino Graziano, palermitano, un autentico apripista tra i nostri talenti italiani nel mondo. È alla guida di diversi ristoranti russi, tra i quali Semifreddo dove, oltre all’ottima cucina, abbiamo pescato una carta di vini italiani fenomenale per profondità, ricerca e articolazione. Grazie al sistema Coravin, si possono ordinare al bicchiere Sassicaia, Ornellaia e molti altri campioni dell’enologia tricolore. Si tratta di una selezione curata e appassionata capace di accogliere classici e prodotti di nicchia, sfoggiando un portafoglio di Barolo e Barbaresco da incorniciare. I ricarichi sono russi, ovvero decisamente salati secondo i nostri standard. E non mancano le nuove aperture che monitoreremo con attenzione, su tutte il ristorante Ovo all’interno dell’Hotel Lotte, il primo ristorante all’estero aperto da Carlo Cracco da poche settimane. Prende il posto di un ristorante francese: a conferma della forte inversione di tendenza che stiamo riscontrando a livello internazionale.
Varsavia. Il mercato più dinamico dell'Est Europa
A Varsavia, tappa del tour Vini d’Italia Experience, l’aria era frizzante nonostante la nebbia. Non è un mistero per nessuno che, tra i Paesi dell’Europa dell’Est, la Polonia sia il più dinamico e vitale, con investimenti del governo rilevanti su servizi e infrastrutture che attraggono sempre maggiori investitori e turismo. Una ventina di aziende presenti all’evento, arricchito dalla presenza di formaggi e salumi offerti da Nuova Castelli di Reggio Emilia, che ha richiamato 500 persone circa, 50 della quali hanno potuto assistere alla masterclass dedicata ai vini delle aziende presenti, in un ipotetico Giro d’Italia tra vitigni e denominazioni diverse. Tomasz Prange, direttore di Wino Magazyn, ci dà uno spaccato molto interessante sul mercato polacco: “In dieci anni di presenza nell’Unione Europea il mercato del vino è cambiato in modo sensibile. I polacchi sono storicamente bevitori – e produttori – di vodka e birra. E per quanto ancora rimangano tali è innegabile che a oggi il vino sia la scelta più trendy, colta e raffinata. Accompagnata da una curiosità che credo non sia così facile trovare altrove. Le persone sono molto aperte, assaggiano tutto, senza preconcetti e assunti. E il vino italiano rimane una delle opzioni preferite, senza ombra di dubbio”. A oggi il problema rimane il cambio sfavorevole, ma è indubbio che con l’economia in espansione il futuro è roseo.
Zurigo, dove l'Italia è di casa
Anche a Zurigo la tappa del Gambero Rosso faceva parte del tour Vini d’Italia Experience. Oltre quaranta aziende in degustazione, accompagnate dai prodotti della Surgital, in una delle cornici più eleganti ed esclusive della Svizzera, Paese che da sempre rappresenta uno dei mercati più interessanti per il vino italiano, per continuità geografica e grazie a un grande movimento migratorio negli anni Settanta che ha portato la ristorazione italiana - da sempre grande volano per il vino italiano - a rappresentare la scelta qualitativamente più valida. Quarto mercato di esportazione per i nostri vini, la Svizzera rappresenta uno dei maggiori successi commerciali dagli ultimi dieci anni per il vino italiano. Poco superiore al 30% nel 2006 (con la Francia che superava il 40%) oggi supera il 35% (con la Francia scesa al 32%) ed è leader indiscussa con la sola eccezione dei vini spumanti. Insomma, un mercato da tenere bene sotto osservazione.
Balzi Rossi | Russia | Moskva 123242 | Kudrinskaya pl., 1 | www.balzi-rossi.ru
Pinzeria by Bontempi | Moskva 119019 | Bolshoy Znamenskiy Lane, 2, стр. 3 | www.pinzeria.ru
Semifreddo | стр. 55, Moskva 119021 | ul. Timura Frunze, 11 | www.semifreddo-group.com
a cura di Eleonora Guerini e Lorenzo Ruggeri