Dal 29 Settembre anche il Biscottificio Antonio Mattei, nato 158 anni fa a Prato, ha un francobollo ufficiale dedicato. Poste Italiane ha celebrato l'evento e per l'occasione, durante la presentazione, ci siamo intrufolati nella produzione curiosando nello stabilimento. Ecco il filmato.
Il biscottificio
Cosa c'entrano i francobolli con le golosità uniche delle biscotterie pratesi ce lo insegna il Ministero dello Sviluppo Economico che si è lodevolmente inventato un ciclo di emissioni, ovviamente in collaborazione con Poste Italiane, dedicate alle 50 piccole eccellenze del Made in Italy. Si tratta di cosa tutt'altro che simbolica se è vero come è vero che i valori bollati vengono tirati in centinaia di migliaia di esemplari. Non vi sorprendete dunque se su lettere o cartoline nei prossimi mesi troverete affrancato un francobollo da 0,95 euro dedicato al Biscottificio Mattei di Prato, autentico monumento dell'arte dolciaria italiana in vita e in pienissima attività da oltre 150 anni. “Nostro babbo era un collezionista di francobolli” hanno spiegato i quattro fratelli Pandolfini, discendenti del fondatore Antonio Mattei “e il 29 settembre, data a partire dalla quale il valore bollato è stato messo in circolazione, è il giorno di fondazione dell'azienda oltre che data di nascita di nostro nonno”. Insomma una serie di felici coincidenze numerologiche che hanno accompagnato – lo scorso 29 settembre appunto – la presentazione del francobollo.
I biscotti di Prato
Per l'occasione ci siamo intrufolati nei laboratori dello storico stabilimento pratese (è in pieno centro e tutta la produzione che si può vedere e comprare nelle gastronomie di mezzo mondo è realizzata rigorosamente qui e solo qui da una ventina di artigiani) e ci siamo concentrati – nei limiti del possibile e con mezzi di ripresa di fortuna tra il caos della conferenza stampa di presentazione del francobollo – sulla realizzazione dei mitologici “biscottini di Prato”. I biscottini – talvolta raccontati come “cantucci” o “cantuccini” - hanno la loro ricetta originale alle mandorle risalente al 1858 e pluripremiata anche in manifestazioni internazionali come l'Esposizione Italiana di Firenze del 1861 e l'Expo di Parigi del 1867. La formula non è mai stata toccata salvo una volta, nel 2013, quando a partire dal classico biscotto si provò, con successo, a sostituire le mandorle con il cioccolato creando per la prima volta dopo 155 anni una nuova linea di produzione.
Gli altri dolci
Naturalmente l'antico stabilimento non produce esclusivamente Biscotti di Prato, ma anche Brutti Buoni, pasta di mandorle, savoiardi, brioche, Pan di ramerino e i mitici Biscotti della Salute. Noi però, grazie alla guida di Francesco Pandolfini, unico erede maschio tra i quattro e oltretutto fondatore del biscottificio Deseo (alleato ma indipendente da Mattei), abbiamo provato a seguire dall'inizio tutta la produzione del prodotto di punta, il Biscotto di Prato. Il video è – non vogliatecene - ancor più 'artigianale' della produzione dei dolciumi , ma permette di entrare davvero nella produzione e di seguire il tempo – sorprendentemente breve – che le materie prime impiegano a trasformarsi in biscotto. Dall'impastatrice al confezionamento nelle celebri buste blu.