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Pillole dal Salone del Gusto-Terra Madre di Torino. Dove va il gelato?

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Storie di gelato dalla città che ha inventato il pinguino e il cono di passeggio. Il Salone del gusto omaggia la tradizione dei suoi gelatieri con una via dedicata, tra assaggi golosi, incontri con i maestri, insoliti abbinamenti. 

La Via del Gelato. Buono, pulito e giusto

San Petrini ha fatto il miracolo e dopo la pioggia di ieri mattina splende il sole su Torino e sul primo Salone del Gusto/Terra Madre appena inaugurato e tutto declinato fra vie, piazze, musei e palazzi della città. Come sempre gente da tutto il mondo e cucine da tutto il mondo ma – quasi una sorta di omaggio alla città- anche alcune realtà molto torinesi.

Per cominciare, il gelato. Qui, dove è nato il pinguino, imitatissimo ricoperto su stecco di Pepino (che ora lancia il pinguino al vermouth, ma ne riparleremo), e, forse, anche il cono da passeggio (da Fiorio, a inizio ‘900), per il Salone è nata la Via del Gelato, alias via Po. L’idea è di Alberto Marchetti che ha trasformato la sua gelateria-laboratorio di via Po e tutto l’isolato attorno in una vera ice cream street (il gelato è forse il primo street food) e ha mobilitato i colleghi della Compagnia dei Gelatieri e una ventina fra i più grandi maestri del gelato italiani, da Matteo Carloni a Enzo Crivella, Antonio Mezzalira, Luigi Tirabassi, Raffaele Del Verme, Corrado Sanelli… Obiettivo “far incontrare produttori e consumatori, raccontare la biodiversità che c’è in un cono o una coppetta, parlare di gelato contemporaneo e di gelato artigianale, di gelato gastronomico. Un gelato ‘buono, pulito e giusto’ che premia il lavoro anche dei piccoli produttori delle materie prime utilizzate”.

Storie di gelato. Gli incontri da non perdere

Così da oggi a lunedì, nell’area “Storie di Gelato” dalle 12 fino alle 22.45 (solo lunedì si chiude prima, alle 15.45) si alternano più di 40 incontri a tema, 45 minuti ognuno, con degustazione finale (5€). Temi intriganti, dalla ricerca del gelato perduto al gelato delle memoria, tema per esempio dell’incontro di stasera alle 22 con il maestro gelatiere Paolo Brunelli (gelateria Paolo Brunelli – Senigallia & Agugliano) e gusti vecchi sapori, a cominciare dal Fiordilatte.

Domani alle 15 altro appuntamento sfizioso, la presentazione della Compagnia Gelatieri e del libro Avanguardia Gelato, con i “quattro delle compagnia” Paolo Brunelli, Gianfrancesco Cutelli, Alberto Marchetti e Andrea Soban, insieme a Piero Sardo e a Luca Iaccarino, che hanno scritto le prefazioni: un incontro sui nuovi orizzonti della gelateria italiana e assaggio di alcuni dei gelati realizzati con le ricette contenute nel libro.

Dove va il gelato è un po’ la domanda-chiave degli incontri della Via del Gelato. Così sabato 24 settembre alle 21 si parla di gelato contemporaneo, con un percorso gustativo che parte dal gusto 'Demanio Marittimo', mandorla e alga marina con stracciatella di cioccolato fondente, pepe bianco, sale marino di Cervia (presidio Slow Food) e buccia di arancio, arricchito con una gelatina di grappa di Verdicchio. E alle 22 di gelato gastronomico, con il maestro gelatiere Luigi Tirabassi, vincitore della Coppa del Mondo di Gelateria che propone inusuali abbinamenti come il sorbetto al pomodoro, olio di Itrana e pane di Gabriele Bonci, oppure, azzardo puro, con colatura di Alici di Anzio farcita da un fiore di zucca fritto. E via declinando, fino a chiudere lunedì alle 15 con Corrado Sanelli e il gelato al parmigiano reggiano di collina vacche rosse, e persino al gorgonzola. In mezzo, gelato e spezie, gelato e miele urbano, gelato e birra.

Le cultivar del gelato

E un grande spazio alle cultivar, in un’ottica di biodiversità. Tutti i giorni, negli incontri e nelle proposte dei carretti del gelato della Via del Gelato, 6 gusti di 12 cultivar da scoprire, due per ogni gusto. Così c’è modo di mettere a confronto la nocciola IGP Piemonte e quella campana, il Pistacchio di Bronte e quello lucano di Stigliano, il cioccolato Domori Criollo Venezuela e l’Arriba, il caffè etiope della provincia di Harenna e il caffè cubano, il limone di Amalfi e quello di Siracusa, la mela Renetta e la mela Gala.

Aggiungeteci che ogni giorno i leggendari gelatieri della Val Zoldo fanno rivivere la magia del gelato di una volta, con i mantecatori manuali raffreddati a ghiaccio e sale. E la conclusione non può essere che una sola: il gelato si addice al Salone e a Torino.

 

 

La Via del Gelato al Salone del Gusto | Torino | via Po | dal 22 al 26 settembre | il programma su www.viadelgelato.com

 

a cura di Rosalba Graglia


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