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Anteprima Tre Bicchieri 2017. Liguria

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Dal pigato al vermentino, dal rossese all’ormeasco, dal bosco all’albarola, dalla bianchetta genovese alla lumassina, l’elenco è lungo. Sono gli autoctoni della Liguria, figli di una vitcoltura di confine tra mare e montagna che regala della piccole gemme enologiche.

La Liguria del vino è una delle terre più affascinanti del panorama enologico italiano. È la regione delle piccole aziende, delle vigne affacciate sul mare e strappate alla montagna, tenute su da muretti di pietre a secco, le “fasce”, alle quali si accede da sentieri percorribili solo a piedi. Qui si produce poco, stiamo parlando di percentuali che oscillano tra lo 0,4 e lo 0,5 per cento della produzione italiana. Fortunatamente i numeri non raccontano tutto.

I vini liguri negli ultimi anni si stanno ritagliando un posto significativo nelle carte dei vini della grande ristorazione e nel cuore degli appassionati. Figli del vento e del mare, dei vitigni autoctoni che da sempre caratterizzano questa viticoltura, sono vini di straordinario fascino, che siano bianchi o rossi poco importa, paradigma di uno stile mediterraneo, affilato, complesso, minerale, dove la sapidità e i profumi iodati sono il tratto distintivo.

Quest’anno sono sei i vini premiati, quasi tutti figli di una vendemmia, la 2015, complessa, calda e poco piovosa, che ha donato struttura e alcolicità - e crediamo anche serbevolezza - ai bianchi. Unica presenza rossa un Dolceacqua seduttivo ed elegante, il Bricco Arcagna ’14 di Terre Bianche.

Per il resto, dicevamo, grandi bianchi. Ecco allora da Levante tre Vermentino dei Colli di Luni, quelli di Lunae Bosoni, Lambruschi e La Baia del Sole, premiato per la prima volta. A Ponente due ottimi Pigato, Le Marige de La Ginestraia, altro debutto tra i Tre Bicchieri, e il seducente Bon in da Bon di BioVio, un’azienda di Albenga a gestione familiare.

Nel complesso una bella fotografia di una regione che ha fatto della conservazione del proprio patrimonio enologico e del territorio un obiettivo principale. Dal pigato al vermentino, dal rossese all’ormeasco, dal bosco all’albarola, dalla bianchetta genovese alla lumassina, l’elenco è lungo, ma i vignaioli liguri sono ben determinati, e ne sentiremo parlare sempre di più nei prossimi anni. Le piccole aziende pian piano si ingrandiscono, ne nascono di nuove, e il modello ligure dell’azienda vinicola che fa anche ospitalità rurale e ristorazione, e vende gli straordinari prodotti del territorio accanto al vino sta dando nuova linfa a quest’economia, come accade in altre zone dove le vigne sono difficili da coltivare ma sono inserite in un paesaggio di suggestiva bellezza come la Valle d’Aosta, l’Etna o la Costiera Amalfitana.

 

Colli di Luni Vermentino Et. Nera 2015 Lunae Bosoni

Colli di Luni Vermentino Il Maggiore 2015 Ottaviano Lambruschi

Colli di Luni Vermentino Sarticola 2015 La Baia del Sole - Federici

Dolceacqua Bricco Arcagna 2014 Terre Bianche

Riviera Ligure di Ponente Pigato Bon in da Bon 2015 BioVio

Riviera Ligure di Ponente Pigato Le Marige 2015 La Ginestraia

 

 


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