Dalle passerelle alla tavola il passo è breve, quando si creano piatti ispirati agli outfit dei grandi stilisti. In rete il punto di contatto superglamour tra moda e cibo.
Il cibo oggi è quello che negli anni '90 era la moda. All'epoca c'erano Nonsolomoda e le riviste specializzate, e le adolescenti avevano il mito delle supermodel che chiamavano per nome: Claudia, Naomi, Eva, Linda. Divinità che scendevano dal catwalk per approdare in tv, o in film di medio voltaggio, e giravano per le strade di casa nostra. Oggi loro - le (e gli) adolescenti – hanno come miraggio i grandi chef. Insomma: food is the new fashion.
Il blog
Che succede allora se decidi di lavorare in rete e parti dalla moda per arrivare alla gastronomia? Che se ci sai fare sbanchi: accessi mensili che sfiorano i 100mila utenti, circa 540mila visualizzazioni mensili da 70 paesi, anche grazie alla doppia lingua. Una permanenza nel sito (nato come blog nel 2011) di più di 4 minuti saltellando tra pagine diverse.
L'idea è semplice: “creo ricette a partire dalle immagini di moda” dice Anna Marconi, la mente di tasteofrunway. Poco più che trentenne, una laurea in relazioni pubbliche e pubblicità, e studi di fashion designer al Marangoni (dove oggi tiene lei stessa corso sul fashion blog), lavori nella moda e poi, nel 2011, la decisione di puntare sul web “Sapevo che un format come il mio non esisteva, ne ho visto le potenzialità: era la cosa giusta da fare”. Decide il taglio “i blog personali non sono il mio genere, non posso essere Vogue, devo avere quel minimo di tenerezza che fa capire a chi legge che dietro i post ci sono io” e parte: prima come una piattaforma con ricette ispirate ai look delle passerelle, per arrivare poi a ospitare notizie, informazioni, servizi, consigli, perché “le tendenze hanno un loro ciclo di vita, quindi voglio aprire a contenuti diversi, sempre di lifestyle”, per esempio il bon ton, che pare un po' démodé, ma desta molto interesse. Ma “i post di fashion&food sono i più divertenti”.
Gli sviluppi
Aggiornamenti quotidiani, o quasi, con Anna come unica autrice della parte creativa, dalla selezione dei look, all'elaborazione delle ricette, dai testi alle foto. Collaboratori? “Una persona per la parte in inglese, una per le questioni tecniche, poi collaboro con un'agenzia, Special Glue, per eventi o progetti più grandi: voglio lavorare con professionisti, investo nelle persone”. Perché la sua idea è piaciuta tanto che sono fioccate richieste di vario genere: “le aziende di food o di beverage mi chiamano perché possono associare i loro prodotti al mondo dello stile e dell'eleganza, le aziende di moda vogliono arrivare alle persone attraverso il cibo che richiama le radici, qualcosa di familiare, tradizionale, mentre il fashion è transitorio e cambia ogni 6 mesi”.
I magazine nazionali e internazionali chiedono ricette in esclusiva ispirate ai look che selezionano, crea contenuti ma anche progetti originali per brand di moda, auto, cibo e bevande. Esperta di comunicazione, brand content, madrina di marchi come Veuve Clicquot, Campari (di cui è stata unica influencer per l'Italia chiamata a New York per il lancio del calendario). Il suo campo d'azione è il mondo, anche perché all'estero lo stile italiano funziona, lo testimonia il progetto con una designer cinese per la quale ha studiato 4 ricette originali per altrettanti abiti. Ma poi ci sono anche il whisky, la musica. E non finisce qui.
a cura di Antonella De Santis
Per leggere Mondo blog. Occhiovunque, la tavola dei sogni clicca qui
Per leggere Mondo blog. Tette e Cibo, la tavola da un altro punto di vista clicca qui