In provincia di Brescia, gli ambienti di Villa Mazzotti tornano a vivere grazie al progetto di riqualificazione promosso dall'Amministrazione locale, che pubblica il bando per assegnare le ex scuderie. Qui, circondato dal parco pubblico cittadino, sorgerà un ristorante o bar di qualità.
Il conte Mazzotti. Dalla villa di famiglia alla Mille Miglia
Poco meno di 20mila abitanti nella provincia bresciana, la cittadina di Chiari è famosa principalmente per i suoi trascorsi storici. Qui all'inizio del XVIII secolo si svolse una decisiva e sanguinosa battaglia per la successione al trono di Spagna – che opponeva Filippo di Borbone a Carlo d'Austria – qui, due secoli dopo (nel 1927), il conte Franco Mazzotti diede il là all'organizzazione della prima Mille Miglia, la celebre corsa automobilistica di lunga distanza effettuata su strade aperte al pubblico, oggi appannaggio delle auto d'epoca. Proprio alla famiglia del conte si lega il prestigio di Villa Mazzotti, complesso architettonico di inizio Novecento in stile neorinascimentale, oggi circondato da un grande parco pubblico di 10 ettari, polmone verde a disposizione della città. L'edificio è l'ennesima testimonianza di una ricchezza artistica che si propaga, capillare, ben oltre i più noti nuclei storici cittadini, e dal 2006, grazie al finanziamento di un ciclo di restauri la Villa sta lentamente tornando a vivere.
Il ristorante in Villa
Proprio nell'ambito di questo rinnovamento, a cent'anni dalla sua fondazione (era il 1916), il Comune di Chiari ha deciso di assegnare la gestione delle ex scuderie a un'attività di ristorazione o bar che dovrà valorizzare un ambiente di notevole pregio storico, culturale e architettonico. Il bando è già aperto e punta a individuare candidati disposti a intraprendere un percorso fondato sulla qualità dell'offerta gastronomica: la partecipazione è estesa a livello nazionale e vincolata a un sopralluogo dell'immobile durante il quale l'Ente fornirà direttive e specifiche per la formulazione di una candidatura ufficiale (c'è tempo per fissare un appuntamento fino all'8 aprile). Poi si procederà a valutare le proposte pervenute – da inviare al Comune entro e non oltre il 6 maggio – che dovranno indicare tipologia e modalità dell'attività di somministrazione che si intende attivare nella struttura. A disposizione dell'attività, da realizzare a proprie spese, anche l'area verde antistante e un parcheggio per gli ospiti. Un'ottima iniziativa per restituire dignità a spazi dimenticati, che si inserirà nell'ambito di un progetto più articolato di ricollocamento dei locali , dove sorgeranno i laboratori didattici del Centro Botanico Sperimentale, un percorso museale permanente che racconta la storia della famiglia, una biblioteca e una sala per ricevimenti e banchetti. Così che il più importante complesso monumentale della città torni a essere di tutti.
Con l'auspicio che il suo destino sia diverso da quello del Casale dei Cedrati, a Roma, al centro di una brutta storia che ha costretto alla chiusura forzata (per sequestro dei locali da parte della Polizia Municipale) l'attività culturale e di piccola ristorazione sorta all'interno di Villa Pamphili solo due mesi fa. Staremo a vedere come si concluderà la vicenda e se soldi e risorse spese negli ultimi anni per restituire il casale (e l'agrumeto antistante) al pubblico avranno avuto un senso.
La ristorazione di qualità può essere un elemento salvifico per i nostri parchi pubblici, massacrati da una ormai cronicizzata mancanza di finanziamenti per la manutenzione e lo sviluppo. A quanto pare realtà medio piccole, come il bravo Comune di Chiari, lo hanno capito, mentre nelle grandi città si continua a far finta di nulla. Nel resto d’Europa, da Lisbona a Vienna, l’approccio è su questo ormai totalmente evoluto.
Per informazioni sul bando di Villa Mazzotti tel. 030 7008234