Un mercato diffuso che sia vetrina gastronomica e volano per il turismo cittadino. Questa la strategia promossa dal sindaco grillino per valorizzare una delle strutture mercatali più belle d'Italia, finora sottovalutata. Si comincia con il banco street food, ma il piano è molto più ambizioso.
Il mercato di Livorno. Dall'Ottocento a oggi
Un tempo era semplicemente il Mercato delle Vettovaglie, un'imponente struttura in ferro e vetro costruita nel tardo Ottocento lungo il Fosso Reale di Livorno. Un progetto ambizioso a cura di Angiolo Badaloni realizzato in pieno centro cittadino, che all'epoca fece non poco scalpore per i costi sostenuti (circa 4 milioni di Lire!), ma regalò alla città una delle strutture mercatali più grandi d'Italia (95 metri di facciata su due piani, con grandi finestroni a tutto sesto che illuminano l'ampio salone interno). Un primato che il Mercato Centrale (com'è stato subito ribattezzato) di Livorno conserva ancora oggi – molti sostengono si tratti del mercato coperto più grande d'Europa, più imponente della Boqueria a Barcellona - nonostante il declino degli ultimi decenni, lontani i fasti di un tempo, quando si narra che persino Amedeo Modigliani trasformò uno spazio al primo piano nel suo studio estemporaneo. Oggi la struttura, arricchita da cariatidi e decorazioni floreali, ospita 200 banchi, molti dismessi, e rappresenta solo una delle tappe di un sistema mercatale diffuso che fa capo al quartiere sorto lungo i fossi, non troppo distante dalla Fortezza Vecchia e dal porto.
Il sogno: un mercato diffuso
Solo qualche centinaia di metri separa l'edificio di via Buontalenti dal mercato all'aperto (già delle Erbe) di piazza Cavallotti, mentre con qualche minuto di cammino in più si raggiunge la “Pagoda”, il mercato ittico a ridosso del rione Venezia, costruito negli anni '60 con la tecnica del cemento a vista, di nuovo affacciato sui fossi. Un circuito commerciale (e turistico!) finora penalizzato dall'incuria a dal disinteresse delle precedenti amministrazioni cittadine: un caso che all'alba della sua elezione, nell'estate 2014, il sindaco grillino Filippo Nogarin riportò all'ordine del giorno, presentando alla città un progetto di rinnovamento e valorizzazione del sistema mercatale, centrato sulla rivitalizzazione delle strutture esistenti, “perché la modernità non la fa il cemento, ma la logica”, ci conferma il sindaco a un anno e mezzo di distanza dalle prime dichiarazioni. Nel frattempo l'idea è progredita, in sinergia con gli Assessori al Commercio, Turismo, Urbanistica e con il coinvolgimento necessario di investimenti privati, tutti finalizzati alla realizzazione di un “mercato diffuso” che potrà far bene alla città e al suo indotto turistico, scommettendo sul valore della filiera locale e su un'antica tradizione enogastronomica che fa riferimento alla tavola contadina e alle consuetudini portuali.
Il progetto
L'estate scorsa il sindaco e l'Assessore al Commercio Paola Baldari si erano recati in visita a Firenze, per incontrare l'Assessore alle attività produttive del capoluogo toscano, Giovanni Bettarini, e con lui ragionare del mercato centrale di San Lorenzo, così da trarne spunto per vivacizzare la struttura livornese, altrettanto bella e ricca di potenzialità. Poi è venuto il bando per l'assegnazione degli spazi vuoti, che solo una settimana fa ha portato all'inaugurazione del primo banco per la somministrazione di street food all'interno del Mercato Centrale.
Si chiama Alle Vettovaglie, in omaggio alla storia della struttura, e servirà prodotti e pietanze della tradizione locale, qualificandosi come primo punto di aggregazione per il rilancio del mercato, tra degustazioni, incontri culturali, abbinamenti guidati cibo/vino.
Alle Vettovaglie. Il bistrot del mercato
Ma il banco di Fabio Baroncini, Davide Cecio e Massimiliano Rovini (tutti sommelier) si candida a diventare un vero e proprio bistrot multifunzionale, aperto sin dalla prima colazione (anche salata) fino all'aperitivo pomeridiano (per ora solo il venerdì, fino alle 19), con servizio d'asporto o consumazione in loco, per pause pranzo golose, merende o un buon calice di vino, con una selezione di piccoli produttori di Champagne e tante etichette di qualità del territorio (Bolgheri è in provincia di Livorno, tanto per citare una realtà d'eccellenza rinomata nel mondo). Ci si accomoda al banco o ai tavoli allestiti a pochi metri, si usufruisce della connessione wi-fi, si gustano panini gourmet, spiedini, polpette e gelato salato. Ma questo è solo il primo traguardo di un piano davvero ambizioso, come tiene a ribadire Nogarin: “La prima apertura è una chiara anticipazione di come vogliamo restituire alla città il suo circuito mercatale, pur rispettando le differenti specificità delle aree coinvolte. Finora c'è sempre stata concorrenza, ora l'importante sarà lavorare in sinergia per realizzare un mercato diffuso”.
Investimenti privati e sinergia
Il che significa costituire tre consorzi privati (due già in attività) che interagiscano direttamente con l'amministrazione e curino gli interessi dei privati che vogliono investire nel progetto: “L'obiettivo è quello di valorizzare i nostri prodotti enogastronomici facendone un brand forte, com'è logico che sia di fronte a specialità d'eccellenza come il cacciucco, il 5 a 5, il poncio, le triglie alla livornese e tanto altro. Prodotti e tradizioni che è necessario mettere a sistema, per un rilancio economico, turistico e culturale della città”. E infatti le linee guida di questa strategia indirizzano sul binario della formazione e sperimentazione gastronomica (nel mercato dovrebbe sorgere anche una piccola scuola di cucina), sulla valorizzazione dello street food e sul recupero di spazi espositivi destinati ad attività culturali. E presto il Comune presenterà un bando per l'assegnazione degli spazi del primo piano (oggi in disuso), dove sorgeranno due aree ristorative, ovviamente improntate alla promozione della cucina livornese.
Circuito e vetrina di qualità. Come sarà (in traghetto?)
Intanto si lavora per concretizzare quella sinergia sperata tra Mercato Centrale, Mercato Ittico (che dovrà subire una ristrutturazione), area commerciale di piazza Cavallotti. Ma tra gli attori coinvolti entra di diritto anche il grande mercato ortofrutticolo all'ingrosso alla periferia della città, il cui rinnovamento non potrà prescindere dall'accordo raggiunto con Bernardo Caprotti, che aprirà in città il primo (discusso) centro commerciale Esselunga, dando impulso alla filiera corta (ortofrutticola e ittica) da cui la grande distribuzione si approvvigionerà. Almeno nei piani del sindaco 5 stelle. Che è un vulcano di idee: “Riattivare il sistema mercatale significa contribuire concretamente al rinnovamento culturale della città: e allora perché non prevedere l'attivazione di un traghetto che navighi i fossi facendo tappa al mercato centrale (e ittico)?”. Sognare non costa nulla, e Nogarin sembra avere dalla sua qualche dato importante: “Sono molte la navi da crociera che partono da Livorno e noi dobbiamo essere in grado di intercettare i flussi turistici per farli confluire su una nuova vetrina d'eccellenza come potrà essere il Mercato Centrale. Invitiamo le persone a vivere la città, invitiamole a scoprire il nostro patrimonio alimentare!”. Nogarin invita Livorno a crederci, vedremo come risponderanno commercianti e ristoratori.
a cura di Livia Montagnoli