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In viaggio. Roma apre le porte al Giubileo: l'itinerario della tradizione

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Tre proposte alternative alla scoperta della città Eterna che si prepara ad accogliere un nuovo Giubileo. Tre prospettive diverse per godere di una giornata all'insegna del gusto tra una visita al museo e lo sfarzo di una chiesa barocca. Cominciamo con le tavole della tradizione facendo tappa nel cuore della città papale.

A Roma fervono i preparativi, con qualche cantiere dislocato qua e là, per l'inaugurazione del Giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco. L'8 dicembre verrà infatti aperta la Porta Santa nelle basiliche papali. E a cascata verrà data a ogni diocesi la facoltà di aprire una o più porte sante. Un evento che, stando alla stima della prefettura di Roma, porterà nella Capitale oltre 20 milioni di turisti e pellegrini. Noi vi proponiamo tre percorsi alternativi per godervi al meglio la Città Eterna. Si comincia con il percorso tradizionale tra la Roma barocca che celebra i fasti del papato nel corso dei secoli e i classici della cucina romana.

Colazione

Pronti, partenza, via con Ciampini. A qualsiasi ora del giorno (anche se vi consigliamo la levataccia date le moltissime cose da vedere/gustare) si possono trovare cornetti e lieviti sempre freschi, anche in versione mignon, abbinati a espressi e cappuccini di livello preparati da personale gentile e qualificato. Il che non guasta. Tra l'altro, se il clima mite della Capitale ve lo consente, approfittate dell'ampio dehors. Confortati dal sole che scalda piazza San Lorenzo in Lucina anche a dicembre e carichi di energie per la giornata che si prospetta all'orizzonte, la curiosità sarà la chiave per accedere ai segreti della Capitale.

Una breve passeggiata tra i vicoli dell'antico Campo Marzio, al sicuro dal viavai frenetico del Corso, regala sorprese inaspettate: curiosate tra le stampe dello storico mercato di largo Fontanella di Borghese, sfilate al fianco dei palazzi del potere, costeggiando l'imponente Palazzo Montecitorio, e senza negarvi uno sguardo fugace alle vetrine raggiungete di buona lena piazza di Pietra. È qui che il risultato di infinite stratificazioni edilizie si riassume nel suggestivo confronto tra l'imponenza dell'antica architettura romana – con la bella infilata di colonne del Tempio di Adriano– e l'elegante teoria di facciate settecentesche dai colori vivaci.

A qualche minuto di cammino lo scenario cambia, lasciando spazio all'esuberanza del rococò. Siamo in piazza Sant'Ignazio di Loyola, dal nome dell'omonima chiesa gesuita che si impone con la sua possente facciata barocca; ma è la quinta architettonica progettata da Filippo Raguzzini nella prima metà del Settecento la vera attrattiva di questo salotto urbano dalle linee frastagliate e sinuose, unico nel suo genere. Se il tempo non è tiranno, prima di pranzo concedetevi una passeggiata tra i corridoi della Galleria Doria Pamphilj o, se preferite, continuate il tour alla scoperta della spiritualità gesuita alla volta della chiesa del Gesù, con gli occhi all'insù per ammirarne la volta affrescata dal Baciccio, straordinario illusionista pittorico in puro stile barocco.

Pranzo

D'obbligo la sosta alla Salumeria Roscioli. Forse la migliore gastronomia capitolina, sicuramente la più famosa. E un motivo c'è: in questa bottega, l'eccellenza è di casa da sempre. Veri pionieri del gusto, con una professionalità e una bontà dell'offerta capace di fare scuola a livello nazionale, i Roscioli sono diventati nel corso dei decenni un esempio da seguire e un punto di riferimento per i clienti. Il banco dei salumi soddisfa ogni tipo di palato: ricchissimo il comparto riservato ai formaggi, superbi i sottoli e gli affumicati ittici. Il pane, fresco e di giornata, arriva dal forno di famiglia, a pochi metri, così come la gustosa pizza bianca. Qui potete fare incetta di golosi souvenir a base di salumi, formaggi, vini e raffinatezze alimentari e idee regalo diventate ormai di culto come il celebre Cacio & Pepe Kit.

Con la pancia piena e il morale alto, il tour alla scoperta di Roma riprende da un grande classico: Campo de' Fiori. La celebre piazza deve il suo toponimo al prato fiorito precedente alla risistemazione quattrocentesca dello spazio, ed è vivacizzata ogni giorno da un mercato turistico, ma pur sempre suggestivo, che si raccoglie intorno alla statua di Giordano Bruno. Vivamente consigliata una veloce deviazione, che – passando davanti all'imponente Palazzo Farnese – vi condurrà nel cortile di Palazzo Spada, per un nuovo confronto con i “giochi di prestigio” tanto cari alla cultura barocca. E non provate a scommettere sulla reale lunghezza della Prospettiva che Francesco Borromini progettò per la delizia del cardinal Spada e dei suoi ospiti illustri: perdereste la sfida! In direzione piazza Navona, un'ultima imperdibile tappa – la chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, dall'inconfondibile lanterna elicoidale - conferma il talento dell'architetto ticinese, che alla metà del Seicento arrivò in città al servizio di pontefici celebri e capricciosi.

Merenda

Per soddisfare il languorino pomeridiano recatevi da Vivi Bistrot, proprio in piazza Navona. Magari andateci per godere del Tea Time, dalle 15.30 circa, quando nella sala interna del bistrot, addobbata e illuminata a candele, ci si riscalda con un rigenerante thè Mariage Frerès accompagnato da biscotti o dai famosi scones fatti in casa. Usciti da Palazzo Braschi, che ospita il bistrot, guardarsi intorno è d'obbligo. Nel cuore di uno dei salotti a cielo aperto più celebri nel mondo, piazza Navona, non potrete fare a meno di girare intorno alla Fontana dei Fiumi del Bernini, composizione plastica impeccabile e ricordare la leggenda di una competizione passata alla storia con il collega avversario Borromini, architetto della prospiciente chiesa di Sant'Agnese in Agone, “derisa” dalle statue del Nilo e del Rio della Plata. E se a guidarvi è ancora la voglia di scoprire la Roma più spirituale, perdetevi tra i vicoli per spuntare sulla vostra personale carta del pellegrino due chicche fuori dalle rotte turistiche: la chiesa di Santa Maria dell'Anima e quella di Santa Maria della Pace (che nasconde una Sibilla affrescata da Raffaello). Intorno le botteghe antiquarie di via dei Coronari, ricche di fascino.

Cena e dopocena nel cuore di Roma

Sono molte le alternative per la cena: o si va di pizza, classica tonda romana, sottile, scrocchiarella e dal cornicione basso, nella pizzeria Emma oppure si opta per una cena veracemente romana da Armando al Pantheon. In ogni caso, si cade in piedi. Da Emma la pizza rispetta a puntino le caratteristiche della tradizione capitolina, con un'attenzione maniacale alla materia prima. Nella storica insegna a gestione familiare, Armando al Pantheon, troverete i sapori romani di una volta, con una serie di zuppe, tra cui la gustosa pasta spezzata con broccoli e arzilla, e gli immancabili primi come amatriciana, carbonara, gricia e cacio e pepe. E ancora, saltimbocca, bollito alla picchiapò, carciofi romaneschi o parmigiana di melanzane. Ovviamente dovete prenotare e se arrivate in anticipo allungatevi in piazza San Luigi dei Francesi, varcate la soglia della chiesa omonima e ritagliate 5 minuti del vostro tempo in contemplazione del celeberrimo trittico caravaggesco della Cappella Contarelli. Dopo cena sarà il momento ideale per ammirare il Pantheon in tutta la sua maestosità: la piazza si svuota, le luci si accendono, il silenzio è interrotto solo dall'acqua della fontana che zampilla nella vasca di marmo.

Da qui, per il dopocena, il nostro consiglio è quello di andare a farvi un (Il) cocktail da Jerry Thomas. È necessario però rispettare alcune regole: ricordatevi di prenotare, è obbligatorio, scoprite qual è la parola d’ordine, munitevi di contanti, perché qui non si accettano carte, ricordatevi di non chiedere cocktail a base di vodka (qui non si serve). Tante regole, ben ricompensate: una volta varcata la soglia del portoncino di vicolo Cellini scoprirete un locale di grande fascino, che vi farà vivere l’atmosfera dei bar clandestini, gli speakeasy della New York degli anni ’20. Cocktail a regola d'arte.

Cena e dopocena sull'altra sponda del Tevere: Prati

Se invece preferite esplorare l'altra sponda del Tevere, andate a cena da Velavevodetto ai Quiriti. Nel locale di Flavio De Maio la cucina romana la fa da padrona, nel rispetto della tradizione e del legame profondo con la Città Eterna. Grandi classici, a partire da carbonara, pajata e cacio e pepe, ma anche proposte stagionali. Non andatevene senza aver prima assaggiato le loro polpette di bollito e i carciofi alla giudia. A seguire un cocktail da Chorus è d'obbligo. Prima di tutto perché Massimo D'Addezio è un barman di fama internazionale con uno stile, il suo, impeccabile. Poi perché il locale è meraviglioso e affaccia, quasi, su San Pietro. E non c'è modo migliore che concludere il vostro tour nella notte illuminata dal Cupolone (e dal grande albero di Natale che ogni anno, l'8 dicembre, fa capolino in piazza San Pietro) e dalla fortezza di Castel Sant'Angelo, che vegliano sulla città.

LA MAPPA PER ORIENTARSI

 

 

Ciampini | Piazza San Lorenzo in Lucina, 29 | tel. 06 6876606 | www.ciampini.com

Salumeria Roscioli | via dei Giubbonari, 21 | tel. 06 6875287 | www.salumeriaroscioli.com

Vivi Bistrot | Piazza Navona, 2 | tel. 06 5827540 | www.vivibistrot.com

Pizzeria Emma | via Monte della Farina, 28 | tel. 06 64760475 | www.emmapizzeria.com

Armando al Pantheon | salita de' Crescenzi, 31 | tel. 06 68803034 | www.armandoalpantheon.it

Jerry Thomas | via Cellini, 30 | tel. 06 96845937 | www.thejerrythomasproject.it

Velavevodetto ai Quiriti | Piazza dei Quiriti, 5 | tel. 06 36000009 | www.ristorantevelavevodetto.it

Chorus | via della Conciliazione, 4 | tel. 06 68892774 | www.choruscafe.it


a cura di Livia Montagnoli e Annalisa Zordan

Ph: www.albertoblasetti.com

 

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Tagged under: Giubileo 2015, roma, in viaggio, cucina tradizionale

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