Dopo tre anni di attesa i fan hanno finalmente potuto godersi il nuovo 007. L’ultima pellicola della saga più longeva e redditizia della storia del cinema è stata presentata a Londra in prima mondiale il 26 ottobre, e a Roma il giorno successivo per poi proseguire il tour nelle maggiori capitali del mondo.
Roma e l'ultimo 007
Spectre è il 24° film della saga e il quarto con Daniel Craig, sesto Bond dopo Connery, Lazenby, Moore, Dalton e Brosnan. Nel cast Christoph Waltz e Ralph Fiennes, oltre a due affascinanti attrici: Monica Bellucci e Lea Seydoux.
Il secondo posto nella classifica delle première dell'Italia, che anticipa Stati Uniti e resto del mondo (non era mai accaduto) è un riconoscimento al fascino della città eterna, dove hanno girato scene con inseguimenti mozzafiato tra Trastevere e Vaticano. La città eterna, ritratta in tutta la sua bellezza attraverso un set senza limiti di budget, frutta al Campidoglio circa un milione di euro come rimborso per i disagi occorsi. La capitale infatti è stata letteralmente sotto assedio con i set blindati di Villa Torlonia e di piazza Giovanni Agnelli all'Eur, dove la troupe protetta da 400 uomini della sicurezza, ha girato la scena del funerale con Daniel Craig e Monica Bellucci. Ma ci sono stati ciak anche in Via Nomentana, sede di uno spettacolare inseguimento notturno fra l'Aston Martin grigia Db10 guidata da Craig/Bond e la Jaguar C-X75 color ruggine (targa ROMA 860K) del cattivo di turno. Poi su Viale Gorizia fino a Porta Pia, oltre alla corsa spericolata sul Lungotevere, comprensiva di tuffo nel fiume e ripescaggio. Senza dimenticare la sequenza fra via Barberini, via Quattro Fontane e via Nazionale, per chiudere in bellezza con le scene girate a Borgo Pio, Ponte Milvio, Piazza Navona e Fontana di Trevi.
Ma cosa si beve nei quattro film dell’era Craig? Ve lo raccontiamo qui.
Casinò Royale
Se è vero che Daniel Craig, nella vita reale, non ama i cocktail e tanto meno il Martini, il ruolo gli impone una certa passione per i drink, consacrandolo come il Bond che ha bevuto più alcolici nella storia del personaggio. Casinò Royale del 2006, girato sul Lago di Como e primo dell’era Craig, è fedele al romanzo di Fleming del 1953, e ha appagato gli appassionati con molti riferimenti eno-gastronomici: Bond non beveva così tanto dai tempi di Goldfinger. Nella pellicola primeggia il Vesper, l’unico drink mai inventato (proprio in Casinò Royale) da 007 e dedicato alla Bond girl Vesper Lynd. È un mix di gin, vodka e lillet blanc: “Ha tutta l’aria di essere un intruglio di cui andare fieri” dice Bond. Ma non ci sono preclusioni: all’Only and Only Club di Nassau si converte al rum, ordinando un Mount Gay and soda, poi insieme alla bella Solange passa a Bollinger Grande Année (maison partner degli ultimi 15 film della serie) e caviale Beluga. All'aeroporto di Bahamas si scorge un poster della Heineken, con cui la produzione ha fraternizzato già da due film, mentre sul treno per il Montenegro compare quello che sembra un bourbon, presto accantonato per un Château Angélus ‘82. Ma ecco finalmente un vodka Martini preparato con la Smirnoff, sponsor del film e presente in molti Martini di 007, gustata praticamente da tutti i Bond con esclusione del solo Roger Moore.
Quantum of Solace
Girato in Italia, fra il Lago di Garda, Siena, Massa Carrara e il Lago Talamone, anche Quantum of Solace del 2008. L’interminabile inseguimento sulla Gardesana tra Bond e i cattivi, ci restituisce un duello senza esclusione di colpi. Plana nella base segreta dell’MI6 a Siena l'Aston Martin Db8 senza una portiera, guidata da uno sfinito Bond. C’è M ad attenderlo pronta a condurre l’interrogatorio del perfido Mr.White; prima di iniziare Bond ricorrerà a un bicchiere di Scotch whisky per rinfrancarsi. Bourbon con ghiaccio per gli agenti della Cia durante il volo in aereo, Felix Leiter compreso. Gemma (Lucrezia Lante della Rovere) che vive con Mathis, serve vino bianco per i due vecchi amici. Al bar dell’aereo Bond ci da dentro con il Vesper bevendone 6, e il barman spiega a Mathis ingredienti e preparazione, ma senza riuscire a convincerlo a ordinarne uno. A La Paz Bond sedurrà la giovane e avvenente impiegata dell’hotel, complice una bottiglia di Bollinger, per poi scolarsi una birra boliviana al bancone di un bar dei bassifondi.
Skyfall
In Skyfall si sprecano duelli all’ultimo sangue, corse in moto e in auto per i vicoli di Londra, persino un interminabile inseguimento in moto a folle velocità sui tetti di case e palazzi e addirittura su un convoglio ferroviario in corsa, fino all’epilogo: l’uccisione (presunta) di 007. Nessuna occasione per l’agente di mettere a dura prova i sommelier con domande impossibili o annate introvabili. Scotch whisky a go go alternato a qualche caffè, invece, per Judy Dench-M mentre esamina corposi dossier, nel corso di incontri con il suo superiore Mallory (a cui si aggiungono un paio di ballon di Cognac XO) quando cerca di difendere 007 dal licenziamento, oppure con Bond, che vi ricorre per farsi forza dopo che la tv annuncia che la sede dell’MI6 è devastata da un'esplosione.
Il distillato scozzese è oggetto di una sfida lanciata da 007 agli avventori di un bar dei Tropici, mentre è dato per morto: riuscire a bere un bicchiere di whisky Macallan senza farsi pizzicare dallo scorpione posato sulla mano. Lo champagne, che negli ultimi film scorre a fiumi, in questa pellicola si vede appena: offerto dalla modella Berenice Marlohe (Eve) a un individuo sulla lista nera di Javier Bardem (Raoul Silva) che presto verrà tolto di mezzo; oppure a Bond stesso, su uno yacht. Poco prima che Berenice muoia brutalmente, verrà stappata una bottiglia di pregiato Macallan 1960, con cui Bardem insiste per brindare con Bond. Ma ecco comparire la bionda Heineken che aveva scandalizzato i puristi: ne beve 007 in compagnia di una non ben identificata girl, mentre si riprende da un incidente; e ne beve direttamente dalla bottiglia il segretario di M. Finalmente un'ovazione da parte dei martiniani: il drink più celebre di tutti i tempi riempie la scena del corteggiamento di Bond a Severine (l'enigmatica Berenice Marlohe). È l’unico Martini della pellicola, preparato in un night da una barmaid orientale, minuta e bionda, e servito shakerato e ben ghiacciato.
Spectre
Ma veniamo a Spectre. Anche qui si beve fino, ma un po’ meno, e si sta poco a tavola, del resto c’è del lavoro da sbrigare, un paio di Bond girl da salvare, e qualche cattivo da sconfiggere. Ecco il Dirty Martini: Madelein e Bond ne ordinano uno a testa (con 2/10 di Martini Dry, 6/10 di Gin, 3 olive verdi e la loro salamoia), ma fanno giusto in tempo a sorseggiarlo che arriva Mr Hinx a sfasciare tutto. Entrata in grande stile per Bollinger: si beve nella villa di donna Lucia Sciarra (Monica Bellucci), quando 007 lo versa in due flute che poi getta a terra in preda alla passione; mentre a Tangeri fa capolino una Heineken nella stanza d’albergo dell’Americain, dopo averla sorseggiata, Bond la usa per scoprire una stanza segreta in forza della pendenza del pavimento. La grande Francia del vino non si fa attendere: Château Angélus, a rappresentare i grandi Bordeaux, compare nella carrozza ristorante del treno durante l’attraversamento del deserto marocchino. Il doppio fondo di un armadio, sempre all’Americain di Tangeri, cela una bottiglia di Vodka Belvedere, che Bond trangugia senza incertezze mentre la ragazza eccede con il vino rosso. Una pausa a base di Macallan conforta Bond nel suo appartamento di Chelsea (si girava però a Notting Hill): è lo scotch preferito di 007, secondo Silva in Skyfall. Ancora qualche cocktail tra i fotogrammi di Spectre: Bond ordina finalmente un vodka Martini agitato non mescolato ma il barman gli serve un bibitone analcolico macrobiotico “destinato allo sciacquone del bagno”. È la prima volta che 007 pronuncia la frase. Sul fronte dei locali si segnala il Rules, storico ristorante di Londra dove si ritrova a cenare lo staff di Bond (M, Bill Tanner e Moneypenny). Mentre le riprese in Austria sono fatte nello spettacolare Ice Q, moderna versione del ristorante rotante a Murren nel film Al Servizio di Sua Maestà.
a cura di Luca Bonacini e Pietro Carlo Ferrario
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