Un'uscita di scena in punta di piedi, com'era entrato rispettoso nel 1989 nel tempio di Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde in via Ghibellina. 27 anni di crescita professionale e soddisfazioni al fianco della signora dell'alta ristorazione italiana e un felice sodalizio con Riccardo Monco. Ora nel futuro di Italo Bassi c'è Con-Fusion.
L'Enoteca Pinchiorri di Firenze. Storia di un'istituzione del gusto
Di bruschi abbandoni, repentine chiusure e trasferimenti eccellenti recentemente abbiamo sentito molto parlare. Stavolta però sgombriamo subito il campo da fraintendimenti: niente colpi di testa, nessuna crisi di sorta o controversie economiche. Anche perché un'istituzione solida come l'Enoteca Pinchiorri (Due Forchette e 89 punti per il Gambero Rosso) di Firenze non teme i segni del tempo e continua a brillare inossidabile nel panorama gastronomico italiano e internazionale. Giorgio Pinchiorri e Annie Feolde sono i custodi (nonché l'anima) di una storia lunga quasi 50 anni, che alla metà degli anni Ottanta portava in sorte già due stelle e nel 1993 avrebbe assicurato la terza, riconquistata nel 2003 dopo un periodo di purgatorio.
Nel mentre, sul finire degli anni Ottanta, arrivava in cucina un giovane, promettente chef, Italo Bassi, che avrebbe legato il suo volto e il suo talento alla causa dell'Enoteca, crescendo insieme alla grande famiglia Pinchiorri (in punta di piedi, sempre rispettoso dell'aura della “signora” di casa) sulla strada dell'eccellenza. Romagnolo di Fusignano, lo chef ha 46 anni (classe 1969), 27 di onorata carriera nella cucina di via Ghibellina - dove arrivava folgorato dal passaggio al Trigabolo di Argenta - fino ad oggi condotta insieme a Riccardo Monco, al fianco di Annie Feolde, cui spetta il merito di aver scoperto e valorizzato molti talenti della ristorazione italiana (anche Carlo Cracco è passato da qui).
Italo Bassi lascia. Con-Fusion nel suo futuro
Un percorso continuativo e felice che l'ha visto seguire con competenza tutte le tappe di una crescita oltreconfine che negli anni Novanta ha portato il celebre brand toscano alla conquista del Giappone (con le aperture di Tokyo e Nagoya) e l'ha consacrato tra i volti più apprezzati della cucina italiana. Un'attitudine che circa tre anni fa – all'inizio del 2013 - si è concretizzata con l'apertura di un ristorante tutto suo, a Verona, dove l'esperienza asiatica ha dato vita alla proposta di contaminazioni Oriente/Occidente di Con-Fusion. Ed è proprio per dedicarsi a tempo pieno al progetto veronese (dove lo scorso 23 novembre ha lanciato il nuovo progetto del Club dei degustatori cronici) che Italo Bassi ha scelto di abbandonare l'Enoteca, lasciando il testimone a Riccardo Monco e Alessandro della Tommasina, interrompendo un sodalizio - quello con Monco – in auge dal 1993. Sabato 28 novembre l'ultimo servizio curato dallo chef, come riporta il giornalista fiorentino Aldo Fiordelli sul blog Consumazione Obbligatoria.
Un'uscita di scena senza clamore, con la promessa di continuare a coltivare quel rapporto professionale e affettivo che lega il suo nome a casa Pinchiorri.
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