Tre giorni di prodotti, tecniche, strumenti, e riflessioni sul cibo e la ristorazione. Chiusa la prima edizione di Gourmet Expoforum. Iniziamo a ragionare sul prossimo.
Con la manifestazione Gourmet – Expoforum, appena terminata, la GL Events, multinazionale francese che gestisce il quartiere fieristico del Lingotto di Torino, è convinta di aver inventato un nuovo format espositivo dedicato al mondo dell’enogastronomia. Esposizione di prodotti e innovazioni da una parte, dibattito e approfondimenti dall’altra. Si tratta, qualcuno potrà obbiettare, del plot che sta dietro alla maggior parte delle rassegne di questo genere, ed è vero. È pur vero però che questo modello presenta degli elementi di innovazione e delle chance di inserirsi in una nicchia fino ad oggi non presidiata.
L'apporto del Gambero Rosso
Indubbiamente una di queste chance è stata data alla manifestazione dal Gambero Rosso. Per la prima volta la nostra società si è misurata con la sfida di strutturare un palinsesto di incontri, degustazioni, approfondimenti, confronti e focus professionali e professionalizzanti che costituisse la seconda gamba, al fianco di quella espositiva, della fiera. Al di là della riuscita o meno dell’esperimento (lasciamo ai visitatori l’onere), è interessante soffermarsi sul come sia stata prodotta questa griglia. Si è trattato, di fatto, della trasposizione in modalità convegnistica di tutte le riflessioni e i contenuti che popolano la nostra attività e la nostra produzione (non solo) editoriale durante l’anno: le guide, il giornale mensile, il settimanale economico, il sito, i corsi di formazione, le app, la tv, tutto lo sviluppo sul digitale, i libri, gli eventi internazionali. Un mosaico di attività vario e amplissimo (insolito per una azienda comunque piccola) che per una volta si è riuscito a fermare e ha intessuto una trama di senso a supporto di una kermesse percorsa da professionisti in cerca di elementi di approfondimento per il loro lavoro.
Ricerca&sviluppo
Si tratta di un lavoro insolito per un editore. Ma allo stesso modo si tratta di una delle strade possibili (una delle poche in questo momento, ahinoi) che un editore ha di fronte per salvarsi e per ricostruirsi un ruolo a dispetto delle opportunità e delle minacce che le grandi trasformazioni in atto pongono. Parlando in termini aziendalistici, un editore di settore è la divisione ricerca&sviluppo di quel settore. L’apporto del Gambero Rosso alla manifestazione Gourmet – Expoforum è stata la rappresentazione plastica di questa sfida. Una sfida che è stata affrontata al meglio anche grazie alle persone, al di là dei contenuti e dei contenitori. C’è un palcoscenico, c’è una sceneggiatura magari ben scritta, ma poi sono fondamentali gli attori.
Gambero Rosso, con tutti i limiti fisiologici di un debutto, ha dimostrato di avere la capacità di riflettere su questo settore, di saper approfondire e di saper mettere in scena al meglio queste riflessioni e questi approfondimenti. A Torino la fiera era disseminata di dibattiti, tavole rotonde, confronti, degustazioni, idee. Perfino in sovrapposizione oraria. La sensazione era che il coté più teorico avesse quanto meno il medesimo peso di quello meramente espositivo. Con episodi di sinergia tra questi due mondi. Il fatto che questi dibattiti, tavole rotonde, confronti, degustazioni, idee siano stati condotti da un gruppo di persone dall’età media piuttosto inferiore ai 40 è poi cosa da non trascurare affatto. Non è facile trovare sul mercato (non solo in Italia) un editore di questo ambito che possa mettere in campo una squadra con queste caratteristiche. Non è facile, in realtà, anche fuori da questo ambito. Talvolta siamo bravi, questa volta oltre ad esserlo ce lo diciamo anche.
a cura di Massimiliano Tonelli
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