Il format è frutto della collaborazione tra cinque chef che gestiscono lo store/bistrot di Piazza Santo Stefano. Tra i primi chef coinvolti anche Claudio Sadler. Si mangia in barattolo al ristorante, ma anche a casa. Milano sperimenta la nuova frontiera del take away?
Gourmet, ma in barattolo. I precedenti
Che anche i grandi chef aspirino a uscire dalle proprie cucine per raggiungere un pubblico più ampio è ormai fenomeno conclamato. E se la strada più battuta passa per la partecipazione a manifestazioni dedicate a una platea gourmet sempre più attenta e numerosa – che sia in versione street food d'autore o alta cucina pret a manger – qualcuno preferisce sperimentare nuove soluzioni, per esempio “intrappolando” un'esperienza gastronomica in barattolo.
È recente il lancio sul mercato (digitale e popolare, e-commerce o affidato alla cara vecchia bottega di chicche gastronomiche) della linea in vetro firmata Riccardo Di Giacinto (ne avevamo parlato qui) e qualche mese fa anche Paolo Teverini – insieme a Marco Viola e Massimo Spigaroli – aveva lanciato il progetto Food&Chef per diffondere la cultura del buon cibo giocata su materie prime selezionate e lavorate con cura. Ovviamente in barattolo.
JarIT. Store/bistrot della cucina in vetro
Ora anche Milano ha il suo punto di riferimento per chi non sa rinunciare a portare in tavola, anche a casa propria, ricette d'autore ideate da un nutrito gruppo di “chef sotto vetro”.
Si chiama JarIT, ha aperto al pubblico all'inizio dell'estate scorsa in piazza Santo Stefano e coniuga l'idea di mangiare al ristorante con la possibilità di gustare a casa o in ufficio, dopo un semplice giro di microonde, gli stessi “barattoli” che arrivano sulla tavola di questo originale bistrot meneghino. Dietro c'è la ricerca di un anno di lavoro, per testare oltre 150 ricette d'autore preservandone il sapore e le qualità nutrizionali anche in vasetto. Ma c'è anche l'alleanza con noti volti dell'alta ristorazione, che contribuiranno a rinnovare ogni due mesi le “collezioni” ideate per soddisfare ogni esigenza, intolleranze alimentari o diete alternative comprese, con barattoli vegani, ipocalorici o gluten free. I primi chef coinvolti sono Claudio Sadler, Antonella Ricci e Vinod Sookar (dalla Puglia di Al fornello di Ricci) e Katia Maccari, chef dei Salotti di Villa al Patriarca di Chiusi.
Seat&Eat o take away. Come funziona
L'idea però è venuta a Matteo Pisciotta, che insieme ad altri quattro chef e amici si è fatto promotore di questo nuovo format di ristorazione che coniuga il take away (i vasetti pastorizzati possono essere conservati in frigorifero per 15 giorni) e la formula “seat&eat”, direttamente nello store milanese, servito in barattolo nei piatti di design ideati da Marcello Morandini (privilegiando la funzionalità, nella direzione di una pausa pranzo rapida, ma di qualità, in uno spazio informale, luminoso e progettato con materiali naturali).
Inoltre i barattoli potranno essere acquistati nei punti vendita convenzionati con la casa madre (per il momento il Dopolavoro Bicocca e la Pasticceria Zamberletti di Varese). E chi riporta il vasetto vuoto ottiene 1 euro bonus da spendere per l'acquisto o la consumazione successiva.
Per lasciar parlare i piatti ecco qualche spunto dalla nuova collezione novembre/dicembre: Minestra di ceci al peperoncino con polpo arrostito by Sadler o Fave secche in zuppa con cozze e cime di rapa di Antonella Ricci, ma anche una più autunnale Crema di zucca, topinambur e chiodini con extravergine alla pancetta e nipitella firmata Katia Maccari. A prezzi accessibili, dai 7,50 ai 14 euro. E presto arriveranno anche i “piatti” di chef internazionali, che hanno sposato il progetto. Mentre si perfeziona il servizio di consegna a domicilio.
JarIT | Milano | piazza Santo Stefano (angolo via Festa del Perdono) | tel. 02 58309168 | www.jarit.it