Una selezione accurata delle uve in vigna, poi il lavoro di cantina che addomestica questo Montepulciano d’Abruzzo rustico e gentile, come la sua terra. Un rosso importante che racconta di un grande impegno per la biodiversità e la sostenibilità: dell’amore per il territorio.
La Valentina
Dalla finestra le dolci colline pescaresi, uno spettacolo abbacinante di colline che si rincorrono fino al mare, pergole e filari di vite intorno ma anche terreni seminativi e ulivo. L’Abruzzo è questo, una biodiversità viva, palpitante: uno dei temi di cui più si parla tra Expo e il mondo, qui è reale, la tocchi con mano. Pescara è a un passo, ma insieme lontanissima.
Modernità e tradizione: le due parole che vengono in mente nella moderna sala degustazione della Valentina, sono anche le parole giuste per questa cantina di Spoltore. Tre fratelli al comando, che vengono da una delle famiglie imprenditrici più importanti in regione.
Siamo qui per una verticale di Spelt, il Montepulciano d’Abruzzo di punta dell’azienda. Sedici annate che raccontano la storia della Valentina, ma anche quella della famiglia Di Properzio, vignaioli e vinificatori. Sabatino, vera anima della cantina, ci accoglie e con lui parliamo un po’ del progetto La Valentina. “La cantina nasce nel 1990, per la passione per questo territorio della mia famiglia. Da subito mi sono occupato del progetto, nella sua completezza: non solo commerciale ed amministrazione, ma anche cantina e campagna gomito a gomito con il nostro enologo Luca D’Attoma e con gli uomini del nostro staff; seguo personalmente tutta l’attività aziendale, fino ai vini finali”racconta Sabatino Di Properzio.
Con il carattere franco e schietto degli abruzzesi che lo caratterizza, mette subito i piedi nel piatto: lui fa i vini che gli piacciono. “Pratichiamo un’agricoltura tradizionale, poco invasiva, siamo convinti delle peculiarità del territorio abruzzese e cerchiamo di interagire con esso col massimo rispetto cercando di ottenere uve che ne siano quanto più possibile rappresentazione, per questo abbiamo scelto due zone differenti, una tenuta qui a Spoltore sulle colline pescaresi, sole e concentrazione e l’altra a San Valentino in Abruzzo citeriore, alle pendici della Maiella pescarese, con terreni aspri ed escursioni termiche importanti”spiega.
Da questa temperie, che Sabatino ci racconta con slancio e passione, escono vini interessanti e complessi, capaci di una efficace dialettica tra tradizione e innovazione “per noi le tradizioni dei vini abruzzesi sono un patrimonio da proteggere e preservare, ma non un altare inviolabile, cerchiamo di usare la tecnica moderna come strumento, per ottenere vini sempre più riconoscibili e territoriali”. E ancora Sabatino spiega: “Fare vino in Abruzzo per noi è, e sarà, essenzialmente massimo rispetto per i territori, cercando di ottenere uve che ne siano quanto più possibile rappresentazione e racconto. Per il futuro la bussola sarà la continua ricerca di terreni in zone vocate, implementazione della sostenibilità in vigna e un lavoro in vinificazione ed in cantina che miri al massimo mantenimento delle caratteristiche originarie delle uve”.
Il Montepulciano Spelt
La storia dello Spelt è quella di un Montepulciano importante: selezione delle migliori uve aziendali, per ottenere un vino che sappia conciliare beva, con una ricetta che viene affinata anno dopo anno: “La selezione di uve viene fatta in campagna e su diversi vigneti: le migliori dell’annata che non siano nei vigneti cru. Quindi, 20 giorni di fermentazione-macerazione con le bucce in inox, 16 mesi di affinamento in botti da 25 ettolitri, barriques e tonneaux. Poi si procede con le scelte e il relativo blending che riposa per un paio di mesi nelle botti da 25 ettolitri prima di sostare per circa un anno in bottiglia”. Questa è la ricetta dello Spelt: il risultato è un vino cangiante, mutevole che cambia da millesimo a millesimo secondo le caratteristiche dell’annata. È notevole la sua capacità di raccontare il territorio restando sempre un vino massiccio e mediterraneo. Dai rustici rossi delle prime annate – ma affascinati e capaci di sfidare il tempo – sino agli eleganti e fitti millesimi recenti, una passeggiata tra Adriatico e Maiella.
L’assaggio dei vini fa presagire un bel futuro per La Valentina, con piglio imprenditoriale la cantina è proiettata su una progettualità palpitante. Insomma una cantina dal passato importante, orgogliosa dei suoi 25 anni di storia, ma proiettata in un futuro ambizioso ed impegnativo, non si sta con le mani in mano a Spoltore.
La degustazione
Sedici annate di un Montepulciano d’Abruzzo che confermano la validità di un grande rosso del Centro Italia: espressione di mediterraneità, forte carattere capace di invecchiare molto bene. Lo Spelt – chiamato Collezione nelle prime due annate – è un vino sincero, costante nel trasmettere i tratti aromatici e la forza del Montepulciano, ma anche genuino e schietto nel comunicare l’andamento climatico e ciò che avviene in vigna.
Montepulciano d’Abruzzo Collezione 1992
Rosso granato scarico, con forti richiami aranciati. I profumi sono vivi e intensi, ancora vitali. Bellissimo ingresso in bocca, scorrevole e leggiadro, con un tannino ancora fitto e di carattere. Cuoio, leggero frutto di bosco, vaniglia, spezie, tabacco e sottobosco al naso. Grande pulizia e un bel finale al palato. Una prima annata da manuale per un vino che mostra ancora la sua gioventù. Attuale. Valutazione: 90
Montepulciano d’Abruzzo Collezione 1993
Rosso granato più cupo e intenso e chiari riflessi aranciati. Intenso, cupo, etereo, con note di smalto, torrefazione e cuoio al naso. In bocca il tannino è ancora vivo, a tratti scontroso e imponente e si somma a una bella acidità che regala scorrevolezza e sapore. Finale un po’ contratto, ma comunque apprezzabile per un vino di più di vent’anni. Irruento. Valutazione: 82
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 1997
Rosso granato cupo e molto intenso. Riflessi aranciati leggeri. Si sente l’annata molto calda e i profumi regalano sensazioni fungine, di sottobosco, di erbe bagnate e soia. La bocca è leggermente astringente, il frutto è appena accennato, ma poi viene fuori un leggero alcol che chiude il sorso in maniera repentina. L’aroma finale ricorda la cenere e non manca un tocco fumé. Sincero. Valutazione: 86
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 1998
Rosso granato, scuro e cupo, leggerissimi riflessi aranciati. La complessità al naso è incredibile e si snoda tra un frutto rosso ancora vivo che si somma a note terziarie belle e di gran fascino: erbe officinali, spezie mediterranee, macchia, iodio e arancia sanguinella. La bocca è compatta, regala un sorso di ottima progressione, il tanninoè preciso, morbido e dolce. Finale pulito e lungo. Regale. Valutazione: 90
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2000
Rosso granato carico e cupo. Anche qui si sente l’annata calda e la si avverte attraverso un naso complesso, etereo, ampio, dalle note di ciliegia sotto spirito, confettura di prugna, fiori secchi, cioccolato che fanno pensare al Mon Cherie. In bocca è caldo, avvolgente, cremoso e attraversato da una sottile vena sapida che ravviva la beva. Imponente. Valutazione: 89
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2001
Rosso granato vivo. Vino che a distanza di anni è ancora incredibilmente fruttato, col tratto erbaceo che fa capolino e anticipa una leggera nota sottile, ma affascinante di arancia sanguinella e liquirizia. Bocca viva e vitale, sincera grazie a un tannino cremoso e delicato e a una freschezza che spinge il vino in un gran finale. Agile. Valutazione: 92
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2002
Granato scuro, compatto e vivo. Forse l’annata più debole per un vino dal naso in piena terziarizzazione con note verdi e di torrefazione. Bocca più interessante, grazie a un sorso sapido rafforzato da una trama tannica spigolosa che dona ritmo alla beva. Finale leggermente amarognolo. Onesto. Valutazione: 83
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2003
Granato scuro, sanguigno, cupo, vivo. Una delle annate più calde degli ultimi decenni regala un naso dalle note di smalto, cacao, cioccolato e caffè. La bocca è viva e ritmica, il tannino possente, ma non asciugante, aiutato anche da una freschezza da manuale che rende la beva affascinante e lunghissima. Sorprendente. Valutazione: 91
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2004
Granato scuro, molto bello. Grande tipicità al naso con le note fruttate, di erbe alpine, di cenere e goudron che anticipano un palato monumentale. Da un lato la trama tannica dà ritmo alla beva, si somma alla freschezza e il sorso è agile e fine. Dall’altra la struttura del Montepulciano regala morbidezza, avvolgenza e setosità. Corroborante. Valutazione: 92
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2005
Rosso granato classico. Naso molto chiuso inizialmente, poi si apre e cede su note di frutto maturo, spezie orientali, arancia sanguinella ed erbe mediterranee. La bocca gioca la sua partita in totale sottrazione con le parti dure a farla da padrone. Acidità, tannino puntuto e sapidità regalano un sorso scarno, ma molto vitale e fresco. Forse manca solo un po’ di polpa per la quadratura del cerchio. Severo. Valutazione: 89
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2006
Torna un Montepulciano molto classico. Dal colore rosso rubino con riflessi granati e dal naso bello fine, elegante, dosato, con leggere note agrumate, di frutto rosso, ma anche di cenere e spezie. La bocca è snella, succosa e di grande beva, ma non mancano corpo e sapore che caratterizzano un grande rosso mediterraneo. Generoso. Valutazione: 91
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2007
Rosso rubino carico, leggeri riflessi granati. Il naso è molto ricco, caldo e mediterraneo. Un leggerissimo sentore iniziale di cuoio precede note di erbe amare, prugna, spezie e confettura di frutti rossi. Il sorso parte benissimo. Fresco, di grande sapidità e avvolgenza, solo un po’ impreciso nel finale per un tannino leggermente contratto. Rigido. Valutazione: 88
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2008
Rosso rubino cupo. Subito un grande naso col frutto rosso croccante che fa da cornice a sensazioni iodate, di erbe officinali, spezie e arancia sanguinella. Al palato si conferma un fuoriclasse. Beva setosa, carezzevole, quasi leggiadra tanto è l’equilibrio, ma in realtà il sorso è pieno e profondo. Sensazionale. Valutazione: 93
Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2009
Rosso rubino carico. È un’altra annata calda a caratterizzare il 2009 che risente fin dalle note olfattive una leggera surmaturazione con note eteree in evidenza che si alternano a sensazioni verdi, erbacee e pungenti. La bocca ha una sua freschezza e una sua vitalità, manca forse un pizzico di allungo sul finale estremamente morbido. Stravagante. Valutazione: 85
Montepulciano d’Abruzzo Spelt Riserva 2010
La 2010 è una grande annata è lo Spelt esce per la prima volta come Riserva. Il colore rubino classico precede delle note olfattive bellissime e variegate che si snodano tra agrume scuro, frutto di bosco, spezie dolci ed erbe aromatiche. La bocca è strepitosa per beva e complessità. Tannino puntuale, freschezza dosata, sapidità integrata a una grande materia. Straordinario. Valutazione: 93
Montepulciano d’Abruzzo Spelt Riserva 2011
L’ultima annata dello Spelt assaggiato soffre solo di estrema gioventù. Un grande complimento quindi a un Montepulciano che saprà dare il meglio tra qualche anno. Note fresche, di frutto croccante, erbe officinali, un tocco di iodio anticipano una bocca sapida e pulita, ritmica e profonda. Nessun punteggio, ma sicuramente si intravede la possibilità che il 2011 sia uno dei grandi millesimi degli ultimi anni. Promettente.
Montepulciano d’Abruzzo Spelt | La Valentina | Spoltore (PE) | www.lavalentina.it
a cura di Alessandro Bocchetti e Giuseppe Carrus