A piazza Zama il progetto ambizioso di tre soci: Stefano Callegari, Leonardo Di Vincenzo, Marco Pucciotti. Ma si muove anche l'universo dei bandi (pubblici e privati) a favore di giovani realtà meritevoli del settore gastronomico capitolino. Riapre Mastro Titta, si scommette sulla ristorazione d'hotel.
Pizza e birra di qualità. In campo tre soci d'eccellenza
Per la serie nuove aperture romane stavolta dedichiamo una parentesi a protagonisti già noti del panorama ristorativo della Capitale. E si preannuncia più di qualche movimento interessante, che promette di rivoluzionare gli assetti della geografia capitolina gourmet.
Cominciamo con l'anticipare un progetto che vedrà la luce solo alla fine di febbraio 2016, ma le premesse – e il tenore dei soci coinvolti – garantiscono un successo annunciato in termini di numeri e gradimento. A piazza Zama, nei locali un tempo occupati da un grande videonoleggio, i lavori sono cominciati solo pochi giorni fa: tra qualche mese le nove vetrine su strada all'angolo con via Siria saranno richiamo irresistibile per tutti gli amanti di pizza e birra di qualità. Il dream team che c’è dietro parla chiarissimo. Stefano Callegari, Leonardo Di Vincenzo e Marco Pucciotti uniscono le forze per plasmare a propria immagine uno spazio di 500 metri quadri che sommerà tre anime affini e complementari: pizzeria, impianto di produzione in situ e un lungo bancone di 20 metri dedicato alla birra artigianale.
A fare gli onori di casa, in qualità di publican d'esperienza, Marco Pucciotti, all'attivo la Trattoria Epiro, il Barley Wine e un esperimento londinese (The Italian Job) che l'anno prossimo raddoppierà nell’East End, quartiere di Shoreditch (ancora una volta in collaborazione con Birrificio del Ducato). L'impianto di produzione invece sarà coordinato dal patron di Birra del Borgo, ma produrrà un'etichetta indipendente; e già si pensa alla possibilità di trasformare lo spazio in un'officina brassicola creativa in forma di collaboration brewery che coinvolga i principali birrifici italiani. In pizzeria troverà spazio uno degli allievi di Stefano Callegari, responsabile della linea di cucina (con possibili incursioni di Marco Mattana, chef di Epiro, in qualità di consulente aggiunto): l'offerta sarà improntata prevalentemente sui classici da pizzeria, con lavorazioni e ingredienti di qualità, garantiti Callegari. Imponente lo spazio, ancora in fase di progettazione, ma già orientato sullo stile industrial (tanto cemento, ferro e legno): a disposizione più di duecento coperti tra tavoli in sala, tavoli alti e posti al bancone. Per il nome bisognerà attendere, per ora si ragiona sul termine “triticum” (grano in lingua latina), che accomuna il mondo della birra e quello della pizza e sancisce l'amicizia tra i tre soci.
Prati gourmet. Chi arriva e chi va: il futuro di Spasso e Romeo
Ma c'è anche chi decide di cambiare aria, ricominciando in nuovi spazi in città, pur restando fedele alla linea che ne ha decretato il successo. È il caso di Spasso Food, il cibo da passeggio di Federico Iavicoli che ha travalicato i confini del quartiere San Giovanni. Lo street food di qualità che sposa la creatività in cucina del suo ideatore lascia il (piccolissimo) quartier generale di piazza Re di Roma per trasferirsi in uno spazio più grande in Prati, a via Germanico, ereditando i locali di un ex negozio di giocattoli. Qui Spasso acquisterà una dimensione di più ampio respiro, con pastificio annesso e tavoli per la consumazione.
E mentre festeggia il nuovo arrivato, Prati si prepara a vedere il raddoppio di un'insegna importante come Romeo, in procinto di bissare i successi di Via Silla in un gigantesco spazio a Testaccio. Si tratta di una ex officina e concessionaria di auto e moto che occupa tutte le fondamenta (e un vasto spazio all’aperto) del colle Aventino, con affaccio su Piazza dell’Emporio. Un locale di dimensioni davvero importanti che accoglierà tutte le anime di Romeo: ristorante, spazio per eventi culturali, hub di lancio di street food di qualità (anche grazie al piazzale esterno) come Ape Romeo e Frigo, gastronomia, pizzeria a taglio, forno. Con laboratori adeguati alle richieste di un brand che sta avendo sempre più presa anche nelle forniture di pane all’esterno. I lavori sono già iniziati e il mega-cantiere è visibile a tutti tra via Marmorata e il Lungotevere.
Mastro Titta riapre a Testaccio
Chi è già pronto a riaprire bottega è Giorgio Chioffi, alias Mastro Titta, che aveva fatto preoccupare - e non poco! - tutti gli affezionati dello storico (e fumoso) pub di via del Porto Fluviale, E invece il verace publican riapre a poca distanza dal locale storico, in via di Monte Testaccio 48, si avventura in una proposta gastronomica più articolata e ammette il vino tra gli alcolici d'ordinanza, accanto alla birra e ai distillati. Per festeggiare, giovedì 8 ottobre si brinda fino alle 5 del mattino.
Festeggia il Grandma al Parco Nemorense. Una giovane pasticceria a Villa Medici?
Mentre c'è molto da festeggiare anche in casa di una giovane pasticceria romana che puntando su qualità, creatività e food design sarebbe riuscita ad aggiudicarsi il bando per l'assegnazione della ristorazione di Villa Medici, l'Accademia di Francia che domina Roma dalla terrazza del Pincio. Ma i dettagli sono ancora sconosciuti.
E finalmente anche il Comune di Roma sembra muoversi per premiare imprese giovani e volenterose dell'universo agroalimentare e gastronomico. Così il bando per l'assegnazione del Chiosco bar del Parco Nemorense è stato vinto da un'associazione di piccole imprese che vede in prima linea la cooperativa sociale Barikamà – un progetto di microcredito coordinato da ragazzi africani sfuggiti allo sfruttamento di Rosarno – l'azienda agricola del Casale di Martignano e i ragazzi del Grandma Bistrot, al Quadraro vecchio dal 2011. Ancora in via di definizione i dettagli dell'assegnazione, molto dipenderà dalla possibilità di impiantare una canna fumaria per la cucina. In ogni caso lo spazio – 90 metri quadri più 100 metri quadri di area antistante - somministrerà gastronomia fredda, ma sarà anche bottega di quartiere con i prodotti Dop e biologici del Casale di Martignano. Per una volta trionfano qualità e legalità. Speriamo sia solo un inizio di buon auspicio per i futuri bandi pubblici.
I nuovi spazi del ricettivo in ottica Giubileo
La città è tutt’altro che preparata per accogliere il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco, tuttavia qualche imprenditore si sta muovendo autonomamente per sopperire alla totale assenza di progettualità pubblica. A Testaccio, ad esempio, una cordata – ma pende sempre un parere della Soprintendenza, che a quanto pare oramai mette bocca anche su edifici che hanno poche decine di anni di vita – starebbe per iniziare i lavori in una ex struttura religiosa da trasformare in ostello della gioventù. Un ostello contemporaneo e attento a design e arte contemporanea, beninteso, non certo una struttura vecchio stampo. Grande spazio anche alla ristorazione e le voci – ma per ora solo di voci si tratta – darebbero per probabile l’arrivo qui di due livelli di offerta food: uno medio con l’arrivo a Roma dell’abruzzese La Bandiera, accreditato di un rotondo 87 sulla nostra guida, e uno più veloce con l’approdo nel basement dell’ostello dei ragazzi di Banco, sorprendente fast food di via Ostiense che lascia sbalordito per qualità e eccellenza chiunque lo vada a testare.
Un po’ più avanti invece il progetto dell’Angelicum Hotel&Restaurant, un boutique hotel molto peculiare, collocato in una zona centralissima a metà strada tra i Fori e il Quirinale, che avrà all’interno un ristorante di livello con vista sulla strepitosa facciata della chiesa dei Santi Domenico e Sisto.