Il testo di Stefano Castriota spiega il mercato del vino, concentrandosi sulle strategie di marketing più idonee alla valorizzazione delle Dop italiane nel mercato globale.
Come funziona il mercato del vino? Qual è la forma aziendale più adatta? Conviene oggi investire in viticoltura? Quale politica fiscale può aiutare le imprese vitivinicole? Tutti temi presenti in Economia del vino (edito da Egea, 270 pp, 30 euro), manuale di tipo universitario a carattere divulgativo realizzato da Stefano Castriota, economista e ricercatore presso l'università di Bolzano. Un testo, presentato a Roma nella sede della Cia, che offre una visione d'insieme del settore, con un occhio attento all'attualità, alla concorrenza del Nuovo Mondo e al ruolo dello Stato in questo mercato che per l'Italia vale 15 miliardi di euro.
“Tra le ragioni che mi hanno spinto a scrivere questo libro” dice l'autore “l'inesistenza sia in lingua italiana sia in inglese di un manuale strutturato per studenti, ricercatori e addetti ai lavori; inoltre il crescente interesse che questa materia sta riscuotendo nei Paesi produttori e non solo”. Il libro, supportato da una corposa ricerca bibliografica, offre spunti di riflessione che vanno dalle strategie migliori per rilanciare i consumi al rapporto vino-salute, all'importanza del marketing nella valorizzazione delle Dop italiane nel mercato globale.
“Un lavoro prezioso”, lo ha definito il presidente di Cia, Dino Scanavino, sottolineando la necessità di credere nel lavoro dei viticoltori anche attraverso una tassazione ad hoc sul modello dei distretti produttivi industriali. Su questo punto ha concordato il viceministro all'Economia, Enrico Morando, nel suo intervento al convegno: “Si potrebbe pensare di estendere all'agricoltura, e quindi anche al vino, l'insieme dei provvedimenti che regolano i distretti industriali. Sarebbe un modo per aiutare la competitività delle nostre imprese”.
a cura di Gianluca Atzeni