Agosto. Mese di ferie (spesso) obbligate, di esodi verso il fresco, che sia dato dalla brezza marina, dal lago o dalla montagna, mese di stelle cadenti, di calura e d'anguria. Che qui vi presentiamo in una veste nuova con la ricetta di Matias Perdomo, chef di Contraste a Milano.
Degna conclusione di una cena estiva, ma anche merenda ideale sotto l'ombrellone, è l'anguria (o cocomero) che, come la si mette, rimane comunque regina indiscussa di questa stagione. Specie ad agosto, quando le temperature si fanno bollenti.
Anguria o Cocomero
Appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, il Citrullus lanatus (questo il suo nome scientifico) si può chiamare sia cocomero che anguria, con la differenza che il primo termine deriva dal latino cucumis (cetriolo), mentre anguria ha origini greche. In ogni caso si tratta di una pianta annuale, di origine africana, i cui frutti sono disponibili esclusivamente d'estate. Attualmente esistono migliaia di cultivar. Ci sono quelle piccole o quelle enormi, che arrivano a pesare anche 90 chili, c'è la tipica anguria dalla polpa rossa, ma anche quelle con polpa gialla, arancione o bianca. Anche la buccia e i semi possono essere di colore diverso, ma la forma di questi ultimi è sempre quella classica a goccia. Quel che invece può cambiare è proprio la forma del frutto, che va dal rotondo all'ovale, e in alcuni paesi vengono fatti crescere in modo da assumere una forma cubica, utile per risparmiare spazio durante il trasporto.
Proprietà
L’anguria è ricchissima di acqua (rappresenta circa il 95%) e di conseguenza è ipocalorica, in più ha un alto potere saziante. È inoltre fonte di minerali e vitamine, in particolare potassio e vitamina A (il precursore della vitamina A). Il frutto è poi ricco di citrullina, che fu isolata per la prima volta proprio dall'anguria. Di che si tratta? Di un amminoacido non essenziale (che quindi il nostro corpo è in grado di produrre autonomamente) presente nel fegato e nel rene, che, in combinazione con altri aminoacidi, stimola sia il sistema immunitario che quello cardiocircolatorio.
La ricetta di Matias Perdomo, chef di Contraste a Milano
Anguria tagliata a fette
4 spicchi d'aglio
Olio extravergine d'oliva
Peperoncino fresco
Prezzemolo fresco
8 triglie
Vino bianco
4 fette di pane
Affettare gli spicchi d'aglio e disporre in una pentola con olio e peperoncino fresco, farlo appassire e aggiungere un rametto di prezzemolo che poi andrà tolto successivamente. Aggiungere le fette di anguria (dipende dalla dimensione) senza buccia e senza semi; far rosolare a fuoco lento fino a ridurre della metà il contenuto. Sfilettare le triglie e togliere le lische; tagliare i filetti a forma rettangolare (2 cm x 0,5 cm). Con le teste e le lische fare un soffritto di aglio, olio e peperoncino, rosolare e sfumare con vino bianco. Far evaporare il vino e aggiungere il liquido d'anguria ottenuto precedentemente. Fare andare a fuoco lento per 10 minuti e filtrare il tutto. Prendere le fette di pane del giorno prima, friggerle in padella con olio extravergine rendendo croccanti tutte le parti. Inzuppare le fette ancora calde nel cacciucco per 2-3 volte fino ad ammorbidirle senza far perdere la consistenza.
Disporre il pane su un piatto, bagnarlo ancora con il cacciucco restante, poggiare i rettangoli di triglia come da foto dopo averli leggermente scaldati in forno a 180° per 2 minuti.
Contraste – Milano – via Giuseppe Meda, 2 – 02 49536597 - contrastemilano.it
a cura di Annalisa Zordan