Sono oltre 200 i menu d'epoca esposti al Museo Transfrontaliero di Courmayeur fino all'inizio di settembre. La mostra itinerante ideata a Torino approda per tutta l'estate in Val d'Aosta per raccontare costumi ed evoluzione dell'ospitalità in montagna in tutto il mondo, tra frugali pasti nei rifugi alpini e raffinati menu di prestigiosi hotel internazionali.
La cucina di montagna in mostra
Si chiama Menu delle Montagne, e mai cornice si è rivelata più azzeccata del Museo Transfrontaliero di Courmayeur, rinomata località alpina della Valle d'Aosta, al confine con la Francia. Alla fine di giugno, infatti, è arrivato ai piedi del Monte Bianco un importante corpus di menu storici conservati nelle collezioni del Museo Nazionale della Montagna di Torino (già esposti a Trento, e prima proprio a Torino, dove la rassegna ha debuttato alla fine del 2017), in mostra fino all'inizio di settembre nell'elegante cittadina che vive di turismo durante tutto l'anno. La particolarità? Tutti sono dedicati alla cucina di montagna, ripercorrono la tradizione gastronomica alpina e non solo, garantendo un viaggio a ritroso tra le proposte di ristoranti e hotel di epoche diverse - dagli anni Settanta dell'Ottocento a oggi - associati alla fama di rinomate località montane. Oltre 200 carte provenienti prevalentemente da Torino, ma pure dalla collezione privata de L'Auberge de la Maison di Courmayeur, che per l'occasione ha concesso in prestito 40 grafiche che raccontano la storia della ristorazione locali e i prodotti del territorio. Del resto l'obiettivo della mostra, a cura di Aldo Audisi, è proprio quello di affascinare i visitatori guidandoli alla scoperta di un mondo estremamente raffinato e complesso, com'è quello dei menu, che per soluzioni grafiche e contenuti sono in grado di sancire passaggi epocali, e nello specifico l'evoluzione dell'arte dell'ospitalità in montagna in oltre un secolo di storia, raccontando pure l'evoluzione del costume, della grafica e della percezione della montagna a diverse latitudini del mondo (dal Giappone agli alberghi delle Canadian Rockies).
La storia dei menu alpini. Come cambiano gusti e costumi
Sono cinque le sezioni in cui si articola il percorso: gli Eventi, con menu riconducibili a cene e occasioni importanti (come i festeggiamenti per grandi imprese alpinistiche, spesso con le firme dei protagonisti in menu), Hotel e Ristoranti, con focus sull'offerta gastronomica delle strutture montane durante la Belle Epoque, i Viaggi, affascinante percorso tra i menu delle grandi tratte ferroviarie e delle compagnie aeree su voli intercontinentali, le Pubblicità che promuovono cibi e bevande legati alla montagna, di grande bellezza grafica. E un ultimo spazio dedicato a Courmayeur, grazie alla collaborazione della famiglia Garin, che all'Auberge de la Maison conserva un nucleo di menu locali di inizio Novecento, ed è tanto coinvolta nell'iniziativa da aver deciso di offrire ai visitatori un'ulteriore opportunità per calarsi nello spirito dell'epoca.
Per tutta l'estate, infatti, l'Auberge proporrà un dolce tratto da uno dei menu esposti, il gelato La Plombiere Mont-blanc citato sulla carta del giorno Flore Valdotaine dell'Hotel Mont-Blanc, in data 4 agosto 1903. Un'occasione in più per proseguire un viaggio nel tempo costellato di dettagli rivelatori. Per esempio il ricorrere di iconografie caratteristiche della cultura montana pur a centinaia di chilometri di distanza (come abiti tradizionali e rappresentazioni stilizzate dei villaggi), o la progressiva evoluzione della grafica del menu, prima un semplicecartoncino verticale non piegato e stampato su un solo verso con l’elenco dei cibi da un lato e dall’altro un’illustrazione, poi sempre più articolato, fino ad arrivare all'impaginazione attuale, che coincide con la scomparsa delle illustrazioni di un tempo (alla fine dell'Ottocento spiccano anche litografie artistiche ispirate alla pittura alpestre settecentesca).
Menu delle Montagne – Museo Transfrontaliero – fino al 2 settembre – 10 euro, chiuso il lunedì – info@courmayeurmontblanc.it
a cura di Livia Montagnoli