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Morto Alessandro Narducci. Incidente fatale a Roma per il giovane chef di Acquolina

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Un incidente violento, in scooter, nella notte romana, al termine della serata di festa e cucina a Vinoforum. Così la ristorazione romana dice addio ad Alessandro Narducci, giovane chef di talento alla guida di Acquolina. 


Ieri una serata di cucina, e di festa. Alessandro Narducci, e il suo team – che con lui avevano dato nuova linfa al ristorante Acquolina con il trasloco nel centro di Roma, giusto un anno fa - ieri sera erano di scena a Vinoforum, per fare quello che meglio gli riusciva: comunicare la propria passione per il cibo e l'energia di una giovane squadra al pubblico che numeroso era accorso per scoprire la proposta di Acquolina – il mare nel piatto – in un contesto insolito, nell'atmosfera rilassata dell'estate romana. Poi la fine del servizio, adrenalina e stanchezza che si stemperano nei giusti riconoscimenti per, l'ennesima, buona riuscita. E il rientro a casa, in scooter: con lui una giovane collega, professionista di sala (Giulia Puleio, 25 anni, già al resort Capofaro e alla Locanda Locatelli di Londra). Lo scontro frontale, violento, con un'auto, sul lungotevere della Vittoria, all'una di notte: nessuna prova d'appello, incidente mortale per entrambi i ragazzi.

 

Classe 1990, giovane chef under 30 (come gran parte della sua brigata) di grande talento, Alessandro era da un paio d'anni il frontman del progetto che da tempo lo legava ai fratelli Troiani: oltre 10 anni di storia iniziati a Collina Fleming, nel locale che Angelo, Giuseppe e Massimo Troiani pensavano all'epoca come trattoria di mare, e invece presto è diventato punto di riferimento per la cucina di pesce nella Capitale, con Giulio Terrinoni. Alessandro, invece, aveva mosso i primi passi nella grande ristorazione al Convivio Troiani, poi un passaggio negli Emirati Arabi con Heinz Beck, e il ritorno al Roma, per prendere un testimone importante: la guida della cucina di Acquolina: “Subentrare alla guida di Acquolina mi metteva molta ansia. Ma la famiglia Troiani non solo mi ha dato fiducia, ma mi ha aiutato a focalizzare gli obiettivi”, ci diceva un anno fa, alla vigilia del trasloco in piazza del Popolo, all'interno del The First Luxury Art Hotel di via del Vantaggio, continuando con una dichiarazione d'amore per il suo lavoro: “Mi sono innamorato del progetto Acquolina, è diventata la mia prima ragione. L'ho sentita mia”. Non a caso del progetto era diventato anche socio, al fianco della famiglia Troiani (alla fine di febbraio scorso, una bella cena a 4 mani con Angelo Troiani aveva ribadito l'affinità e la stima tra i due) e del restaurant manager Andrea La Caita.


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