È una narrazione antica quella della panificazione sarda, che nel piccolo borgo della Marmilla ha trovato terreno fertile per attraversare secoli di storia. Ora un museo ricostruisce la filiera produttiva attraverso il supporto di moderne tecnologie multimediali. La Casa del Pane è aperta a tutti, e può dare anche ospitalità.
Il pane nella storia dell’isola
Quando si parla di tradizioni gastronomiche radicate nella storia di un territorio e al racconto di una comunità che ha tenuto in vita pratiche ancestrali, il pane sardo è indubbiamente uno dei casi più significativi cui fare appello. Ed è una narrazione al plurale – moltissimi sono i pani sardi - quella che deriva dal tentativo di ricostruire le fila di una filiera agricola e culturale estremamente diversificata, che le comunità dell’isola hanno mantenuto intatta, circondandola di quell’aura quasi sacrale che ben si addice a una tradizione maturata di pari passo con l’evoluzione di festività religiose e rituali sociali. Di questo fondamentale substrato antropologico e della sapienza artigianale dei panificatori dell’isola si nutre il museo inaugurato nelle ultime ore a Pompu, circa 300 abitanti in provincia di Oristano. Una Casa del Pane che rappresenta un unicum nella storia dei musei etnografici della Sardegna dedicati alla tradizioni alimentari e gastronomiche dell’isola, per via del suo approccio multimediale al tema e di un allestimento accattivante che saprà tramutarsi in opportunità turistica, senza snaturare le finalità didattiche del percorso, e rivendicando uno stretto legame con la vita di comunità.
Il museo di Pompu
L’edificio è stato progettato dall’architetto Olindo Merone e dispone al primo piano pure di 4 camere con bagno e una zona per la colazione per l’ospitalità, a definire un percorso familiare attraverso una tradizione produttiva che da sempre scandisce il tempo e i rapporti sull’isola. Per ricostruirne la storia, la Casa del Pane si è avvalsa del contributo di un comitato scientifico di tutto rispetto, formato da Giuseppina Scorrano, Agostino Piano, Ilenia Cilloco e dall'antropologa Alessandra Guigoni. Con l’idea di scrivere un racconto “vivo” e fare del museo un luogo di ospitalità, ancor prima che uno spazio divulgativo.
Il percorso multimediale
Del resto il pane, considerato alimento aggregatore di esperienze e relazioni, ben si presta allo scopo, e il contributo di video e installazioni funzionali al racconto renderà più evidente lo sforzo di ricostruire tutta la filiera evidenziando il fattore umano, dalla semina alla macinatura, passando per la storia delle tecniche di panificazione e gli espedienti di conservazione. Un museo del saper fare, dunque, che si avvale di una collezione di oggetti messi insieme a partire dal 2003, quando, come ha spiegato il sindaco di Pompu Marco Atzei, è nata l’idea di raccontare un prodotto tipico del paese attraverso uno spazio che promuovesse anche corsi e incontri sul tema, così da stimolare anche l’imprenditoria locale. Ai visitatori l’opzione di avvalersi pure di un tablet (contenuto in una bisaccia da contadino) per muoversi autonomamente tra le sale, alla scoperta dei singoli oggetti. E pure di soggiornare al museo – in una delle quattro stanze arredate con mobili d’epoca - che una volta di più si caratterizza per essere una casa viva a tutti gli effetti.
La tradizione rurale della Marmilla
Tutto questo in una regione storicamente legata alla produzione del pane com’è la Marmilla (oggi gastronomicamente legata alla fama di S'Apposentu e al talento di Roberto Petza, che dopo il ristorante di Siddi ha fatto nascere anche Sa Scolla, la pizzeria di Baradili), dove i campi di grano sono noti sin dall’epoca dei Romani (diversi sono gli antichi mulini visitabili sul territorio, in esposizione al museo anche i grani antichi legati alla storia rurale dell’area, come il trigu arrubiu e il trigu murru). Nel cortile della casa, articolata secondo lo schema di una tradizionale casa sarda, anche un forno, che permetterà di sfornare i pani locali, offerti ai visitatori in occasione della giornata inaugurale.
Casa del Pane - Pompu (OR) - via Regina Elena
a cura di Livia Montagnoli