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In viaggio. Venezia: mangiare sulle isole per la Mostra del Cinema

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Oldani, Perbellini, un poker di giovani e poi il classico marchiato Cipriani. Venezia dentro e fuori Venezia. Quattro ristoranti con stanze annesse per guardare Venezia con occhi nuovi.

Venezia vista dal mare, quello che circonda le isole lagunari, dai grandi alberghi e dai luoghi leggendari. Uno sguardo sulla città che in questi giorni è animata dalla Mostra del Cinema, con il suo carico di star e di glamour. Di gossip e di cronache mondane. Ma è uno sguardo quieto. Di chi sceglie un punto di osservazione leggermente discosto. Quello delle isole, appunto. E dei ristoranti che vi trovano posto.

 

Dopolavoro. Isola delle Rose

Il JW Marriot Venice Resort sull'Isola delle Rose è il primo JW Marriot in Italia, aperto a maggio scorso sull'isola privata di 16 ettari che un tempo ospitava una clinica per le malattie respiratorie. Al corpo centrale del 1936 si sono aggiunte, nei primi 30 anni del XX secolo, altre strutture: la chiesa, il dopolavoro, la casa del direttore. Un corpus di edifici che oggi accoglie le 250 camere e i vari servizi del resort. Lo spazio è meraviglioso, con edifici di grande charme immersi nel verde che hanno subìto un intelligente restauro firmato da Matteo Thun. Il risultato è un mix di stile d'antan e architettura contemporanea ed ecosostenibile che rinnova ma lascia sostanzialmente intatto il fascino degli edifici degli anni '30. In sintesi: quiete e prossimità con la Venezia più mondana; identità e legame con la natura, luce e splendore di un luogo che trova nella cucina un felice compimento. Affidata, non a caso, a uno dei nomi più celebri della regione: Giancarlo Perbellini, che è sbarcato qui al ristorante Dopolavoro Dining Room insieme alla sua brigata: con Federico Belluco da Casa Perbellini in prima linea a coordinare il team. La proposta è coerente con il contesto: una elegante rilettura della tradizione veneta, specialmente lagunare, interpretati magistralmente, quali gli scampi alla busara, il risotto mantecato al nero di seppia con zenzero, pomodoro confit e basilico, il fritto misto di bilancia in saor "a modo mio", la millefoglie di polenta e baccalà. Il resto dell'ampia carta regala altrettante emozioni tra molte portate di pesce, soprattutto di laguna, qualche valida proposta per carnivori e primi raffinati come gli gnocchi di patate in insalata di granseola. I dolci sono una garanzia, quando c'è la mano di Perbellini. Dal tiramisù "d'oggi" alla crema di riso al latte con albicocche, mandorle e rosmarino. Cantina già adeguata, coordinata a da Ottavio Venditto, servizio all'altezza del contesto.

 

Venissa. Mazzorbo

Dall'Isola delle Rose ci spostiamo a Mazzorbo per andare a scoprire Venissa, dimora dei Bisol – tra le grandi famiglie del Cartizze – e bellissimo progetto che integra vitivinicoltura, ristorazione, ospitalità, recupero ambientale. Sull'isola, centro della Venezia Nativa (la Venezia prima di Venezia), e parte del piccolo arcipelago della laguna nord insieme a Torcello e Burano, i Bisol hanno questo piccolo gioiello pienamente immerso nella storia e nella cultura, anche agricola, del luogo. È il 2002 quando nella vicina Torcello Gianluca Bisol vede alcune viti di dorona, autoctono veneziano ormai quasi scomparso. Parte una ricerca che gli permette di rinvenire 80 piantine tra gli orti e i giardini delle isole della laguna. Cinque anni dopo viene restaurato e reimpiantato a Marzzorbo il vigneto, meno di un ettaro, 4000 barbatelle su piede franco e radice americana. Un habitat estremo, estremamente salino, per le frequenti inondazioni che allagano il vigneto. Nel 2010 c'è il primo raccolto di dorona, la resa è bassissima, ma il vino si fa. Sull'isola anche orti (coltivati da 9 pensionati di Burano), frutteti, aiuole. Poche stanze, l'osteria moderna (new entry di quest'anno) e il ristorante gourmet. Che dopo le belle esperienze passato con Antonia Klugman e Paola Budel, quest'anno cambia tutto e punta su un team di giovani chef, così come Matteo Bisol, 27enne alla testa del progetto Venissa, ha voluto. Un organismo a 4 teste e otto mani per un lavoro di squadra inedito quanto stimolante che segue un Codice Venissa: otto punti in cui si declina la filosofia gastronomica (e non solo) di questo ristorante pienamente incentrata sulla conoscenza e il rispetto del territorio e delle tradizioni. Alla tolda di comando Sabrina Joksimovic agli antipasti, Andrea Asoli ai primi, Michelangelo Doria ai secondi e Serena Baiano ai dolci.

 

Locanda Cipriani. Torcello

Da Mazzorbo a Torcello il passo è breve, e in questi giorni di Mostra del Cinema non si può non nominare un luogo che è esso stesso parte di questa edizione del festival: la Locanda Cipriani. Oggi gestita da Bonifacio Bras, figlio di Tinto Bras e Carla Cipriani, sorella di Arrigo, il protagonista principale del docu-film dedicato all'Harry's Bar in mostra come evento speciale nelle Giornate degli Autori. Aperta a metà degli anni '30 dal padre di Carla e Arrigo, il leggendario patron dell'Harry's Bar Giuseppe Cipriani, la Locanda è un luogo che, come l'Harry's, ha visto sfilare il bel mondo di ogni epoca. Proprio qui Ernest Hemingway scrisse "Di là dal fiume e tra gli alberi" dedicando all'Isola di Torcello alcune pagine del suo romanzo. Del Cipriani al Torcello si parla anche ne La versione di Barney e molti nomi noti hanno lasciato qui testimonianze affettuose del proprio passaggio. Dalla sua apertura la Locanda è stata una meta imperdibile per quel mondo esclusivo di celebrità e personaggi famosi che, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, presero a frequentare Venezia: Charlie Chaplin, la Regina Elisabetta, Arturo Toscanini, Maria Callas, Marc Chagall, Max Ernst, Luigi Einaudi, Sandro Pertini, Steven Spielberg. La lista potrebbe continuare a lungo. Per tutti, la seduzione di questo luogo immerso in un giardino fiorito, molto godibile. 5 stanze e un ristorante. La proposta? È quella di famiglia, tra tradizione veneziana e gli immancabili piatti creati da Cipriani, oggi realizzata dallo chef Cristian Angiolin, ormai diventati dei classici, come il famoso carpaccio e il pesce sampietro alla carlina.

 

Aman Canal Grande Venice. Venezia

Non bisogna per forza prendere la via del mare per arrivare a questo hotel, un'isola (di lusso) dentro Venezia: l'albergo 7 stelle (uno dei 6 al mondo) Aman Canal Grande Venice, nel cinquecentesco Palazzo Papadopoli. Una struttura lussuosa che di più non si può: 24 suite superesclusive grandi come un bilocale e pure di più, da 50 ai 100 metri quadrati e più, tra queste quella che ha ospitato la coppia George Clooney - Amal Alamuddin per il matrimonio. Due anni di restauro per restituire, nel loro splendore, gli affreschi e le decorazioni originarie, bassorilievi e opere di grandi artisti, su tutti Tiepolo e Sansovino. Gli arredi, di contro, sono minimalisti, discreti e lineari, molto moderni, perfetto contraltare di lampadari antichi, tessuti pregiati, oggetti preziosi. Il tutto compone uno stile così inconfondibilmente veneziano molto attuale nonostante i dettagli sontuosi. Affacciato sul Canal Grande o sul giardino privato, rarissimo spazio verde cittadino, è un'oasi di raffinata bellezza, giustamente premiato con l'European Hotel Design Award nel 2014, in una delle zone più antiche e prestigiose della città. A dare supporto alla cucina, arrivato proprio pochi giorni fa, Davide Oldani. Che in attesa dell'apertura del suo locale a Manila, non sta con le mani in mano. Eccolo dunque impegnato come “consulente culinario creativo” dell'hotel al fianco dell’executive chef Akio Fujita e il sous chef Riccardo Aliceto. Il re della cucina d'autore pop ha creato un percorso all'interno della carta del ristorante dell'hotel: 8 piatti marchiati D'O che vannoad arricchire la proposta gastronomica del ristorante, tra cucina italiana e omaggi alla tradizione veneziana: zafferano e riso (la ricetta creata per Expo), cipolla caramellata con grana padano caldo e freddo, ostrichee zabaione e midollo o la composta di mele con gelato al profumo di timo.8 signature dishes che cambieranno durante l'anno, a tracciare un racconto nel racconto, di nuovo un'isola (stavolta gastronomica) all'interno di un proposta più ampia. Un'iniezione di cucina pop made in Italy.

 

Dopolavoro del JW Marriot Venice Resort | Isola delle Rose (VE) | laguna di San Marco P.O. Box 731 | tel. 041.2968111 | www.jwvenice.com

Venissa | Isola di Marzobbo (VE) | fondamenta Santa Caterina, 3 | tel. 041.5272281 | www.venissa.it

Aman Canal Grande Venice | Venezia | Palazzo Papadopoli | calle Tiepolo 1364 | Sestiere San Polo | tel. 041 2707333 | https://www.aman.com/resorts/aman-venice

Locanda Cipriani | Isola di Torcello (VE) | piazza Santa Fosca 29 | tel. 041.730150 | http://www.locandacipriani.com/index.html

 

a cura di Antonella De Santis
foto: Mattia Mionetto, Francesco Galifi, Aman/AmanCanalGrandeVenice - www.aman.com, Locanda Cipriani

 

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