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Pink Lady Awards 2018. I premi alle più belle foto di cibo: vince la preghiera nel tempio hindu

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Dal 2011 il concorso internazionale di food photography aperto a professionisti e amatori individua gli scatti più belli ispirati dal cibo. Tra 8mila fotografie, quest’anno il premio più ambito spetta a Noor Ahmed Gelal. Ma sono molti i riconoscimenti di categoria, dal mondo del vino alle foto di famiglia, al premio per la migliore still life. Eccoli. 

Il concorso che premia la food photography

È il cibo rituale a scandire il ritmo nella foto di Noor Ahmed Gelal, che trasforma il momento della preghiera in un tempio Hindu in un pattern quasi geometrico di colori e forme. Lo scatto immortalato a Dhaka dal fotografo originario del Bangladesh si aggiudica quest’anno il premio più ambito del concorso Pink Lady, il più importante riconoscimento internazionale per la food photography, che dal 2011 richiama fotografi professionisti e amatori ispirati dal cibo nelle sue molteplici variabili e implicazioni sociali, economiche, culturali. Sono 8mila le immagini presentate per l’edizione 2018, in arrivo da 60 diversi Paesi del mondo; di queste 25 si aggiudicano i premi di categoria, a partire dal premio per il Food Photographer of the Year, che spetta proprio a Gelal. Praying with food si intitola in modo quasi didascalico lo scatto che gli vale 5mila sterline (e si aggiudica anche la vittoria nella categoria Cibo rituale), e se ha colpito la giuria è soprattutto per l’insolito punto di vista adottato per fermare un momento della preghiera nel tempio di Dhaka, ripreso dall’alto, l’offerta di cibo a disegnare forme che si ripetono sul pavimento, donne, uomini e bambini scrutati con discrezione, senza che nessuno si accorga del fotografo.

 

Vino, nature morte, ritratti di famiglia

Ma una sezione speciale del concorso è dedicata anche a chi sceglie di lasciarsi ispirare dal mondo del vino, con tre premi di categoria dedicati al miglior Wine Photographer dell’anno – l’australiano Victor Pugatshew che in viaggio nella regione della Champagne immortala il momento del travaso dello chardonnay – allo scatto che meglio rappresenta i luoghi del vino – quello di George Rose nei vigneti allagati di Sonoma – e al ritratto presentato dal francese Thierry Gaudillere, per la sezione People (Worker alla Maison Champy). Ogni anno il premio ha il merito di rappresentare uno spettro estremamente vario delle possibilità di indagine della food photography: l’inglese Guillame Flandre ruba uno scatto al mercato di Dakar, in Senegal, e si aggiudica il premio per la miglior fotografia agreste con un ritratto di gruppo… Di pecore; ancora lui, per la categoria Food for the family, vince con l’atmosfera intima di un pranzo in famiglia il giorno di Natale, immortalando suo padre e il nonno intenti a cucinare insieme. La curiosa natura morta di rose e mele di Michael Meisen vince come miglior Stll life, mentre il premio per la più convincente fotografia Food in action spetta a John Carey, con lo chef Calum Franklin scovato nel suo laboratorio di pasticceria mentre si appresta a terminare una torta. Premi speciali anche alla miglior foto scattata con smartphone (i bisonti di Paul Steven) e al miglior scatto da food blogger, che nel 2018 spetta all’inglese Aniko Lueff, con una composizione che esalta i colori e le consistenze del miele. Nessun italiano tra i vincitori. Qui una gallery delle foto premiate nel corso della cerimonia di qualche giorno fa alle Mall Galleries di Londra.

 

Qui tutti i vincitori

 

a cura di Livia Montagnoli


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