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È morto Giuseppe Nardini. Addio al re della grappa della distilleria più antica d'Italia

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Dal 1779 la distilleria Nardini di Bassano del Grappa rappresenta la storia del distillato più peculiare d'Italia. Negli anni Cinquanta Giuseppe Nardini prendeva la guida dell'azienda, facendone una delle realtà imprenditoriali più fiorenti del made in Italy. Imprenditore illuminato, scompare a 91 anni. 

Una storia di famiglia

Ieri la scomparsa di Pietro Marzotto, alle prime ore del mattino la notizia di una nuova perdita per il Veneto dell'imprenditoria illuminata ante litteram. Perché Giuseppe Nardini, (quasi) 91 anni all'anagrafe, ancor prima di diventare il re della grappa (il titolo con cui tutti oggi lo celebrano) è stato imprenditore di grande fiuto, capace di traghettare l'azienda di famiglia verso obiettivi di crescita che non rinnegassero la lunga storia della distilleria. A Bassano del Grappa, Nardini preserva da oltre due secoli una tradizione locale che sublima l'arte distillatoria: fondata da Bortolo Nardini nel 1779, oggi la distilleria che accoglie chi entra in città dal suggestivo Ponte degli alpini sul Brenta è la più antica azienda produttrice di grappa in Italia, e caso raro nel mondo dell'imprenditoria nazionale ha mantenuto nel tempo la sua conduzione familiare (siamo alla settima generazione, oggi sotto la direzione di 4 cugini, tra cui Cristina, figlia di Giuseppe e Marisa, prima donna ad avere un ruolo attivo in azienda). Poco meno di un anno fa, in occasione dell'apertura di Garage Nardini – il ristorante con cucina di territorio della grapperia – ripercorrevamo la storia della famiglia, le origini e le evoluzioni della ricetta di quello che è considerato il distillato italiano per eccellenza, ottenuto da vinacce fermentate (ironia della sorte, tra qualche giorno il mondo della grappa si ritroverà a Milano, per la prima edizione di Gocce di Stilla).

 

Un imprenditore illuminato

Il motto di Giuseppe - Innovare nel segno della tradizione – è quello che negli ultimi decenni ha guidato l'attività verso nuovi traguardi, e non solo in termini di fatturato: proprio Giuseppe, in occasione del 225esimo anniversario della distilleria, nel 2004 incaricava Massimiliano Fuksas di realizzare Le Bolle, complesso ispirato nelle forme agli alambicchi della distillazione, e destinato ad accogliere spettacoli ed eventi. Ma in oltre 50 anni alla guida dell'attività sono moltissime le conquiste maturate sul campo dal cavalier Nardini, uomo d'altri tempi che tra gli amici più cari vantava Indro Montanelli e alla valorizzazione della grappa ha dedicato tutta la vita, interpretando il suo mestiere più come una missione che come semplice professione. Classe 1927, laureato in Scienze Economiche e Aziendali a Ca' Foscari, in passato era stato anche alla guida della Banca Popolare di Vicenza e presidente dell'Associazione locali storici d'Italia. Oggi la distilleria che nel 1860 introdusse per la prima volta un sistema di produzione a vapore, in alambicchi a ciclo discontinuo, conta 70 dipendenti e produce due milioni di litri di grappa ogni anno, esportando in tutto il mondo. Giuseppe, colpito da un ictus 15 giorni fa, se n'è andato circondato dalla sua famiglia, nella tranquillità della sua casa di Bassano del Grappa. Certo che la storia della distilleria continuerà ancora a lungo.

 

a cura di Livia Montagnoli


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