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Bordeaux En Primeur 2017. Appunti di degustazione

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La semaine des Primeurs organizzata dall'Union des Grands Crus de Bordeaux (9-12 aprile 2018) è stata l'occasione per assaggiare in anteprima la produzione enologica del 2017. Ecco le nostre note di degustazione.

 

Si presenta in grande spolvero l’annata 2017 a Bordeaux: la semaine des Primeurs, organizzata dall'Union des Grands Crus de Bordeaux conferma la perfetta organizzazione e un rito che si rinnova con il coinvolgimento di addetti al settore e giornalisti che devono dare un giudizio su quella che sarà l’annata.

L'annata 2017

Riduzione della produzione a causa della siccità e clima non dei migliori, l'annata 2017 non è immensa, d’accordo, ma nemmeno tragica. Tanti vini saranno pronti prima del previsto, altri acquisiranno maggiore eleganza in mancanza di spessore. In certi casi, quando il corpo è più debole, gli eccessi di legno si fanno sentire ma quando si è lavorato senza strafare (nella maggior parte dei casi) siamo di fronte a vini bevibili. Per quanto riguarda i prezzi, non saranno stratosferici e dunque sarà l’occasione di bere indubbiamente bene a prezzi “umani”.

Graves

Château Ferrande - 90

Porpora impenetrabile, ovviamente, frutto molto espressivo, qui la prugna si unisce alla mora, ma il tocco di erbe aromatiche è invitante. Bocca succosa, fresca, di bella stoffa, emotivamente intrigante, rotondo e dolce sul finale

Château Rahoul - 89

Sommesso al naso, arriva docile alle narici la macchia mediterranea, poi al gusto si allarga senza eccessi, con un bilanciamento acido non indifferente. Non lunghissimo al gusto, trova al centro inusuale sapidità.

Graves Bianchi

Château De Chantegrive - 89

Non limpidissimo, d’accordo, ci può stare. Poi il naso citrico (o citrino?) , quindi le note di erba tagliata, la freschezza della mela verde. Insomma bello perché in bocca è sapido e convincente.

Château Ferrande - 86

Bello, limpido, luminoso: un paglierino con riflessi verdi mica male! I profumi variano tra tè e camomilla, poi esce la vaniglia. In effetti in bocca appare un po’ dolcione. Corretto rotondo, fresco, il suo lavoro lo fa.

Château Rahoul - 85

Limpidissimo, pallidissimo, con cenni verdi: non è grave si riprenderà! Perché il naso è intenso e vario, qui l’erba si mescola alle note di frutto bianco, a cenni appena mentolati. Bocca semplice.

Pessac Leognan

Château Bouscaut - 89

Lieve limpidezza alla vista, non così impenetrabile. Per il minerale, bisogna dirlo, qui ci siamo, con cenni di mirtillo e ribes che non sono proprio sgradevoli, poi quel tocco di tostato ci sta bene. Bella spinta in bocca, buona freschezza, invitante: senza offesa, anche beverino. E poi la durata conta.

Château Carbonnieux - 87

Porpora as usual, quindi note olfattive pulite, ovvero nitide con note di ciliegia, prugna e qualche cenno mentolato ben combinato. L’entrata lo trova cartonato (esatto, la sensazione del cartone), non subito espressivo, poi però si adatta e adegua. Diciamo che è ancora ritroso e dimostra potenza, i muscoli si devono sciogliere ma poi...

Domaine De Chevalier - 90

Porpora chiaro, si scorge bene un po’ di limpidezza. Un po’ caramella al naso, anche note di confetto, poi la vaniglia, qualche cenno di lampone: variegato insomma. L’ingresso è molto fluido, il tannino accennato, scorrevolissimo, poi prosegue nel ricordo gusto-olfattivo a lungo.

Château De France - 86

Porpora bello vivace. Ecco che il naso si sveglia per note spiritate: ciliegia sotto spirito ovviamente, poi qualche cenno tostato, anche un tocco di caffè. Al gusto è curioso, non consueto, fresco e nervoso, tannino appena eccessivo: ne risente un po’ il finale.

Château Larrivet Haut Brion - 91

Impenetrabile e poi, senza offesa, all’inizio sembra quasi di sentire la salamoia delle olive. Solo un accenno perché dopo si innalza, tira fuori un frutto notevole, si arrampica su erbe aromatiche come timo e alloro. La bocca è scorrevole, gustosa, invitante, il vino cerca la gola ma si posa…

Château Latour Martillac - 90

Sempre il porpora abituale, al naso sentori di caffè, a cui si uniscono la cioccolata e la frutta fresca ben calibrata. Bocca fluida, ingresso gentile e poi prende spazio, senza strafare. In bocca si mostra ben caratterizzato, agile e tranquillo.

Château La Louviere - 92

Sulla tonalità porpora la vista, il tormentone: un esame olfattivo che parte da note fresche mentolate balsamiche, poi il frutto si fa strada quasi fossimo in una macchia: more, ribes, mirtillo. Solo alla fine la prugna. Il gusto è moderato, impostato, calibrato. Chiude appena veloce ma con tannini rimarchevoli (in francese viene meglio: remarquables).

Château Malartic Lagraviere - 87

Non si fa scoprire, né alla vista perché impenetrabile, né all’olfatto perchè un po’ scontroso. Fatica la frutta a emergere, così come il mondo vegetale. La bocca segue la scia, appena ostica ma promette tante belle cose per il futuro.

Château Olivier - 87

Luminoso alla vista, poi si esprime bene al naso: fruttato regolare, composto, preciso, dai frutti di bosco alla ciliegia. Al gusto tende a trovare la gola, fresco, appena diluito, non fugace però: chiude con grande tranquillità.

Château Pape Clement - 92

Alla vista, che mostra una fittezza di colore incredibile, si unisce un bouquet non solito: quindi fiori (sì, fiori!) come viola, erbe aromatiche come la menta, quindi frutti di bosco come il ribes, nero of course. Al gusto si allunga e si allarga, diverte, fresco e delicato, vivace e integro. E non finirà qui..

Château Picque Caillou - 90

Vedere si fa vedere bene, anche attraversare. Poi le note olfattive sono riconoscibili e quindi si mostra nella sua interezza: il lampone, la ciliegia la fragola pure, con qualche tocco speziato non indifferente. Gentile la morbidezza in bocca, succoso al gusto. Si comporta bene fino in fondo.

Château Smith Haut Lafitte - 91

Colore bello tosto, che al naso si traduce con note vivaci. La carne fa capolino appena, poi la terra con fiori di campo e qualche bacca sparsa. Bello il tannino che tiene unito il tutto senza aggredire la bocca. Finale in crescendo.

Bianchi

Château Bouscaut - 86

Pulito e pallido, un po’ velato. Poco espressivo al naso, si nasconde eccome, per poi far scorgere qualche elemento vegetale come la camomilla e un tocco di miele. Finisce morbido e divertente.

Château Carbonnieux - 86

Sempre velato ma è il momento. Poi spara una serie di idrocarburi ma non in maniera troppo violenta, quindi il limone. In bocca un po’ la freschezza si fa sentire. È caldo e succoso, sodo. Chiude bene, solo un po’ freddo.

Domaine De Chevalier - 89

Bello pulito, luminoso, insomma gradevole. Naso floreale e fruttato, poi il tè speziato, quindi la camomilla, il miele e che diamaine, la confettura di limone! In bocca: caldo e morbido, avvolgente, cremoso. Dura, eccome se dura.

Château Larrivet Haut Brion - 90

Se il colore verdolino significa qualcosa, il naso deve essere divertente. E in effetti lo è: vivace, chiaro, potente, netto. In bocca dimostra gradevole sapidità e inarrivabile freschezza.

Château Pape Clement - 89

Pallido ma di carattere. Stile invitante al naso, vuoi non avere felce erba e limone combinati? Bocca sapida, larga godibile e lunga. Il finale è in progressione, bella sparata.

Château Picou Caillou - 88

Pallidissimo, naso vivace e pieno, qui le note delicate di fiori bianchi (forse margherite) e di lici, poi albicocca. Bocca calda e succosa. Finale medio.

Château Smith Haut Lafitte - 90

Pallido alla vista ma il naso conquista. È caldo, pieno, sodo, complesso, ci sono elementi speziati ma anche tanto verde. Bocca piena e gustosa. Finale lungo.

Saint Emilion

Château Balestard La Tonnelle - 91

Se il porpora è abituale, non lo è di certo il profumo: qui impera il salmastro, lo iodato. È davvero divertente. Solo dopo arriva la macchia mediterranea e qualche frutto d’ordinanza come la prugna. In bocca si sostiene allegramente, è fresco e potente, si fa bere volentieri e a lungo.

Château Berliquet - 86

Se il porpora vira al bluastro, è quasi naturale attendersi tanto vegetale al naso. Erbaceo ma anche qualcosa di peperone. Il corpo è leggero, esile, un po’ marcato l’elemento tannico, la freschezza però domina. Chiude senza urla, non male.

Château Canon - 89

Bello e accogliente il colore porpora vivo, accomodante il profumo di frutti di bosco, poi la ciliegia e la prugna a completare. Spezia solo accennata, con chiodi di garofano a farsi appena sentire. In bocca si espande senza strafare, tranquillo e composto al suo posto.

Château Canon La Gaffeliere - 90

Porpora bluastro e note di cetriolini sottaceto…solo per partire, poi quella nota di mare che si fa strada diverte, perché da spazio anche al sentore vegetale di alloro. In bocca è ampio, succoso e vivo. Il finale s’inerpica in piacevolezza.

Château Cap De Mourlin - 85

Porpora vivace e al naso, se si chiudono gli occhi, sembra di stare casa della nonna: cassapanca lucidata da poco, frutti di bosco, vaniglia, cocco. Un po’ tanto per un corpo che fatica ad accettare tutto questo. Finale lungo.

Château La Couspaude - 85

La vista corrisponde all’olfatto: pienissimo e denso, concentrato nei profumi di confettura già evidente, dalle more alle prugne, con qualche tocco speziato un po’ in risalto, come vaniglia e cannella. Corpo cicciotto, freschezza presente, si sviluppa un po’ con fatica ma regge.

Château La Dominique - 85

Il viaggio si fa scuro..oppure oscuro? Selva del bosco, legno tostato e caffè a completare. In bocca è complementare, quindi denso, pieno, rilassato e largo. Si chiude con tranquilla levità. Finale un po’ alle corde.

Clos Fourtet - 85

È un percorso in montagna: prima un colore acceso, poi il ricordo del muschio, quindi del ginepro, poi anche un solitario casuale cenno di tabacco, ma è più sottobosco. In bocca è succoso e ampio, una freschezza che bilancia, un finale un po’ esile.

Château Franc Mayne - 88

Se il colore è intenso, lo sarà anche il profumo? Qui il peperone verde fa capolino, poi però si mescola in maniera creativa al cioccolato e al caffè, poi c’è il frutto fresco. In bocca è succoso, caldo e articolato, tannino si fa sentire sul finale. Piacevole e gustoso.

Château Grand Mayne - 89

Bel colore potente e deciso. Naso intenso e vivace, dove i frutti neri si fanno strada: ribes e mirtillo sono protagonisti. Poi la felce, sì quella del bosco, un po’ di mentuccia, quella da mettere nei carciofi. Al gusto si mostra ampio e morbido, appena cremoso. Finale rilassatissimo.

Château Larcis Ducasse - 89

Colore bellino e composto. Naso “perfettino” e ben congegnato: al frutto si abbina il caffè e il tostato. In bocca: caldo, ampio, largo e succoso. Il finale è gradevole e lungo.

Château Pavie Macquin - 91

Già potente e deciso alla vista. Naso fresco, invitante, pieno dove il potpourri floreale domina sia nei fiori che nei frutti. Poi la spezia emerge. In bocca è caldo e sodo, succoso, largo e denso. Finale in crescendo.

Château Soutard - 85

Bel viola intenso. Non è molto chiaro cosa voglia dire al naso: si nasconde, si chiude, poi prova a far venire fuori l’erbetta di campo, quindi la terra. Insomma, si rende piacevole in bocca ma non riesce ancora a fare l’ingresso in società.

Château Troplong Mondot - 88

Il viola impenetrabile fa da trampolino alla parte verde del frutto. Al naso è caldo con i sentori di peperone grigliato, ma anche la prugna un po’ acerba, quindi caffè e tostato. In bocca si dimostra saldo e succoso. Finale medio e invitante.

Château Trotte Vieille - 89

Il colore della normalità (il porpora); il profumo della consuetudine (i frutti di bosco, la parte fresca erbacea e qualche cenno di spezia). La bocca lineare, succosa, tannini lievi, è il finale che conquista nella sua semplicità.

Château Valandraud - 90

Porpora di bella intensità. Poi il naso fruttato da manuale, quindi ribes, lampone e fragola in primis, spezie da drogheria come vaniglia, chiodi e cannella. In bocca morbido e sereno, rilassato. Finisce un po’ veloce ma soddisfa.

Château Villemaurine - 88

Porpora fittissimo. Naso tostato, caffè, cuoio, sembra cupo ma in realtà risulta espressivo. In bocca: caldo lo è, morbido pure, solo il finale lo trova appena affaticato ma è solo un attimo.

Pomerol

Château Beauregard - 86

Se il colore significa qualcosa per il naso: all’impenetrabile si associa il caffè appena tostato, poi il peperone verde, quindi la frutta fresca. In bocca tutto si combina in maniera un po’ variegata. Cicciotto e appena stucchevole. Appena affaticante sul finale ma gradevole.

Château Le Bon Pasteur - 91

Intenso al colore ma il naso non risulta eccessivo. Fresco e vivace, delicato, perché il frutto si combina alla spezia. Erbe aromatiche variegate, qui timo e rosmarino, poi una bocca articolata e divertente. Finale in crescendo bello.

Château La Cabanne - 85

Colore deciso, bella evidenza, al naso frutti amalgamati alle spezie, confetture assortite, con una bella varietà di aromi. Solo che la bocca si stanca di questa concentrazione, della pienezza. Buono ma da gustare con calma.

Château Clinet - 87

Porpora, fittissimo e pieno. Naso di bella freschezza, qui la parte olfattiva si dimostra corretta e agevole ma non così varia: erbe e fiori, con il frutto che arriva dopo. In bocca: caldo, corretto, piacevole. Finale medio.

Château La Croix de Gay - 90

Porpora, fittissimo. Naso bello e ampio, con il caffè ben bilanciato dal tostato del legno. Bocca soda e succosa, elegante e piena. Finale in crescendo notevole, invitante.

Château Gazin - 85

Porpora fittissimo. Naso di grande intensità, fruttato, ampio, armonioso, caldo. In poche parole statico. Finale medio.

Château Rouget - 90

Porpora, intenso. Naso di bella freschezza, peperone, erbaceo, note olfattive particolari fruttate, ma simpatiche (anche loro possono esserlo). Bocca calda avvolgente, tannini piccoli. Finale in crescendo.

Listrac Medoc

Château Clarke - 86

Porpora come si conviene. Vinoso - parola antica che riappare - adeguata al contesto, che integra poi frutti neri e qualche elemento erbaceo. Bocca fluida, vivace in freschezza, tannini sempre ben levigati. Il finale è docile e sereno.

Château Fonreaud - 84

Se il porpora ti mette in testa elementi freschissimi, il naso ti riporta a caffè e cioccolato. Poi il frutto scompare. In bocca l’apporto del legno è notevole, un po’ invadente, nonostante trovi larghezza risulta un po’ stucchevole. Il finale è piccolo e sereno.

Château Fourcas Dupre - 87

Porpora e naso fresco di un bel fruttato, nitido, con prugna e ciliegia in abbinamento. In bocca: sereno all’ingresso, fluido, tannino accennato, sottile con grazia. Finale non immenso.

Château Fourcas Hosten - 88

Qui il colore corrisponde al profumo: vivace e allegro, naso di frutti piccoli speziati, elegante, intrigante, ben amalgamato. In bocca: soffice, delicato, ben integrato il tannino a un corpo solido ma non imperioso. Finale in crescendo.

Moulis en Medoc

Château Chasse Spleen - 89

Porpora che mostra un mondo olfattivo particolare, dove il minerale si unisce alla terra, al cuoio e al mondo vegetale. Solo sul finale compare il frutto come ribes. In bocca lieve e succoso, docile, sottile ed elegante. Finale lungo e disteso.

Château Maucaillou - 86

Sul colore ondivago tra bluastro e porpora si innalza un profumo dove i frutti di bosco sono i dominatori in un ambito però di confettura, appena maturo. Infatti la bocca è appena stancante, poco fluida. Finale medio

Château Poujeaux - 87

Un po’ ombroso, non ha voglia di parlare subito al naso: già il colore lo faceva presagire. Poi arriva il sottobosco, le erbe fini, qualche cenno fruttato, in maniera equilibrata. Bocca saporita, molto acidula, brillante ma sottile. Finale medio.

Château La lagune - 89

Sul porpora elettrico si innesta un odore di minestrone: solo un attimo però il mondo vegetale domina, con un frutto che è in via di formazione. Bocca calda e succosa, fresca e lieve. Finale invitante e pieno.

Château La Tour Carnet - 90

Qui si impara il sentore del peperone verde per quanto domini il bagaglio olfattivo. Poi il resto arriva, con calma e senza fretta, soprattutto arrivano i frutti di bosco. È in bocca che convince di più: gustoso, valido, pieno, regala un finale ricco di speranza.

Château La Tour de By - 82

Entrare nel bosco quando ha smesso di piovere da poco: questo è il profumo dominante, un vegetale terroso notevole. Poi la bocca si dimostra iperdiluita, scorrevole, dai tannini poco setosi, anzi, pesantini. Peccato che il tutto risulti frenato.

Margaux

Château Brane Cantenac - 90

Intrigante quel profumo misto di lamponi fragole e ribes al naso: corrisponde al colore porpora lieve. E poi la bocca soffice e leggera, beverina ed equilibrata, lunga e succosa Insomma: invitante.

Château Cantenac Brown - 90

Porpora deciso. Naso fresco, speziato e invitante, composto ed equilibrato, con vaniglia e chiodi di garofano in egual misura. Poi il frutto deciso, la struttura morbida e lieve, che consegna il piacere della beva. Un finale elegante e leggero.

Château Dauzac - 91

Se il viola indica gioventù, il naso conferma: intensità incredibile di fiori e frutta fresca, poi il mondo vegetale. La bocca è ricca e piena, è succosa, acidula quanto basta, con tannino integro e calibrato. Il finale è appetitoso.

Château Desmirail - 82

Un viola denso che presuppone una botta di legno? Sì, capita. Vaniglia e tostato dominano, a dire il vero sono un po’ troppo prevalenti. Poi la bocca: morbida ma piaciona, poco intrigante. Finisce fresco e delicato.

Château Durfourt Vivens - 91

Il colore è bilanciato, non un porpora smaccato; il naso è elegante, fine, senza eccessi. Note minerali, poi pietra, poi cuoio, poi frutti di bosco. In bocca saldo e succoso, elegante e pieno. Termina piacevole e in crescendo notevole.

Château Ferriere - 90

Porpora deciso. Naso dove la pietra si fa viva, la terra le fa compagnia, la macchia mediterranea accenna la sua presenza. Poi il corpo: delicato e fluido, solo un po’ ritroso sulla parte tannica. Il gusto è delicato e armonico. Finale corretto.

Château Giscours - 90

Occhieggia bene sul lato porpora: frutto delicato e fresco, invitante. Al naso è semplice, con ribes, lampone e la ciliegia ovviamente. Poi tocchi di profumo speziato: cannella soprattutto. Agevole al gusto, delicato ma bello. Finale invitante.

Château Kirwan - 90

Bello il colore luminoso porpora. Intrigante la parte fruttata, che poi spazia in una macedonia di frutti neri: buoni. Ma la bocca è particolare: densa ma fresca, tannini regolati con cura, il finale la porta a un bel successo.

 

a cura di Leonardo Romanelli

 


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