Si chiama nergi ed è un piccolo kiwi che nelle prossime settimane approderà sugli scaffali dei nostri supermercati. almeno quelli del Nord-Ovest. Perché questo è il primo anno di commercializzazione effettiva in Italia, dopo il test del 2014.
C’era davvero la necessità di introdurre un nuovo prodotto nel mercato italiano? Domenico Paschetta, produttore di nergi, il kiwi in formato mignon che tra poco approderà nei nostri mercati, e presidente di Ortofruit Italia, un’associazione che aggrega circa 500 aziende frutticole in Piemonte, spiega che “la crisi e i cambiamenti climatici hanno spinto le aziende a innovare e con la coltivazione delle pesche in declino, il kiwi tradizionale colpito dalla batteriosi, si è deciso di puntare sul nergi che, per le sue dimensioni, verrà commercializzato assieme ai frutti di bosco”.
Il nergi: identikit di un frutto
L’Actinidia Arguta è una pianta selvatica originaria dell’Asia Orientale. La varietà coltivata oggi è ottenuta da incroci naturali realizzati da botanici in Nuova Zelanda. Si presenta come una liana che può arrivare fino a 6 metri di altezza. In Europa è approdata in Francia e da qui, con accordi commerciali, si sta diffondendo in Italia, Portogallo e Olanda. In Italia la coltivazione, al momento, è localizzata in Piemonte nella zona fra Savigliano e Saluzzo, storicamente vocata alla produzione di frutta. La produzione italiana, per il 2015, è di 300 mila vaschette da 125 grammi con un prezzo di vendita da 2,5 a 3 euro
La maturazione inizia a settembre e prosegue fino a novembre. Per questo motivo, nel nostro test non è stato facile trovare frutti già ben maturi. Quelli che hanno completato correttamente la maturazione sono morbidi al tatto, dolci e con un giusto equilibrio fra tenore zuccherino e acidità. Secondo la biologa-nutrizionista francese Florence Foucaut 100 grammi di nergi contengono 52,5 mg di vitamina C, più dell’arancio, del litchi e del ribes. La stessa dose fornisce 19,4 mg di magnesio e poi calcio e fosforo. Basso il contenuto calorico: 52 Kcal per 100 gr.
Rispetto al kiwi tradizionale, ha il grande vantaggio di non dover essere sbucciato. La sua pezzatura che mediamente è di 2-3 cm per un peso fra gli 8 e i 15 grammi, ne fa un ottimo snack naturale.
Il nergi in cucina
Il nergi però ha altre velleità gourmet, oltre a quelle di essere un salutare stuzzichino o la base di un frullato energizzante. Lo dimostra la sperimentazione che quelli di +di un gelato, uno dei migliori indirizzi torinesi dell’icecream, stanno portando avanti in collaborazione con Alfio Tarateta, decano dei maestri gelatieri subalpini. “Il nergi è un’altra delle tante, buone, materie prime che ci arrivano dal cuneese”spiega “e ha il vantaggio che non si deve sbucciare e ha tempi di ossidazione molto lunghi; poi contano, nel risultato finale, l’esperienza e il controllo della temperatura nella fase di lavorazione del gelato”. Il risultato è convincente e il nuovo gusto nergi, dolce, cremoso ma non stucchevole, ha le carte in regola per diventare un nuovo must della gelateria di Galleria Subalpina.
Un altro personaggio dalla lunga esperienza in cucina che si è lasciato coinvolgere dal progetto nergi è lo chef Giancarlo Picarreta, adesso ai fornelli del Caffè Letterario Umberto Palermo, nuovo spazio per la ristorazione creato da un vulcanico personaggio, noto nel mondo del design industriale e creatore di super-car apprezzate anche da Matteo Renzi. Il riso venere con gamberi, germogli d’aglio e coulis di nergi è un piatto intrigante ed equilibrato; così come, arrivati al dessert, lo è il classico millefoglie con crema alla vaniglia, riduzione al barbaresco e guarnizione di fragole e nergi a rondelle.
Nel cuneese sono già dieci gli impianti operativi e a questi se ne aggiungeranno un’altra dozzina nei prossimi anni, perché bisogna aspettare la quarta stagione per vedere la pianta pienamente produttiva. Nell’azienda di Luciano Mondino, area di Savigliano, assistiamo ad un’altra dimostrazione delle potenzialità del nuovo piccolo frutto. In cucina (da campo) ci sono gli chef della Scuola Alberghiera di Dronero e Mondoví che propongono insalatina di nergi con prosciutto crudo Cuneo IGP e mozzarella di bufala di Caraglio; spiedini di nergi e salsiccia di Bra, battuta al coltello di razza piemontese con nergi; polpettine di verdure con coulis al nergi (con variante vegana). Fin qui ci si muove nel campo, pur variegato, del finger-food, sicuramente uno degli impieghi che otterrà il maggior successo. La sorpresa, in positivo, arriva con il risotto al nergi e Castelmagno e, in generale, con tutti i dessert. La mini pannacotta al nergi, il nergi in cuore di cioccolato, il cucchiaio di nergi e yogurt profumato agli agrumi possono essere altrettante idee per chef in cerca di un nuovo prodotto da introdurre nelle loro cucine.
+di un gelato | Torino | galleria Subalpina, 32 | tel. 3451862428 |
Caffè Letterario Umberto Palermo | Moncalieri (TO) | corso Savona, 60 | tel. 01119912761
a cura di Dario Bragaglia