Se siete a corto di idee, ecco 8 film romantici da vedere comodamente a casa. Se poi volete stupire il partner, vi suggeriamo 4 ricette etniche per un San Valentino speciale.
Alcuni film tolgono il fiato, sono travolgenti, violenti, dolorosi, a tratti oscuri. Altri sono leggeri, ironici, necessari. In ogni caso, fanno pensare e ispirano. No, non è il nostro campo ma abbiamo comunque selezionato 8 film romantici, da vedere magari in compagnia, che hanno come tematica principale il cibo. In più vi sveliamo 4 ricette (a essi ispirate) per stupire il partner, ça va sans dire. Se poi non volete cucinare affidatevi ai santi servizi di food delivery.
Io sono l’amore
Il film diretto da Luca Guadagnino - il regista di Call me by your name, praticamente il titolo del momento, candidato a ben quattro premi Oscar - è la storia di una famiglia lombarda borghese, composta dalla moglie russa Emma (interpretata dalla bellissima Tilda Swinton), il marito e i tre figli, il cui equilibrio fittizio è sconvolto dall'arrivo di Antonio, un giovane chef di talento interpretato da Edoardo Gabbriellini. È anche la storia d'amore e seduzione tra il cuoco ed Emma, che finalmente riesce a lasciarsi andare alla passione, veicolata dai piatti preparati dallo chef per lei, come accade per la zuppa Ukha. Piatto tipico russo fatto tradizionalmente con salmone, merluzzo o pesce persico cotti in una casseruola piena di acqua, patate e prezzemolo. Che lo chef nobilita e serve in maniera impeccabile proprio per stupire l'amata. Piccola curiosità: nel film non si vedono piatti qualunque, il creatore è nientepopodimeno che Carlo Cracco. Noi vi diamo la ricetta classica, così potete replicarla a casa.
Ingredienti per la zuppa Ukha
1 pesce intero pulito (meglio se di acqua dolce)
Acqua
3 foglie di alloro
2 patate a cubetti
6 carote tagliate a metà
1 cipolla tritata
Prezzemolo e aneto tritati
Sale e pepe in grani q.b
Mettere il pesce pulito in una pentola con il pepe e l'alloro, versare l'acqua (la quantità di acqua dipende dalla consistenza che si vuole ottenere). Portare a ebollizione e cuocere per circa 25 minuti, fino a quando il pesce non sarà cotto. Filtrare il brodo di pesce attraverso un setaccio a maglia fine. Mettere da parte il pesce e levare la pelle e le lische. Rimettere il brodo nella pentola e aggiungere le patate e le carote. Unire la cipolla e cuocere per altri 15 minuti o fino a quando le patate sono cotte. Unire il pesce alla zuppa e cuocere per altri cinque minuti. Guarnire con prezzemolo e aneto.
Lunchbox
Ila prepara tutti i giorni il pranzo al marito, lo impacchetta in una lunchbox e lo consegna al dabbawalla che glielo porterà. Il film indiano ci introduce così al fenomeno dei dabbawalla: da oltre un secolo ogni giorno a Mumbai circa 5.000 fattorini trasportano duecentomila dabba (tipici portavivande indiani in acciaio) con i pasti che le mogli preparano per i mariti pendolari che lavorano negli uffici del centro della più grande città indiana, dove è ambientato il film. I dabbawalla si muovono a piedi, in bicicletta o con carretti trainati a mano e sono praticamente infallibili. Ma con questi numeri l'errore umano è comunque dietro l'angolo, come nel caso di Ila, il cui pasto cucinato con amore finisce nelle mani di Saajan, da poco rimasto vedovo. Dall'errore nasce un rapporto epistolare e un sentimento tra i due; non vi sveliamo di più. Ovviamente nel corso del film si susseguono varie ricette, tutte create dallo chef Aesha Majithia coadiuvato dal food stylist Nitin Tandon. Un tripudio di colori e ingredienti non facile da gestire: si legge in un'intervista al food stylist che i chapati (tipici pani indiani) che si vedono nel film sono praticamente tutti crudi, così come il Kkrela (melone amaro indiano cotto in padella) per evitare l'effetto pallido o avvizzito, con astuzie che i food photographer conoscono bene. Delle molteplici ricette vi sveliamo quella dei Malai Kofta, polpette vegetariane in una crema di yogurt. Prima di accingervi, considerate che vi servirà il paneer, formaggio tipico indiano che si può preparare a casa con latte e limone: basta scaldare il latte fino a bollore per poi versare una miscela di acqua e limone, quando il latte è completamente cagliato, il composto va filtrato, strizzato dall'acqua in eccesso e compresso posizionandolo sotto un peso per alcune ore. Et voilà il gioco è fatto.
Ingredienti per i Malai Kofta
2 patate medie bollite e sbucciate
200 g di paneer
2 cucchiai di panna
5 anacardi tritati
1 peperoncino verde piccante tagliato finemente
1 cucchiaio di uvetta ammollata e asciugata
1 cucchiaino raso di garam masala (spezie indiane)
1 cucchiaino raso di curcuma
1 cucchiaino raso di coriandolo
Farina q.b.
Sale q.b.
Olio per friggere
Schiacciare le patate, aggiungere il sale a piacere e mettere da parte. Miscelare tutti gli altri ingredienti creando una pasta. Fare dei dischi con la pasta di patate e mettere un po' del preparato nel centro di ciascuno. Sigillare i bordi e formare le polpette. Friggere ciascuna di esse fino a doratura. Scolarle e metterle da parte.
Per la salsa
2 cipolle tritate
2 spicchi d'aglio schiacciati (facoltativi)
3 pomodori passati
120 g di yogurt
120 g di anacardi tritati
1 cucchiaino raso di cumino
1 cucchiaino raso di curcuma
1cucchiaino di semi di coriandolo macinati
½ cucchiaino di peperoncino piccante in polvere
1 manciata di foglie di coriandolo
¼ cucchiaino di Garam Masala
Olio e sale q.b.
In una padella scaldare l’olio, aggiungete i semi di cumino e dopo qualche secondo, la cipolla. Quando la cipolla è dorata, aggiungere la curcuma, i semi di coriandolo macinati e il peperoncino. Aggiungete i pomodori passati e poi lo yogurt e gli anacardi tritati grossolanamente. Far cuocere per qualche minuto finché non si è ottenuta una consistenza cremosa. Aggiustare di sale e aggiungere le foglie di coriandolo tritate. Immergendovi i koftas al momento del servizio.
Come l’acqua per il cioccolato
“Como agua para chocolate”. È la tipica frase messicana per indicare una persona in preda alla passione, quindi è bollente come l'acqua necessaria per fare la cioccolata calda. In questo film ambientato in Messico nei primi anni del '900, le persone in preda alla passione sono Tita de La Garza e Pedro. Purtroppo la ragazza, essendo la più giovane tra le figlie, non ha il diritto di sposarsi perché deve accudire la madre fino alla morte. Pedro non si dà per vinto e decide di sposare la sorella di Tita al solo scopo di restare accanto alla sua innamorata. Una storia d'amore travagliata, dove l'unico maniera di comunicare (e godere) è attraverso la cucina e i manicaretti preparati da Tita. Uno di questi sono i Chiles en Nogada, dei peperoni ripieni sommersi di salsa alle noci.
Ingredienti per i Chiles en Nogada
8 peperoni
300 g di carne di vitello macinata
300 g di carne di maiale macinata
2 spicchi di aglio
½ cipolla tritata fine
2 pomodori tagliati a dadini
1 mela sbucciata e tagliata a dadini
1 pera sbucciata e tagliata a dadini
1 pesca sbucciata e tagliata a dadini
½ banana tagliata a dadini
80 g di mandorle pelate e tritate
80 g di pinoli
80 g di uvetta sultanina
Arilli di melograno q.b.
Prezzemolo tritato finemente q.b.
Sale e pepe q.b.
Abbrustolire i peperoni sulla piastra e avvolgerli in uno strofinaccio pulito per 30 minuti, quindi pelarli e praticare un'incisione verticale su un lato. Togliere i filamenti e i semi lasciando intatti i gambi. Scaldare l'olio in una padella larga, soffriggere la cipolla tritata, l'aglio e il pomodoro a fuoco medio alto per 2 o 3 minuti. Aggiungere la carne macinata e cuocere per circa 5 minuti. Quando la carne è dorata, aggiungere la mela, la pera e la pesca. Cuocere per altri 3-4 minuti. Infine aggiungere la banana, l'uvetta, le mandorle, i pinoli. Condire a piacere con sale e pepe, mescolare bene e cuocere per altri 5 minuti. Aggiungere il prezzemolo tritato e togliere dal fuoco. Lasciar raffreddare, poi riempire i peperoni e coprirli con la salsa alle noci. Guarnire con i semi di melograno e il prezzemolo tritato.
Per la Nogada (salsa di noci)
1 tazza di latte
300 g di noci fresche pelate
100 g di formaggio di capra
Sale e pepe q.b.
Frullare tutti gli ingredienti fino a ottenere un composto liscio. Aggiustare di sale e pepe.
Amore cucina e curry
Dopo la tragica scomparsa della madre il giovane Hassan si trasferisce dall'India all'Europa con la famiglia. Una volta arrivato a Saint-Antonin-Noble-Val, un piccolo paese nel sud della Francia, decide di aprire un ristorante, dimostrandosi peraltro uno chef provetto. Ma il ristorante di famiglia si ritrova a fare concorrenza al Le Saule Pleureur di proprietà di Madame Mallory, chef di fama internazionale. Inizia così una guerra culinaria e culturale tra i due, almeno fino a quando la passione di Hassan per la cucina francese e per Marguerite (interpretata da Charlotte Le Bon), la bellissima sous chef di Madame Mallory, non riuscirà ad amalgamare le due culture, regalando nuovi sapori apprezzati addirittura da Madame, anche quando si tratta di un piatto “semplice” come l'omelette; che il giovane chef indiano reinterpreta regalando un risultato “saporito, fresco, caldo al palato”.
Ingredienti per le Omelette
6 uova fresche
60 g di burro chiarificato
Cerfoglio finemente tritato
Erba cipollina finemente tritata
Dragoncello finemente tritato
Prezzemolo finemente tritato
Curry
Sale e pepe bianco q.b.
Mettere le erbe in acqua bollente salata e subito dopo raffreddarle con acqua ghiacciata, strizzarle e tritarle finemente. Rompere le uova in un'ampia bowl, aggiungere le erbe, il curry, il sale e il pepe. Scaldare una padella ampia e porre il burro al centro, versare il composto, regolare la fiamma a metà e proseguire la cottura per tre o quattro minuti scuotendo leggermente la padella. Quando l’omelette sarà dorata servirla piegata in due.
Se proprio non avete voglia di cucinare passiamo ad altri titoli, ovviamente sempre romantici e sempre a tema food.
Il sapore del successo
Adam Jones è uno chef stellato che ha distrutto la sua carriera a causa dell'abuso di droga e alcol, e del suo caratteraccio. Dopo essere scomparso per tre anni, passati a New Orleans a sgusciare un milione di ostriche come penitenza per espiare le sue colpe, decide di rimettersi in gioco gestendo il ristorante di un suo vecchio amico Tony (innamorato di lui). Lo fa con l'ausilio dei migliori chef in circolazione, compresa la bella e brava Helene. Nel corso dei mesi riuscirà a riscattarsi e a innamorarsi.
Tutte le donne della mia vita
Davide è un cuoco di successo incapace di prendersi alcuna responsabilità. Per questo motivo non ha mai voluto aprire un ristorante tutto suo, e tanto meno è riuscito a mantenere un rapporto stabile con le donne che hanno attraversato la sua vita. Compresa la moglie del titolare del ristorante in cui lavora, il quale ovviamente lo licenzia. Davide ritorna così nella nativa Stromboli dove un malore lo costringe a ripercorrere la sua vita. Un evento che lo fa riflettere molto su tutte le donne che ha desiderato, amato e lasciato.
Chef
Jacky Bonnot è un cuoco talentuoso costretto a misurarsi con taverne e luoghi più disparati finendo sempre con l'essere licenziato per via della sua intransigenza. Cacciato dall'ennesimo ristorante, trova impiego come imbianchino in una casa di riposo per riuscire a sbarcare il lunario, fino a che Alexandre Lagarde, famosissimo chef in crisi di ispirazione, lo coinvolge in un progetto. Senza spoilerare, vi anticipiamo che le cose si mettono bene anche sul fronte sentimentale.
Mangia Prega Ama
Elizabeth Gilbert (interpretata dalla stupenda Julia Roberts) ha una vita apparentemente appagante: un matrimonio felice, una bella casa e un buon lavoro. Ma tutto questo sembra non bastarle per essere felice, sente un desiderio interiore di allontanarsi da tutto. Intraprende così un viaggio intorno al mondo. Soggiorna alcuni mesi in Italia, dove si avvicina ai piaceri della tavola, e poi fa tappa in India, dove trascorre il suo tempo meditando. Immancabile anche la storia d'amore, dunque buona visione.
a cura di Annalisa Zordan