Gli incontri b2b aprono la kermesse, poi la "collettiva" alla Fortezza da Basso. Le attese dei grandi e soprattutto dei piccoli Consorzi, presenti per la prima volta. Numerosi i buyer interessati a scovare realtà familiari e convenienti. Nel 2017 il 50% tra venditori e compratori dichiara di aver fatto affari.
Largo ai più piccoli in queste Anteprime Toscane e in questo BuyWine, giunti nel 2018 all'ottava edizione. Già, perché la folta presenza delle Doc cosiddette "minori", che partecipano dal 2014, ha trovato e sta trovando riscontro positivo nelle preferenze di stampa, buyer, operatori stranieri, interessati a conoscere certamente i big del vino (tra cui Brunello, Nobile, Chianti Classico), ma allo stesso tempo disposti a scoprire piccole aziende, prodotti di livello a prezzi contenuti, novità e realtà da raccontare. Ed è qui che la Toscana, così sfaccettata, a tratti divisa, ma proprio per questo estremamente variegata, sa mostrare il suo lato migliore. Da Terre di Càsole a Val di Cornia, da Carmignano a Montecarlo di Lucca, sono diverse le squadre di produttori che hanno deciso di fare il proprio esordio oppure di confermare la propria presenza, riconoscendo il ruolo economico che rivestono queste due manifestazioni collegate. I vini toscani nel 2017 hanno inanellato un +3,3% tra gennaio e settembre (rispetto a una media Italia del +6,6%) per un valore di 665,6 milioni di euro (dato Istat). Il 2015 e il 2016 si chiusero con 902 milioni e 917 milioni di euro.
L'edizione n.8
Apre oggi le danze il BuyWine, con 215 imprese toscane (65 biologiche) e 190 buyer (di 39 Paesi) attesi al padiglione Spadolini della Fortezza da Basso di Firenze, metà dei quali per la prima volta all'evento. Otto gli educational tour programmati in 14 aree di produzione. Il bilancio sull'edizione 2017 stilato dagli organizzatori di PromoFirenze (azienda speciale della Camera di Commercio) dice che sono stati 5.180 gli incontri b2b con un altissimo grado di soddisfazione degli operatori(89% di giudizi positivi). È questo il momento più atteso dalle aziende. Qui si firmano i contratti, grazie a centinaia di trattative tra produttori, importatori, distributori, buyer della Gdo e dell'Horeca. Sono Stati Uniti, Canada, Cina, Danimarca, Corea del Sud e Brasile le bandiere più frequenti, ma per la prima volta ci saranno compratori da Azerbaijan, Colombia, Marocco, Libano, Perù e Thailandia. Tornano dopo alcuni anni quelli di Norvegia, Svizzera e Ucraina.
Al BuyWine 2018, finanziato dalla Regione Toscana con oltre 450 mila euro, aziende e buyer prendono parte singolarmente. I costi di partecipazione per i buyer oscillano tra 180 e 500 euro, mentre per le aziende si va da 750 euro a 900 euro più I.v.a. Non è, pertanto, un affare dei consorzi di tutela che scendono in campo da sabato, con l'Anteprima collettiva regionale (al costo di 1.800 euro più I.v.a.), in programma sempre alla Fortezza da Basso, con un ospite speciale: sarà Sting, star internazionale della musica, ad aprire le danze, in qualità di titolare della Tenuta il Palagio (in provincia di Firenze), gestita con sua moglie Trudie Styler.
I neofiti di BuyWine
Sono 11 i consorzi presenti all'Anteprima collettiva su un totale di 16 partecipanti. Per alcuni si tratta della prima volta. È il caso della Doc Terre di Càsole e del consorzio guidato da Giacomo Baffetti: circa duecentomila bottiglie (tutte di rossi e senza vini bianchi), 160 viticoltori interessati e una decina di cantine associate e un discreto fermento grazie all'arrivo negli ultimi 4-5 anni di acquirenti stranieri da America, Cina e Irlanda. "Parteciperemo con tre aziende. Vogliamo farci conoscere" sottolinea "e provare ad aprire i nostri orizzonti verso i mercati extra europei". Il consorzio, nato dieci anni fa, è sinora rimasto un po' nell'ombra; la svolta si è avuta quando alcuni produttori hanno deciso di vinificare e imbottigliare, invece che conferire le uve a una delle grandi cooperative del Chianti Docg come quella di Colle val d'Elsa (i territori delle due Dop in parte si sovrappongono). "Ora puntiamo a migliorare l'offerta enoturistica sul territorio in collaborazione con la Camera di commercio di Siena".
La curiosità dei buyer non mancherà per un'altra piccola Doc toscana, come Montecarlo di Lucca. Con 16 aziende, circa 200 ettari e una produzione poco al di sotto del milione di bottiglie, la squadra diretta da Gino Fuso Carmignani vede nell'evento fiorentino un'occasione importante: "Vogliamo esserci anche noi, i costi di partecipazione non sono proibitivi e già diversi compratori hanno chiesto di visitare il nostro territorio, che è in un buon momento. Da un punto di vista economico, la Doc riesce a vendere e consumare l'intera produzione". L'interesse su questa zona è alto: divenuta famosa per il Montecarlo bianco, negli anni ha ottenuto i migliori riconoscimenti dagli esperti proprio per i suoi vini rossi.
La Val di Cornia e i vini delle isole toscane
Terza presenza ad Anteprime e Buy Wine per la Doc Val di Cornia, estesa sul territorio di cinque comuni tra le province di Livorno e Pisa. Per le venti aziende, riunite sotto la presidenza di Stella Giomi Zannoni, il momento è delicato. A fronte di un trend calante per le produzioni a Doc, il consorzio sta ragionando al suo interno sulla valorizzazione della Docg rosso: "Negli ultimi anni sta prendendo vigore" dice Zannoni "e abbiamo bisogno di eventi come questo, che ci consentono di avere un confronto qualificato, anche per capire come reagisce il mercato". A Firenze, non mancheranno neppure i vini delle isole toscane. Marcello Fioretti, presidente del Consorzio di tutela della Doc Elba, partecipa per la seconda volta. Dieci le cantine coinvolte sulle 18 associate, che in totale producono ogni anno circa 400 mila bottiglie su 150 ettari: "Posto che al Buy Wine ogni azienda fa il suo percorso, le Anteprime garantiscono una visibilità a livello di stampa internazionale all'intera Doc. Ecco perché è utile esserci", rileva Fioretti. Alla collettiva saranno presentati i bianchi 2017 (Ansonica e Vermentino su tutti) e i passiti del 2015 e 2016. "Il trend della vendemmia 2017 è stato per noi in controtendenza rispetto alla media regionale. Abbiamo raccolto un po' di più del 2016" osserva "grazie ai nostri suoli argillosi che hanno mitigato gli effetti della siccità".
Consorzi al gran completo
Tutti gli undici associati al Consorzio di tutela dei Vini Carmignano saranno coinvolti nella due giorni fiorentina, con le annate 2015, 2016 e (per il Barcoreale) con la 2017. Il presidente Fabrizio Pratesi ricorda come l'export, col 65-70%, rappresenti lo sbocco principale di questi vini della provincia di Prato, ma evidenzia con soddisfazione un cambiamento significativo: "Da qualche anno, le aziende del Carmignano stanno credendo sempre di più in questo vino che, nella nostra provincia, è diventato un elemento di orgoglio. Prima, non eravamo profeti in patria, mentre oggi nelle zone limitrofe ai due comuni della Doc, la ristorazione li propone, il consumatore li apprezza, anche per l'ottimo rapporto qualità-prezzo, ed è orgoglioso di appartenere a una zona come questa". Spazio, come sempre, alle annate 2015, 2014 e 2016 per la Doc Cortona, interprete italiano del vitigno Syrah, la cui prima vendemmia risale al 2000: "Da 7 cantine che eravano siamo diventate quasi 50 per un export pari a circa l'80% della produzione, che in media è di 500 mila bottiglie", spiega Marco Giannoni, alla guida del consorzio dei produttori. "Siamo obbligati a esportare" afferma con un po' di delusione "anche perché l'Italia non riesce a tutelare le imprese in tema di riscossione dei pagamenti". Per questa Doc aretina, in ogni caso, lo stato di salute è buono: nonostante una annata 2017 col 50% in meno di prodotto, sul territorio ogni anno nascono nuove cantine: "E quasi tutte si stanno iscrivendo al nostro consorzio". Quasi tutte presenti le imprese imbottigliatrici della Doc Pitigliano e Sovana: "Impossibile non partecipare a questa vetrina internazionale, una sorta di circuito in cui bisogna esserci", dice il presidente Edoardo Ventimiglia, che attende per domenica 11 febbraio l'arrivo di diversi buyer dall'estero.
Chi punta sul biologico
Scommette, invece, sulla propria anima biologica il Consorzio di tutela Montecucco, nato nell'anno 2000, che oggi associa 66 aziende con una produzione di 1,2 milioni di bottiglie. "Il 66% del nostro Sangiovese Docg è biologico. Questa è un'importante leva per buyer e importatori", rileva il vice presidente Giovan Battista Basile, che riconosce l'efficacia della formula delle Anteprime Toscane e degli incontri business to business al padiglione Spadolini: "Il nostro giudizio è positivo, esportiamo il 65% del fatturato e con questa iniziativa molte aziende sono riuscite a trovare mercati e nuovi sbocchi. Tuttavia, a stampa e operatori vogliamo comunicare l'idea che il nostro territorio non è solo vitivinicolo, ma dotato di una originalità rispetto ad altre aree della nostra regione". Lo faranno anche ad Alberese, lunedì 12 febbraio, dove 17 cantine del Montecucco presenteranno i vini assieme a quelli dei cugini della Doc Morellino e della Doc Maremma Toscana (75 i partecipanti nel complesso). Cammino biologico anche per la Doc Valdarno di Sopra, realtà da 200 mila bottiglie annue che sta conquistando via via la fiducia dei produttori: "Le rivendicazioni a Doc sono in crescita ed entro il 2018 vogliamo trasformarci in una Doc interamente biologica", annuncia il direttore consortile, Ettore Ciancico. A Firenze saranno 15 le cantine aretine presenti e circa 40 le etichette.
Chi tenta il business
Nel 2017, il 50% di venditori e compratori ha dichiarato di avere instaurato un rapporto commerciale o di essere in trattativa; ma anche che il rapporto d'affari prosegue stabilmente dopo Anteprime e BuyWine con una media di tre operatori. Presupposti che la giovane Doc Maremma Toscana non può non tenere presenti in questa edizione 2018, a cui prenderà parte con 74 vini. La denominazione è in crescita: "Siamo passati da 5,5 a 5,7 milioni di bottiglie nel 2017, le cantine stanno gradualmente incrementando i vini rivendicati a Doc" rileva il presidente del Consorzio, Edoardo Donato "e i mercati, soprattutto Nord Europa e Stati Uniti, stanno dimostrando un interesse crescente. Questo evento per noi sarà un test molto importante per verificare la capacità dei nostri vini, e del nostro territorio, di farsi apprezzare da un pubblico di addetti ai lavori".
La nuova edizione di Chianti Lovers
Chianti Docg e Morellino di Scansano, oltre agli specializzati, apriranno le porte anche al grande pubblico. La nuova edizione 2018 di "Chianti Lovers" interesserà entrambe le denominazioni. Oltre 100 le cantine del Chianti, 500 le tipologie di vino e più di 2 mila i visitatori attesi. "Il Morellino" osserva Giovanni Busi, numero uno del Chianti Docg"è stato il primo ad accogliere la nostra proposta di immaginare un futuro di collaborazione fra consorzi alle Anteprime. Una collaborazione che riteniamo non più prorogabile se vogliamo continuare a essere competitivi a livello internazionale confrontandoci con un mercato sempre più difficile".La Docg, che nel 2017 ha incrementato del 5% le vendite in Italia e all'estero, deve fare i conti con un calo di volumi pari a 40 milioni di bottiglie (rispetto a una media di 100 milioni annui) ed è in attesa della dichiarazione Mipaaf sullo stato di calamità: "Consentirà di far respirare soprattutto la parte agricola della denominazione", conclude Busi. A Chianti Lovers, la Doc Morellino di Scansano parteciperà con 20 aziende che faranno degustare l'annata 2017 e la riserva 2015: "Stiamo lavorando per far sì che la domanda estera cresca, produciamo mediamente dieci milioni di bottiglie ma finora siamo intorno al 20-25%" osserva il direttore del consorzio, Alessio Durazzi "una percentuale ancora bassa, ma con enormi potenzialità di crescita. I nostri vini hanno tutte le caratteristiche per piacere all'estero. E affiancarsi a un vino simbolo nel mondo come il Chianti Docg è per noi un'occasione davvero importante".
Il calendario delle Anteprime Toscane
9 e 10 febbraio – Buy Wine 2018
Firenze, Fortezza da Basso – Padiglione Spadolini
10 febbraio - Anteprima Collettiva Regionale
Firenze, Fortezza da Basso – Padiglione Cavaniglia
(Carmignano, Casole d’Elsa, Colline Lucchesi, Cortona, Elba, Maremma Toscana, Montecarlo di Lucca, Montecucco, Pitigliano e Sovana, Val di Cornia e Valdarno di Sopra)
11 febbraio - Chianti Lovers con il Morellino
Firenze, Fortezza da Basso - Viale F. Strozzi, 1 – Pad. Cavaniglia
12-13 febbraio - Chianti Classico Collection
Firenze - Stazione Leopolda V.le F.lli Rosselli, 5 (Porta al Prato)
13-14 febbraio - Anteprima Vernaccia di San Gimignano
San Gimignano, Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada – Via Folgore 11
14-15 febbraio - Anteprima Vino Nobile di Montepulciano
Montepulciano, Fortezza Medicea, via San Donato, 21
16-17 febbraio - Benvenuto Brunello
Montalcino, Chiostro Museo di Montalcino, Via Ricasoli 31
www.consorziobrunellodimontalcino.it
a cura di Gianluca Atzeni
Questo articolo è uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri dell' 8 febbraio
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