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Michele Biagiola lascia l'Enoteca Le Case di Macerata. Interrotto un sodalizio di 15 anni, in vista un nuovo progetto

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Nel corso degli anni lo chef marchigiano ha saputo regalare al ristorante della famiglia Giosuè tante soddisfazioni (e una stella Michelin) raccontando i prodotti della sua terra, particolarmente sensibili ai prodotti dell'orto, alle erbe spontanee, alle lavorazioni casalinghe. Ora lascia la guida della cucina in vista di un nuovo progetto personale. 

Michele Biagiola e l'Enoteca Le Case. Una storia lungo 15 anni

È un sodalizio in cui di questi tempi è raro imbattersi quello che per quindici anni ha legato lo chef Michele Biagiola al ristorante Le Case di Macerata. In controtendenza rispetto a una ristorazione d'autore sempre più frenetica lo chef marchigiano ha fin'oggi tenuto strette le redini di un'attività traghettata ai vertici della scena gastronomica nazionale, conquistando l'ambita stella Michelin grazie al sapiente lavoro di gestione delle proprie risorse, dall'orto all'allevamento di animali allo stato brado vanto dell'azienda agricola a conduzione familiare.

Valorizzazione del prodotto – sempre freschissimo – e della tradizione artigiana (quella che propone in tavola gli insaccati, il pane o la pasta di produzione casalinga), ma anche promozione di un territorio non sempre premiato dai più tradizionali circuiti turistici. E invece, alla tavola di Michele Biagiola – tra cucina creativa, piatti della tradizione e pizza gourmet – questo legame con la terra marchigiana, in un ambiente volutamente semplice ma esclusivo, si è sempre respirato. Almeno fino allo scorso 27 agosto, ultimo giorno dello chef al servizio dell'Enoteca Le Case di Macerata.

La separazione. Biagiola lascia in vista di nuove esperienze

Ad annunciarlo è lo stesso Biagiola con un post su Facebook, in cui raccoglie il desiderio di intraprendere un nuovo percorso “investendo in prima persona in un progetto che si concretizzerà nei prossimi mesi”. Un'interruzione pacifica, dunque, come dimostrano le parole affettuose all'indirizzo della famiglia Giosué, proprietaria dell'azienda. E un pensiero corre anche ai colleghi che l'hanno affiancato in questi “15 anni magnifici”: “Le cucine sono luoghi di transito in cui si depositano però ricordi indelebili, per questo non potrò mai dimenticare i miei insostituibili compagni di squadra e di vita.”

Classe 1973, dopo qualche anno trascorso in giro per il mondo, lo chef era rientrato a casa per raccontare la sua terra attraverso una cucina autentica giocata sui sapori vegetali, dalle erbe spontanee ai fiori eduli, dai sottaceti alle verdure essiccate. E proprio dalle erbe e dal territorio ripartirà la nuova esperienza alle porte, che suscita il comprensibile stato di attesa che lo chef ha voluto condividere con i suoi estimatori: “In questi giorni vivo la condizione indecifrabile di chi è entusiasta per ciò che deve accadere e, allo stesso tempo, di chi a stento riesce a non commuoversi per ciò che ha lasciato. Il non più e il non ancora è un limbo struggente da cui voglio fuggire al più presto per tornare a divertirmi con le mie erbe, per immergermi nuovamente nel mio territorio, per poter guardare ancora nei volti dei commensali l’effetto dei miei piatti”.

Un augurio sincero per il futuro dell'Enoteca Le Case (chi arriverà ora?) e pronti a cominciare una nuova avventura, per trovare “altre emozioni, altri successi, altri giorni felici”.

 


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