Tre 19enni alle prese con pizza e focacce all'italiana, in un locale tutto da scoprire nel quartiere di Wandsworth, a Londra. La storia di Daniel, Giacomo, Rob, e del loro insolito anno sabbatico da ristoratori.
Gli ideatori
Gap year, ovvero anno sabbatico. In Italia non è molto diffuso, ma in Gran Bretagna è una pratica piuttosto comune e una scelta condivisa da tanti giovani diplomati. Non ancora pronti per l'Università o un lavoro fisso, ma al contempo desiderosi di fare esperienza nei campi più disparati, dalla musica all'arte, dallo sport alla moda. Carichi di sogni e speranze come solo a 19 anni si può essere, preparano la valigia e si mettono in viaggio, oppure vanno a fare volontariato, si segnano a un corso di lingua o di pittura. Oppure ancora aprono un'attività. È il caso di Daniel Carino, Giacomo Skeate e Rob Power, tre neo-diplomati accomunati dalla passione per la buona tavola e un legame profondo con l'Italia e la sua cultura gastronomica. Daniel e Giacomo, infatti, sono per metà italiani, e da sempre molto incuriositi dalla complessa cucina tricolore; Rob non ha legami con la Penisola ma nutre comunque un debole per pizza e pasta. Nell'estate del 2017, decidono di vivere il loro “gap year” all'insegna del gusto. La loro idea è quella di puntare tutto sullo street food, cominciando dai mercati londinesi, ma alle volte i piani prendono una piega diversa, inaspettata, che, nei casi più fortunati, si rivela quella giusta.
Il locale
Si rendono conto che per la tipologia di proposta che hanno in mente non è sufficiente un banco al mercato. Così, decidono di cercare uno spazio più ampia per la loro attività. Trovare un locale adeguato non è semplice, ma dopo qualche tempo, finalmente, i tre giovani soci approdano nel posto giusto. Un locale vicino al Tamigi a Wandsworth, tra Battersea e Clapham: “Il proprietario si era stancato e non ne voleva più sapere del ristorante. Abbiamo deciso di rilevarlo, nonostante le condizioni pessime in cui si trovava”, racconta Daniel. “Abbiamo dovuto ristrutturare l'intero spazio, ripensarlo da zero per dargli una nuova vita: siamo soddisfatti del risultato”. Dopo tre mesi di lavori ha aperto i battenti Tresca!, l'insolita pizzeria gestita da quelli che molto probabilmente sono attualmente i più giovani ristoratori del Regno Unito. Un'insegna tutta da scoprire, originale anche nel nome: “Volevamo chiamarla Tasca, come il nostro prodotto di punta”, spiega Giacomo, “ma c'è già un ristorante spagnolo con quel nome. Quando ho detto a mia madre che stavamo pensando di cambiarlo in “Tresca”, si è messa a ridere e, una volta scoperto cosa significasse in italiano, l'abbiamo trovato molto divertente anche noi”.
L'offerta
Ma cosa si mangia da Tresca? Pizze tonde, dalla Margherita alla Marinara, dall'Ortolana alla Diavola, da consumare in loco o a portar via. E poi fritti, torte fatte in casa, dolci della tradizione italiana come il tiramisù, la crostata, i semifreddi. Birre artigianali locali, vini italiani e cocktail. Specialità della casa però è la tasca, “un'idea che abbiamo avuto a Roma, traendo ispirazione da format già collaudati”. Si tratta di una focaccia bianca morbida ripiena con sughi e ricette della cucina di casa: pollo alla cacciatora, polpette al sugo, parmigiana di melanzane, moscardini al sugo. A fornire i prodotti da forno, Il Mulino, “una panetteria di stampo italiano che si trova qui vicino e che serve prodotti di prima scelta, che acquistiamo freschi ogni giorno”. Le altre materie prime provengono dai mercati e dalle botteghe sparse per la città.
Progetti per il futuro
L'attività sembra già aver ingranato bene, e i tre amici ne parlano con entusiasmo ed emozione. Perché se è vero che l'idea dell'Università non è stata completamente accantonata – specialmente da Rob – altrettanto vero è che il lavoro al ristorante si fa sempre più intenso, la clientela aumenta, così come il coinvolgimento da parte dei tre giovani, la loro passione e l'interesse verso questo settore. E soprattutto la voglia di crescere. “Abbiamo comunque intenzione di arrivare nei mercati: lo street food va assaporato all'aperto, fra i banchi del mercato, su una panchina, passeggiando fra le vie dei negozi. E deve arrivare a tutti”. E poi? “Per il momento, siamo felici con quello che abbiamo, e vorremmo continuare a concentrarci su Tresca!”. Nulla di definitivo, ancora, ma non possiamo che auspicare a questi giovanissimi imprenditori tanta fortuna. Qualunque sia la strada che sceglieranno di percorrere.
Tresca! - Londra - York Road, 220 - trescarestaurant.com
a cura di Michela Becchi