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Gli insetti per uso alimentare in Italia sono vietati. Lo dice il Ministero della Salute

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Con un'informativa arrivata a chiarire l'entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sui Novel Food (2283/2015), il Ministero della Salute specifica che, almeno per il momento, gli insetti non arriveranno sulle tavole degli italiani. Il motivo? Mancano le autorizzazioni attuative. Ripercorriamo l'iter degli ultimi anni. 

Insetti sì o no?

Si era detto “con il 2018 largo agli insetti sulle nostre tavole”, tra allarmismi di sorta per l'invasione di una consuetudine gastronomica ben poco affine al gusto e alla tradizione italiana, reazioni di totale schizzinosa chiusura da un lato, curiosità per l'arrivo di cavallette e grilli in menu dall'altro (significativamente meno rappresentato del primo). Ma il via libera dell'Europa al commercio e al consumo degli insetti annoverati nell'aggiornamento del catalogo dei Novel Food aveva generato pure una riflessione più ponderata sull'entomofagia, giocata in sede istituzionale con dettagliati rapporti della Fao su valori nutrizionali e importanza strategica degli insetti commestibili in termini di sostenibilità ambientale e lotta alla fame nel mondo. Dell'eventualità che gli insetti potessero farsi largo tra pasta e bistecche anche in Italia si era cominciato a parlare alla fine del 2015, quando il Parlamento europeo prendeva in esame per la prima volta la possibilità di aggiornare quell'elenco, ormai obsoleto, di alimenti, ingredienti e tecniche di produzione “per i quali non è dimostrabile un consumo significativo in ambito comunitario”, ma che necessariamente devono essere regolati dalla legislazione alimentare comunitaria (Regolamento CE 258/1997).

 

All'inizio dell'iter. Il nuovo catalogo dei Novel Food

All'epoca, con parere positivo dell'Efsa, la candidatura degli insetti all'ingresso in catalogo veniva presa in seria considerazione, ponderando rischi e benefici dell'operazione, con propensione a favorire i secondi. Un anno dopo, e in vista dell'applicazione del nuovo regolamento (in Italia a partire dall'inizio del 2018), l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare diramava le sue linee guida per presentare al vaglio della commissione i prodotti candidati all'ammissione tra i novel food: per autorizzarne il consumo, si diceva, l'Efsa avrebbe dovuto convalidare di volta in volta un dossier dettagliato sulla composizione organica e gli allergeni dell'alimento, ed essere messa a parte della tracciabilità della filiera, e delle modalità d'uso e dei contesti di distribuzione del prodotto. Ultimo lasciapassare, non meno importante, l'evidenza che l'aspirante novel food in esame fosse già consumato senza conseguenze per la salute da almeno 25 anni in un altro Paese extracomunitario. Intanto, in avvicinamento al passaggio d'anno, gli ultimi mesi hanno visto imperversare il dibattito: c'è chi ha puntato ad approfondire con serietà il tema dell'entomofagia, sul piano scientifico e culturale (vedi il libro On Eating Insects di Phaidon, ma anche la pubblicazione a cura di Carlo Spinelli e Gianluca Ferretti in uscita la prossima primavera per Blu Edizioni: un guida al consumo di insetti commestibili, con note culturali, antropologiche, gastronomiche e scientifiche). chi come Coldiretti ha raccolto l'umore degli italiani, trovando il 54% di loro contrari al via libera agli insetti (solo il 16% favorevole). Ricordiamo pure che nel frattempo il regolamento UE 893/2017 approvato il 24 maggio scorso ha autorizzato anche in Italia l'allevamento di insetti a uso alimentare.

 

Gennaio 2018. Entra in vigore il regolamento. Ma...

E dal 1 gennaio anche il tanto discusso regolamento 2283/2015 sui novel food è entrato in vigore. Largo agli insetti, dunque? No. È servita poco più di una settimana al Ministero della Salute per diramare un'informativa condivisa con il Ministero delle Politiche Agricole, gli assessorati alla Sanità delle Regioni e Province e il comando dei Nas. L'oggetto? L'uso di insetti in campo alimentare, “in riferimento all'applicabilità del regolamento sui novel food”. Sentenza: in Italia, al momento, commercio e consumo di insetti restano vietati, in attesa della preventiva autorizzazione prevista a livello UE, che dovrà definire anche le quantità di assunzione proposte. “Alcuni Stati membri” scrive il Ministero “hanno ammesso a livello nazionale la commercializzazione di qualche specie di insetto in un regime di ‘tolleranza’. È stato comunque stabilito, con lo stesso articolo (del Regolamento), che per le specie in questione deve essere presentata una domanda di autorizzazione, al fine di definire le condizioni atte a garantirne la sicurezza d’uso per una libera circolazione sul mercato Ue. Nel frattempo gli Stati membri che ne hanno ammesso la commercializzazione prima del 1 gennaio 2018 possono continuare a mantenerle sul loro mercato”.

 

In Italia (per ora) gli insetti sono vietati

L'Italia, invece, si adegua all'articolo di cui sopra (il 35), non applicando il regime di tolleranza di cui altri Paesi (come il Belgio) si sono avvalsi, sancisce il Ministero. Che ribadisce: “Ai fini dell’impiego alimentare gli insetti e i loro derivati si configurano tutti come novel food e al momento nessuna specie di insetto (o suo derivato) è autorizzata per tale impiego”. La palla, dunque, passa di nuovo all'Efsa, che dovrà accertare l'esistenza delle condizioni indispensabili per autorizzare il commercio: delle 1900 specie di insetti commestibili riconosciute nel mondo, le candidate a ottenere per prime l'ok potrebbero essere larve della farina, grilli e bachi da seta, mentre in Italia sono già una decina gli allevatori che hanno deciso di specializzarsi nel settore, riconoscendone le grandi potenzialità future. Per il momento dovranno aspettare anche loro.  

 

a cura di Livia Montagnoli


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