La nostra selezione dei migliori 19 Champagne di maison e cave le cui etichette sono reperibili in Italia. Gli altri settantuno li trovate nel numero di gennaio del Gambero Rosso.
Uno dei privilegi della professione di critico enologico? Avere la possibilità di assaggiare i migliori vini del mondo. Te ne rendi conto in occasioni come Modena Champagne Experience, organizzata dal Club Excellence. Lì tutto il nostro team (secondo qualcuno “il Real Madrid dei degustatori”), in una ben organizzata degustazione ha potuto valutare, assistito da bravi sommelier, oltre 400 cuvée. Qui vi presentiamo gli Champagne con un punteggio superiore a 90. Tutti gli altri li trovate nel numero di gennaio del Gambero Rosso.
Lo Champagne è (anche) un indicatore economico
Delle mille definizioni che si possono dare dello Champagne, e che fanno parte della sua agiografia, una è particolarmente fredda quanto intrigante: Indicatore Economico. Senza addentrarci in complesse analisi (e semplificando al massimo) se ne ricava una regola: quando le cose vanno bene e l’economia corre, si beve più Champagne. I dati recentemente rilasciati dal CIVC, l’associazione interprofessionale che regola la vita della più celebre denominazione d’origine del mondo, ci mostrano i numeri del 2016 (306 milioni di bottiglie commercializzate rispetto ai 312 del 2015) leggermente in calo, anche se ancora c’è strada da fare per recuperare quei 338 e passa milioni del 2007, ovvero l’ultimo anno pre-Lehmann. Il dato che ci interessa di più però è l’import italiano, che nel 2016 si assesta su 6,6 milioni di bottiglie, con un bel +6,4%. Vuol dire, in soldoni, che la ripresa dell’economia – di fatto – c’è, e gli italiani stappano con maggior spensieratezza.
Export: le conseguenze del terrorismo e della Brexit
I dati negativi vengono invece da Francia e Belgio, che hanno avuto un turismo pesantemente condizionato dal terrorismo, e dall’Inghilterra, primo mercato europeo, che inizia a pagare il dazio della Brexit e della svalutazione della sterlina con un -9%. Insomma, quei 6 milioni di bottiglie in meno vengono proprio da questi tre paesi. Detto questo, nel resto del mondo (Usa, Canada e Giappone in testa) si cresce eccome. E le proiezioni per il 2017 sono confortanti.
Il fascino delle bollicine francesi è indiscusso, inossidabile. Chi temeva che il fenomeno Prosecco con i suoi numeri da capogiro (tra Docg e Doc oltre 500 milioni di bottiglie vendute nel mondo) potesse essere un problema per i produttori transalpini, deve invece ringraziare lo spumante italiano, che ha sdoganato la bollicina da evento riservato alle ricorrenze a piacere quotidiano, convertendo al “tappo a fungo” mercati e fasce di consumatori, come i millennials e la Generation Z (o post-millennials: i nati da metà anni ’90), che prima sembravano piuttosto insensibili al suo charme. E che hanno imparato ad apprezzare, o lo faranno, il fascino delle grandi cuvée di Champagne.
Il fascino dello Champagne
Ma cosa rende questo vino così appassionante, al di là delle mode e delle congiunture economiche? Sicuramente il fatto che è il frutto di una viticoltura di alta qualità in una zona assolutamente vocata alla tipologia, vuoi per le varietà di uva (Pinot Nero, Meunier e Chardonnay) vuoi per le caratteristiche del suolo (terreni calcarei che assicurano ai vini la giusta acidità e quindi la freschezza del gusto) e infine per il clima più freddo di tante regioni viticole europee. Ma anche e molto per il know-how accumulato dai produttori champenois in trecento anni: è straordinario, e continua a fare scuola, in campo enologico, di marketing e di strategie commerciali. Chi conosce la Champagne e le grandi maison con la loro storia non può che rimanere affascinato dalla loro capacità di innovare e di rinnovarsi continuamente, dettando l’agenda al resto del mondo delle bollicine, che, Prosecco escluso (ma è un altro campionato...) è perennemente costretto ad inseguire.
Il territorio poi è bellissimo da visitare, pullula di ottimi ristoranti a qualsiasi livello e garantisce accoglienza di prim’ordine in ogni fascia di prezzo. Il paesaggio è tutelato con accanimento, e dal 2015 è patrimonio mondiale dell’UNESCO (come speriamo diventino le colline di Conegliano e Valdobbiadene: iter avviato).
La rivoluzione verde
Inoltre da qualche anno è in atto una vera e propria “rivoluzione verde”: è uno dei territori mondiali con il più alto tasso di crescita della viticoltura biologica e biodinamica, e la parola “sostenibilità” non è solo una chiacchiera, ma è entrata nei protocolli delle grandi maison come in quelli delle cooperative e dei vignaioli. Si pensi che il Comitato Interprofessionale continua a emanare direttive, come quella della riduzione del peso delle bottiglie e di emissione di CO2 alle quali nessuno si sogna di contravvenire... È stata questa la prima regione vinicola del mondo a calcolare, nel 2003, la sua impronta carbonica e a fissare una tabella di marcia che l’ha portata a ridurre le emissioni del 15% in 10 anni (grazie anche a un calo del peso del vetro del 7%), che sarà del 25% nel 2025 e del 75% nel 2050. Il livello qualitativo è indiscusso – come dimostrano le nostre degustazioni – ed è in crescita. Il riscaldamento globale non ha prodotto ancora grandi cambiamenti, tra queste verdi colline, se non quello di dare uve più mature e meno bisognose di “correzioni” a base di liqueur e di zuccheri. Champagne sempre più buoni e più verdi, insomma, che noi italiani, che siamo uno dei mercati dove si consumano più bottiglie di Champagne di alta gamma, apprezziamo sempre di più.
I migliori 19 Champagne
Vi presentiamo gli Champagne con un punteggio superiore a 90. Tutti gli altri li trovate nel numero di gennaio del Gambero Rosso, dove ci sono tutte (o quasi) le maison e le cave le cui etichette sono reperibili in Italia: le abbiamo degustate a Modena per Champagne Experience, la kermesse organizzata dagli importatori del Club Excellence.
La commissione d'assaggio: Stefania Annese, Antonio Boco, Giuseppe Carrus, Gianni Fabrizio, Costantino Gabardi, Eleonora Guerini, Elena Mozzini, William Pregentelli, Lorenzo Ruggeri, Marco Sabellico.
Valée de la Marne
Champagne Billecart-Salmon - Blanc de Blancs '06
Alla sesta generazione i Billecart-Salmon non hanno bisogno di grandi presentazioni. Questo millesimato è estremamente complesso al naso, con note di pera e regina Claudia, miele d’acacia, leggermente lattico e pastoso. La bocca ha una tensione graffiante e splendida, un finale affilato e lanciato, luminoso e brillante.
Punteggio: 92
Champagne Billecart-Salmon — Mareuil-sur-Ay - 40, rue Carnot - +33(0)326526022 – champagne-billecart.fr
Champagne Éric Taillet - Sur Le Grand Marais
Viticoltori prima che produttori, i Taillet, possono contare su circa 6 ettari distribuiti in sei comuni attorno a Baslieux-sous-Chatillon, nel cuore della Vallée de la Marne, patria del pinot meunier. Questa cuvée lo vede presente al 90%, con chardonnay a saldo. Profumi di fieno fresco e scorza d’arancia, pe runa bocca grintosa, fresca e molto asciutta.
Punteggio: 91
Champagne Éric Taillet - Baslieux-sous-Châtillon - 37, rue Valentine Régnier - +33(0)326581142 – champagne-eric-taillet.fr
Montagne de Reims
Champagne Paul Bara - Special Club Grand Cru '04
È difficile scegliere una bottiglia nella gamma di questa classica maison che risale al 1833. Grandi vigne e cure artigianali ne fanno da sempre un nome di spicco. Abbiamo optato per la bottiglia “special Club” dell’ottima vendemmia ’04. Di commovente ricchezza e profondità, di grande forza espressiva nei suoi toni di frutto e bouquet garni, ci ha davvero incantato.
Punteggio: 94
Champagne Paul Bara - Bouzy - 4, rue Yvonnet - +33(0)326570050 – champagnepaulbara.com
Champagne André Beaufort - Polisy Brut Millésimé ‘97
Jacques Beaufort è uno dei pionieri dell’agricoltura bio in Champagne, che pratica dal 1969. La famiglia elabora una serie di etichette di livello eccellente, come testimonia questo millesimato maturo che si esprime con straordinaria eleganza e finezza nei suoi toni di zafferano e fungo porcino, ma che sa essere allo stesso tempo sapido, teso, complesso e profondo, con un frutto di bella integrità.
Punteggio: 94
Champagne André Beaufort — Ambonnay - 1, rue de Vaudemanges - +33(0)326570151 – champagnebeaufort.com
Champagne Monmarthe - Brut Millésimé 1er Cru ’09
Maison familiale diretta da Jean-Guy e Sandrine Monmarthe, vanta 17 ettari classificati premier cru. Nella sua curata gamma ci ha colpito questo millesimato che ha riposato in cantina ben 84 mesi prima del dégorgement. Ha materia, è sapido, teso verticale, cremoso e speziato al palato, elegante e di straordinaria beva.
Punteggio: 93
Champagne Monmarthe — Ludes 38, rue Victor Hugo - +33(0)326611099 – champagne-monmarthe.com
Champagne Michel Arnould & Fils - Memoires de Vignes Grand Cru ‘11
Ha solo 12 ettari di vigne la maison, ma tutti quotati Grand Cru. Eccellente, a dir poco, questo blanc de noirs. Esprime intensità ed eleganti toni di frutti rossi al naso come al palato, dove è polposo, sapido, di bella struttura ma anche di straordinaria beva nonostante la profonda complessità e il lungo finale fumé.
Punteggio: 92
Champagne Michel Arnould & Fils - Verzenay - 28, rue de Mailly - +33(0)326494006 – champagne-michel-arnould.com
Champagne Paul Déthune - Blanc de Noirs Grand Cru ’12
Pierre Déthune è erede di una tradizione secolare di viticoltori e coltiva in regime bio le sue pregiate vigne di Ambonnay, circa 7 ettari. Di questo vino colpiscono il colore ramato brillante, la finezza del perlage, la freschezza del bouquet e le nitide note di frutto rosso. Complesso, armonico, moderno.
Punteggio: 92
Champagne Paul Déthune - Ambonnay - 2, rue du Moulin - +33(0)326570188 – champagne-dethune.fr
Aube
Champagne Drappier - Cuvée Charles De Gaulle
Una delle migliori aziende dell’Aube, e non solo, offre una serie di etichette di altissimo livello. Il Charles De Gaulle, da pinot nero (80%) e chardonnay riposa tre anni sui lieviti, e ci ha conquistato per la struttura sapida e piena, per le note nitide di frutto sia bianco sia nero, per la fresca vena agrumata e l’eleganza dell’insieme.
Punteggio: 92
Champagne Drappier - Urville - rue des Vignes - +33(0)325274015 – champagne-drappier.com
Champagne Fleury - Millésimé ’04
Fleury è tra le aziende pioniere della biodinamica in Champagne. Jean-Pierre Fleury infatti ha convertito le sue vigne - 15 ettari – in biodinamica già nel 1989. Il ’04, da pinot nero in prevalenza, ha maturato circa nove anni sui lieviti. Un vino dall’effervescenza cremosa, fine ed elegante nei toni di frutti rossi, di sapida e vitale fruttuosità, ha un avvincente finale boisé.
Punteggio: 92
Champagne Fleury - Courteron - 43, Grande-Rue - +33(0)325382028 – champagne-fleury.fr
Côte des Blancs
Champagne Agrapart & Fils - Extra Brut Terroirs
Uno Champagne semplicemente fantastico, come ci si aspetta da una maison di récoltant manipulant (RM) di questo livello. Chardonnay in purezza, sui lieviti per quattro anni, unisce una mineralità luminosa e quasi elettrica a sensazioni fruttate mature ma elegantissime, amalgamate da un raffinato tratto di panetteria e lieviti nobili. Una meraviglia.
Punteggio: 94
Champagne Agrapart & Fils - Avize - 57, avenue Jean Jaurès - +33(0)326575138 – champagne-agrapart.com
Champagne Larmandier-Bernier - Vieille Vigne du Levant '08
Pierre Larmandier è uno dei più apprezzati produttori di tutta la Champagne. Coltiva le sue vigne in regime biologico in vari comuni della Cote de Blancs, realizzando vini affilati e personali. Il Vieille Vigne du Levant è l’espressione lucente delle vigne di charddonay a Cremant. È una scheggia di sale e frutta, purissimo nell’affondo mentolato. Rigenerante.
Punteggio: 94
Champagne Larmandier-Bernier - Vertus - 19, avenue du Général de Gaulle - +33(0)326521324 – larmandier.fr
Champagne Pascal Doquet - Diapason Grand Cru Le Mesnil sur Oger Brut
L’azienda rinasce sulle ceneri della storica Doquet-Jeanmaire nel 2004, quando Pascal Doquet rileva l’attività di famiglia. Dal Mesnil-sur-Oger proviene il Diapason, una cuvée di solo Chardonnay che si affina 8 anni sur lies. Uno Champagne complesso (fiori bianchi, agrumi e brioche) e raffinato dove tensione e ricchezza si bilanciano perfettamente.
Punteggio: 92
Champagne Pascal Doquet - Vertus - 44, chemin du Moulin de la Censé Bize - +33(0)326521650 – champagne-doquet.com
Champagne De Sousa - Brut Réserve Grand Cru Blanc de Blancs
Erick De Sousa ha vigne Grand Cru nei comuni di Avize, Oger, Cramant e Le Mesnil, per quanto riguarda lo chardonnay, ma anche parcelle di pinot noir ad Aÿ e Ambonnay. Tutte allevate con metodi biodinamici e tecniche volte ad esaltare il terroir. Questo Champagne è la quintessenza della Cote Blanc, esaltata da vini di riserva che danno complessità e ampiezza.
Punteggio: 91
Champagne De Sousa - Avize - 12, place Léon Bourgeois - +33(0)326575329 – champagnedesousa.com
Maison Classiche
Champagne Jacquesson - Cuvée 736 Dégorgement Tardif
Jacquesson, fu acquistata nel 1974 da Jean Chiquet che, con i figli Laurent e Jean-Hervé, iniziò a produrre Champagne senza compromessi. Poche bottiglie (350mila) quasi interamente da vigneti di proprietà, lunghe permanenze sulle fecce e dosaggi minimi sono i dettami della famiglia. La 736 D.T. frutto del blend paritario dei 3 vitigni e base 2008, abbina struttura, freschezza e lunga persistenza.
Punteggio: 93
Champagne Jacquesson - Dizy - 68, rue du Colonel Fabien - +33(0)326556811 – champagnejacquesson.com
Champagne Bruno Paillard - Blanc de blancs Extra Brut Grand Cru
Sugli scudi la batteria proposta. In particolare, ci piace il carattere essenziale e luminosissimo di questo Blanc de Blancs che sosta 50 mesi sui lieviti. Ha un incedere naturale e molto puro, con suggestioni di cedro e tè verde: sorso lieve, delicato, lunghissimo. Bevibilità fuori dal comune: per noi la migliore versione di sempre.
Punteggio: 92
Champagne Bruno Paillard - Reims - avenue de Champagne - +33(0)326362022 - champagnebrunopaillard.com
Champagne Charles Heidsieck - Rosé Vintage '06
Solidissima la batteria di Champagne presentata da questo celebre marchio. In un livello qualitativo medio molto alto, eccelle il complesso Rosé 2006, affinato per 9 anni sui lieviti, frutto di Pinot Noir e Chardonnay. Si offre sfaccettato su toni intensi di fiori rossi, caffè e nocciola. Denota un sorso ampio e reattivo, dall’allungo finale di grande classe ed energia.
Punteggio: 92
Champagne Charles Heidsieck - Reims - 12, allée du Vignoble - +33(0)326844350 – charlesheidsieck.com
Champagne Louis Roederer - Brut Rosé '11
Una vera delizia. Il 2011, 63% pinot nero e 37% chardonnay, si offre smaliziato su fresche sensazioni floreali, e di menta, con un frutto rosso maturo e golosissimo. La bocca è cremosa e dirompente, con un finissimo profilo tostato che allunga un finale di straordinaria fragranza e lunghezza. Chiude tonico e vibrante.
Punteggio: 92
Champagne Louis Roederer - Reims - 21, boulevard Lundy - +33(0)32644211 – louis-roederer.com
Champagne Pol Roger - Brut Vintage '08
La Casa creata da Pol Roger più di 160 fà, deve il suo successo allo statista inglese Winston Churchill. Posseduta ancora oggi dai pronipoti del fondatore, la Maison può contare su 92 ettari di vigne. Il Brut Millesimato (Pinot Noir 60% e Chardonnay 40%) si fa apprezzare per la potenza unita alla finezza. Ha un frutto rosso più che carnoso, grande slancio e incisività.
Punteggio: 91
Champagne Pol Roger - Epernay - 1, rue Winston Churchill - +33(0)326595800 – polroger.com
Champagne Bollinger - La Grand Année '07
Il classico tono di caffè e liquirizia si avverte intenso in questo millesimo, poi, tocco di miele d’arancio e un profilo di cedro. La bocca esalta una polpa matura e succosa, con un finale intenso e prolungato su sensazioni di nocciola. Più pronto rispetto ad altre versioni, gioca una carta speziata affascinante e complessa.
Punteggio: 90
Champagne Bollinger - Aÿ - 16, rue Jules-Lobet - +33(0)326533366 – champagne-bollinger.com
a cura di Marco Sabellico
disegni di Finnano Fenno
QUESTO È NULLA...
Nel numero di gennaio del Gambero Rosso, un'edizione tutta nuova in questi giorni in edicola, trovate la selezione completa dei migliori 90 Champagne, con tutti gli appunti di degustazione e punteggi. Un servizio di 27 pagine dedicato alle bollicine più famose del mondo, che include anche una guida alla regione francese, con le tappe imperdibili, due racconti inediti di Emiliano Gucci e di Nicola Ravera Rafele, le interviste agli enologi e ai produttori e le bellissime illustrazioni di Finnano Fenno.
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