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In viaggio nella Champagne: da Epernay a Reims tra vigneti, cantine cooperative e grandi maison

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Visitare per la prima volta la Champagne può essere spiazzante, ma anche i neofiti con le giuste dritte possono scoprire l’anima di questo fantastico territorio e del vino più famoso al mondo.

Il segreto per andare oltre lo Champagne da cartolina fin dalla prima visita, sta nel dedicarsi sì alle stelle che la rendono riconoscibile nel mondo (Dom Pérignon, Krug, Taittinger, Veuve Clicquot tra i tanti), ma senza fermarsi qui. Per capire realmente cos’è la regione champenoise bisogna visitare le piccole maison, parlare con chi qui vive tutto l’anno, dal vigneron (viticoltore) che lavora con la famiglia fino al grande chef de cave (maestro di cantina) che si occupa delle bottiglie più richieste al mondo.

 

Posizionata a circa 150 chilometri a nord-est di Parigi, l’area di produzione a denominazione protetta (Aoc) si estende per poco più di 34mila ettari con 320 cru (comuni) dislocati in cinque dipartimenti: la Marna (66%), l’Aube (23%), l’Aisne (10%), la Haute-Marne e la Seine-et-Marne. Per quanto riguarda invece i vigneti, sono quattro le grandi zone che segnano le maggiori differenze: la Montagne de Reims (dove si coltivano prevalentemente Pinot Nero e Pinot Meunier con una piccola parte di Chardonnay), la Vallee della Marne (Pinot Meunier), la Côte des Blancs (esclusivamente Chardonnay) e la Côte des Bar (quasi esclusivamente Pinot Nero). I paesi che godono storicamente della denominazione “grand cru” sono 17, mentre 44 sono classificati “premier cru”. Questa piccola parentesi spiega per grandi linee l’organizzazione territoriale della Champagne e delle diverse zone produttive in un’area molto vasta.

 

Tra i patrimoni Unesco dove è nato il vino più famoso del mondo

È la zona di Reims a costituire il cuore della regione: Montagne de Reims, Côte des Blancs e Vallée de la Marne; qui sono tutti i 17 comuni grand cru: un quadro di piccoli giardini, magnifiche maison e antichi castelli che compongono un’opera paesaggistica di raro pregio. Tant’è che i Coteaux, Maisons et Caves de Champagne dal 2015 sono iscritti nella lista del Patrimonio mondiale Unesco. Ma è Epernay, attraversata dall’Avenue de Champagne, a essere considerata la vera capitale dello Champagne: non a caso si dice che “berlo qui è come ascoltare Mozart a Salisburgo”. Interamente circondata da vigneti, con le sue splendide facciate di ville e case borghesi che ospitano alcuni grandi marchi, vede sotto di sé oltre cento chilometri di cantine che si snodano a decine di metri di profondità (in tutta la regione sono 600 i chilometri di gallerie visitabili sottoterra che ospitano le preziose bottiglie).

Da queste parti, nella vicina abbazia di Hautviller, il monaco benedettino Dom Pierre Pérignon diede vita all’avventura, ignaro di ciò che sarebbe divenuto il mondo dello Champagne, ma estremamente consapevole di ciò che stava realizzando: fu lui, alla fine del Seicento, ad avviare la coltivazione di uve pinot noir, pinot meunier e chardonnay e fu lui a inventare la tecnica del loro equilibrato assemblaggio, che è l’essenza di questo vino. Il luogo di culto è visitabile, la porta dell’abbazia è sempre aperta, lì è sepolto il monaco benedettino. Blindata è invece la parte adiacente acquistata nel 1829 da Pierre-Gabriel Chandon, marito di Adélaïde Moët e socio del papà di costei, il grande Jean-Rémy Moët: qui vive l’anima delle bottiglie Dom Pérignon e lo chef de cave Richard Geoffroy trova la sua ispirazione per creare la perfezione (la cantina è visitabile solo su invito).

images/epernay_avenue_de_Champagne

Epernay e l'Avenue de Champagne

Scegliere Epernay come punto di partenza è la decisione migliore, perché nei suoi dintorni sono diversi gli itinerari che è possibile seguire: a pochi chilometri verso est si incontra Ay con le sue case a graticcio, si prosegue passando da Mutigny per i suoi panorami sui vigneti, da Louvois dove sorge il castello appartenuto al ministro di Louis XIV, e finalmente si raggiungono le seducenti cittadine di Bouzy e Ambonnay. I percorsi da compiere da una maison all’altra sono comodi da fare in auto (ma se si vuole anche degustare, meglio il taxi!); Reims dista da Epernay appena 30 chilometri, e da Les Riceys (Cote des Bar a sud) circa 170, attraversando verticalmente l’intera regione. Lungo il tragitto che bordeggia il fiume Marna c’è l’imbarazzo della scelta tra le realtà produttive da visitare.

Una buona opzione per chi è ancora vergine del luogo potrebbe essere quella di iniziare proprio dalla Avenue de Champagne a Epernay, un rettilineo lungo più di un chilometro ai cui lati si alternano gli alti cancelli dorati dai grandi nomi come Moët & Chandon,Pol RogerPerrier-JouetBoizel per citarne alcune, tutte visitabili a pagamento e su prenotazione. Ma non è Champagne solo quel che luccica.

 

Ay tra maison e cantine cooperative

In una manciata di chilometri si raggiunge il paesino di Ay dove bussare alla porta della maison Deutz, fondata qui da Wiliam Deutz e Pierre Geldermann nel 1838 e oggi tra le maison d’eccellenza. “Qui l’80% della produzione (circa due milioni di bottiglie) è rappresentato dal Brut Classic che matura 36 mesi sui lieviti e riposa nelle cantine che vanno dai 20 ai 55 metri di profondità”, racconta il giovane brand manager. Assaggiare i vini e visitare la maison, vale assolutamente la pena per iniziare con un ottimo assaggio.

E perché non scoprire anche una cooperativa? Sono molte in Champagne e la più antica (1921) si trova proprio ad Ay: è la Collet-Cogevi a cui centinaia di agricoltori conferiscono le proprie uve per la produzione di una dozzina di etichette. I vini sono ben fatti e la visita è d’obbligo perché questa realtà dimostra le tante declinazioni che lo Champagne può avere. La Collet offre ai visitatori un viaggio culturale negli anni ’20, epoca d’oro per la Champagne: ogni anno artisti internazionali sono chiamati a esporre qui loro opere che reinterpretano l’Art Déco; e un grande museo ripercorre la storia di questo vino, dal legame con la cultura contadina del territorio fino ai diversi aspetti produttivi.

 

 

Fleury-la-Rivièr e i fossili marini

Con venti minuti di guida, si giunge al villaggio di Fleury-la-Rivière dove si incontra la prova vivente di quanto possa la passione umana: qui messieur Thibaut, della maison Legrand-Latour, ha scavato personalmente nel sottosuolo della sua proprietà alcune gallerie lunghe centinai di metri, riportando alla luce i fossili marini che milioni di anni fa abitavano queste lande. Thibaut è un viticoltore prestato alla geologia che con la sua passione offre la possibilità a chi visita l’azienda di capire cos’era prima la Champagne: una terra ricoperta d’acqua, come dimostrano le grandi conchiglie che compaiono lungo il percorso che offre una prospettiva particolare con il suo approccio geo-enologico che fa protagonista il terroir.

 

Baslieux-sous-Châtillon e il pinot meunier

Proseguendo lungo la strada principale si entra nella Vallée della Marne:andate a Baslieux-sous-Châtillon per scoprire la terra del pinot meunier. Sarà Eric Taillet, nella cantina che porta il suo nome, a raccontare questo vitigno che in pochi vinificano in purezza. “Sono stato il primo a farlo, il mio amore per il meunier è così grande che ho fondato anche l’associazioneMeunier Institutin cui sono associati oltre cento produttori con i quali condivido la mia passione”. Oggi Taillet è giunto alla quinta generazione con sei ettari e una figlia che studia marketing a Bordeaux. Agricoltura molto tradizionale senza alcun lavoro meccanico e 35mila bottiglie prodotte: dalla fine degli anni ’90 ha raggiunto grande splendore e i suoi vini valgono la sosta in una zona meno turistica e più wild.

 

Sacy e i premier cru

Venti chilometri verso nord-ovest, l’incontro giusto nella Montagne de Reims è a Sacy, presso la maison Duménil. “Il mio bisnonno Emile-Paul Duménil ha fondato l’azienda, ma oltre a coltivare le vigne possedeva anche una drogheria e un caffè qui vicino, a Chigny-Les-Roses: non avrebbe potuto immaginare che la produzione avrebbe avuto il successo che conosciamo oggi, a distanza di 140 anni!” sorride la simpatica pronipote, Frédérique Poret, nel ripercorrere la storia della maison “Oggi, insieme a mio marito Hugues, coltiviamo i nostri vigneti tutti premier cru… e a malapena riusciamo a far tutto tra vigna e cantina”. Uno spettacolo per gli occhi e un piacere gusto olfattivo.

 

Vrigny e l'azienda bodinamica

Prima di giungere a Reims bisogna transitare da Vrigny ed ecco che si arriva alla porta della famiglia Lelarge-Pugeot. I due titolari hanno lo stesso nome, Dominique. “Ci siamo conosciuti all’università di viticoltura di Beaune e mai avrei pensato di lasciare la mia terra enoica, la Borgogna, per la Champagne ma così è stato” spiega la signora Pugeot “Non ho rimpianti, abbiamo nove ettari in cui il vitigno dominante è il pinot meunier. E siamo anche tra i pochissimi a produrre vini fermi in questa zona: non poteva mancare un po’ della mia terra, così riserviamo una parte della cantina alle barrique, soprattutto per il pinot nero e il meunier”. Un’azienda di famiglia da qualche anno vocata alla biodinamica che mostra come si lavora facendo piccoli numeri e grande qualità. Assolutamente da visitare.

 

Cattedrale di reims di_Hubert_de_Santana

 

Reims e le grandi maison

Finalmente si arriva a Reims, con i suoi centoventimila abitanti e le università che i ragazzi frequentano arrivando un po’ da tutta la regione. Qui convivono i nomi delle grandi maison come Taittanger (l’unica potenza rimasta tutta in mano a una sola famiglia proprietaria di un piccolo impero fatto di 288 ettari distribuiti su 37 cru tra Montagne de Reims, Pierry e Côte des Blancs) e famosa per la Cuvée Comtes de Champagne realizzata da solo chardonnay invecchiato per almeno dieci anni nelle antiche cantine a 18 metri sotto terra. Da qui, dunque, ripartite per un viaggio al contrario, perdendovi però tra filari e le colline che disegnano la Champagne, accompagnati dai venti che arrivano dall’Atlantico, e calpestando il terreno ricco di gesso e tufo, caratteristiche uniche di questo grande territorio da vino.

 

INDIRIZZI

 

mangiare

Le Jardin - Reims – 64, boulevard Henry Vasnier - tel. +33326249000 - lescrayeres.com
Formula brasserie firmata dallo chef Philippe Mille in cui mangiare la migliore insalata di escargot della zona

Chateau Sacy - Sacy - rue des Croisettes - tel. +33326076038 - chateaudesacy-reims.fr

Raffinato château in cui soggiornare circondati dai vigneti. All’interno anche un valido ristorante

L'Ecurie - Epernay - 33, avenue de Champagne - tel. +33326325472 - champagnedevenoge.com

In questo Champagne bar & shop si possono mangiare pochi ma buoni piatti e acquistare bottiglie a prezzi vantaggiosi. A disposizione anche quattro appartamenti in cui pernottare.

Hostellerie La Briqueterie - Vinay - 4, route de Sézanne - tel.+33326599999 - labriqueterie.fr

Un luogo incantevole in cui vivere un’esperienza notevole immersi nel verde, dalla cucina al relax che offre la struttura.

Attis - Chenay - 3, place Boisseau - tel. +330326040633
Un nuovo ristorante gestito da una squadra giovane che propone percorsi ben studiati con prodotti della zona.

 

comprare

 

Au 36 – Hautvillers – 36, rue Domaine Pérignon - tel.+33 (0) 326515837 - au36.net

A due passi dal luogo di culto di Dom Perignon, il miglior luogo dove comprare (e assaggiare) Champagne a prezzi di cantina

Entre Cave et Jardin - Hautvillers - 178, rue Henri Martin - tel.+33 (0)326593981

Fornitissimo negozio vintage in cui trovare centinaia di gadget a tema Champagne

Café du Palais - Reims - 14, Place Myron Herrick - tel. +33 (0)326475254 - cafedupalais.fr

Un cafè retrò nel centro cittadino in cui fare una piacevole sosta tra statue ed opere d’arte

Chocolat Vincent Dallet - Reims - 47, cours Jean-Bapstiste Langlet - tel.+33 (0)326354053 - chocolat-vincentdallet.fr

Il luogo giusto dove comprare i tipici biscotti rosa

 

 

dormire

 

Le Clos des Terres Soudées - Vrigny - 25, rue Saint-Vincent - tel.+33 (0)326039762 - closdesterressoudees.fr

Residenza in cui pernottare e partecipare ai workshop sul vino organizzati per gruppi. Soluzione b&b e ristorante

Château de Cuisles - Cuisles - 4, route départementale - tel.+33 (0)326517489 - chateau-de-cuisles.com

Una bellissima maison che ospita la produzione di Champagne e château in cui soggiornare tra natura e vigneti

La Demeure des Sacres - Reims - 29, rue Libergier - tel. +33 (0)6 79068068 - la-demeure-des-sacres.com

Nel centro della città una soluzione b&b informale e curata

The Parenthesis - Reims – 83, rue Clovis - tel. +33 (0)613107554 - laparenthese.fr

Guest house nel cuore di Reims da scegliere se si viaggia in gruppo (fino a 15 persone)

 

a cura di Giovanni Angelucci

 

QUESTO È NULLA...

Abbiamo raccontato la regione della Champagne nel numero di gennaio del Gambero Rosso, in questi giorni in edicola, un'edizione tutta nuova in cui troverete una panoramica completa delle tappe imperdibili di un viaggio nella terra delle bollicine più famose al mondo. Prime tra tutte, le crayères, in particolar quelle di Ruinarte Taittinger, cave di gesso che creano labirinti sotterranei che si spingono fino a quasi 40 metri di profondità, e poi il giardino segreto di Krug, Reims con la sua cattedrale. È un servizio che include anche due racconti inediti, uno di Emiliano Gucci e uno di Nicola Ravera Rafele e completa un più esteso speciale sullo Champagne, con gli appunti di degustazione di ben 90 etichette, interviste a enologi, e uno sguardo ai dati di produzione, vendita e consumi.

Il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Storeo Play Store. Abbonamento qui.

 
 

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